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X-Men ’97: la recensione dei primi episodi

Tratta dai comics di casa Marvel sui mutanti capitanati dal Professor X, X-Men ’97 è la nuova serie animata prodotta da Marvel Animation e distribuita da Disney Plus. A distanza di trentadue anni da Insuperabili X-Men (1992) tornano sul piccolo schermo in versione animata le trasposizioni di alcune delle storie più belle mai scritte sui cari e vecchi X-Men.

La serie animata è disponibile su Disney Plus con un episodio a cadenza settimanale ogni martedì fino alla sua conclusione il 15 maggio.

X-Men ’97: trama

La squadra dei mutanti X-Men, ora priva del suo leader Charles Xavier, si trova nel suo momento più buio. La minaccia di una guerra con gli esseri umani si fa più viva, il ritorno di Magneto desta confusione e divisioni tra i membri della squadra e tra nuovi arrivi e dolorosi addii si inaugura una nuova era per gli X-Men.

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Logan e Ciclope in una scena della serie

Un revival dal sapore anni ottanta e novanta

L’iconico e l’immortale franchise degli X-Men torna forte in questo 2024. L’estate sarà infatti sicuramente segnata da Deadpool & Wolverine, terzo capitolo sul personaggio di Wade Wilson e undicesimo film con all’interno il personaggio di Logan (Wolverine). In attesa del film evento, Disney alimenta l’interesse per i mutanti e le loro avventure con X-Men ’97. Serie animata limitata in 10 episodi, questa produzione di Beau DeMayo (autore e sceneggiatore delle puntate) ripropone comics novel fondamentali del mondo fumettistico.

X-Men ’97, nonostante i riferimenti all’ultimo decennio del XX secolo (vedi il personaggio di Bishop/Alfiere), è un opera profondamente legata agli anni ’80 e alle storie firmate Chris Claremont. Storie immortali, come quella del processo a Magneto, che hanno segnato le generazioni del tempo e plasmato l’universo supereroistico. Un perfetto sequel degli Insuperabili X-Men del 1992 (anche questo reperibile su Disney Plus nei suoi 76 episodi) ma che grazie ad alcune accortezze di scrittura ed animazione è anche un perfetto revival.

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Il team dei mutanti al completo

X-Men ’97: coralità dei personaggi

Sia nella serie madre del 1992 che nei Marvel Comics dedicati ai mutanti X, la gestione dei personaggi all’interno delle story-line è sempre stata il punto fondamentale. Quello che ha sempre contraddistinto la squadra di Xavier da tutti gli altri team di supereroi è proprio questo senso di uguaglianza, un gruppo quasi privo di gerarchie, che permette a tutti di primeggiare e non lascia indietro nessuno. Quest’aspetto, all’apparenza semplice e scontato ma essenziale per la buona riuscita su un racconto dei mutanti, è ben definito anche in X-Men ’97.

Ogni personaggio è funzionale all’interno delle puntate, ognuno dei protagonisti è un tassello essenziale ai fini del racconto. Questo non vuol dire che ogni puntata manchi di una figura primeggiante sulle altre, ovviamente ci sarà sempre l’episodio più incentrato su Magneto o quello che approfondisce Jean Grey, Ciclope e via dicendo, ma allo stesso tempo i restanti personaggi non sono un mero contorno, ma in maniera più che attiva procedono a ridefinire loro stessi o i loro compagni.

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I neogenitori Scott Summers (Ciclope) e Jean Grey (Marvel Girl)

Tecnica d’animazione

In un periodo in cui ogni major cerca di strafare e dove tutti sono alla continua ricerca di qualcosa di innovativo e mai visto, X-Men ’97 si mostra con un animazione che si potrebbe benissimo definire “neoclassica”.

Marvel Animation ha infatti deciso di scartare sia l’estetica tridimensionale pixariana, sia i tratti “fumettosi” visti al cinema nei recenti Spider-Man. X-Men ’97 scegli una tecnica animata bidimensionale dai toni vecchio stile anni ’90 che però urla a gran voce la propria contemporaneità e lo stare al passo con i tempi. Una scelta assolutamente funzionale, in linea con il prodotto e la sua natura di “revival nostalgico” che vuole celebrare i vecchi X-Men.

X-Men ’97 attua sicuramente una scelta abbastanza coraggiosa, che però dai primi pareri espressi dal pubblico sembra essere stata più che apprezzata. D’altronde, in questa confusione di tecniche d’animazione più o meno riuscite, una piccola finestra che apre a una ricercata semplicità è certamente una boccata d’aria fresca.

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Morph

In conclusione

X-Men ’97 porta alto il nome dei mutanti e della Marvel Animation. Questi primi episodi mostrano la prosecuzione di un progetto di oltre trent’anni fa, ma che non è mai stato dimenticato ne dalla Marvel ne tantomeno dal pubblico. Un prodotto che è sia un revival che un sequel della serie del 1992, una storia adatta ai nuovi fan dei mutanti così come ai lettori dei comics di vecchia data.

Salvo inaspettate cadute nei prossimi episodi, X-Men ’97 è un vero successo d’animazione televisiva, un prodotto al disopra delle aspettative sia per tecnica e messa in scena che per racconto e approfondimento degli eroi. Un omaggio a Claremont ed all’era d’oro dei mutanti, che grazie a lui sono stati per oltre trent’anni uno dei maggiori introiti della Casa delle idee.

X-Men ’97: trailer

PANORAMICA RECENSIONE

Regia
Soggetto e sceneggiatura
Interpretazioni
Emozioni

SOMMARIO

Un revival in grande stile, X-Men '97 sorprende ed incanta con la sua animazione e le storie narrate.
Davide Secchi T.
Davide Secchi T.
Cresciuto a pane e cinema, il mio amore per la settima arte è negli anni diventato sempre più grande e oltre a donarmi grandissime emozioni mi ha accompagnato nella mia maturazione personale. Orson Welles, Ingmar Bergman, Akira Kurosawa e Federico Fellini sono gli autori che mi hanno avvicinato a questo mondo meraviglioso.

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