Il regista statunitense Wes Anderson ha passato un’intera vita alla realizzazione di un proprio immaginario artistico, nel quale moltissima gente si è riconosciuta. La sua vivacità lo ha reso tra gli autori indipendenti più apprezzati al mondo. I suoi film come “The Moonrise Kingdom” o “I Tenenbaum” si sono imposti nel mercato di massa.
Adesso è la volta dell’uscita del suo nuovissimo progetto “Asteroid City“, atteso per il 14 settembre nelle sale italiane. Al festival di Venezia arriva invece con un cortometraggio intitolato “La meravigliosa storia di Henry Sugar” su un racconto dello scrittore Roald Dahl, previsto sulla piattaforma Netflix dal 13 ottobre.
Venerdì 1 settembre in Sala Grande (Palazzo del Cinema) alle ore 14.30, verrà consegnato un premio di riconoscimento chiamato “Cartier Glory to the Filmmaker” e assegnato dal 2021 agli artisti che più si sono affermati nel panorama internazionale.
Il regista Wes Anderson, poco prima della visione del cortometraggio con Benedict Cumberbatch, Ralph Fiennes, Ben Kingsley e Dev Patel come protagonisti, si vedrà assegnare il premio cinematografico tra le mani, in onore di una carriera prolifica.
La dichiarazione di Alberto Barbera
Il direttore del festival di Venezia Alberto Barbera per l’occasione dichiara:
“Wes Anderson è tra i pochi registi per i quali basta un solo fotogramma per riconoscerne immediatamente lo stile unico e inconfondibile. Il suo universo formale rimanda a un’estetica fanciullesca e visionaria, dominata da colori pastello, dalla cura maniacale delle inquadrature rigorosamente simmetriche e popolato da personaggi di sognatori disadattati, inguaribilmente romantici e sorridenti. Dalle memorabili e commoventi colonne sonore (spesso ispirate agli anni Sessanta), ai costumi stravaganti che riflettono la psicologia dei personaggi, ogni dettaglio e composizione all’interno delle singole inquadrature è minuziosamente concepito e magistralmente realizzato. I mondi creati dal regista sono plausibili e tuttavia del tutto immaginari e fittizi, sorretti da un umorismo surreale e da un gusto straniante per vicende di famiglie disadattate, padri assenti e madri imperturbabili. Un cinema eccentrico, personalissimo e sempre perfettamente divertente e godibile”
Il CEO di Cartier International Cyrille Vigneron , istitutore del premio aggiunge a riguardo:
“Wes Anderson ha creato uno stile unico e riconoscibile. Anche se le sue storie ci portano in India, in New England, in un’Ungheria immaginaria, a Parigi o in qualsiasi altro luogo, Wes Anderson ci trasporta innanzitutto nel suo mondo immaginario, poetico e realmente umano”