Vicky Cristina Barcelona è un film del 2008 scritto e diretto da Woody Allen. In perfetto stile alleniano la pellicola traccia un ritratto tragicomico di numerosi aspetti della vita dei protagonisti, focalizzandosi non solo- come di consuetudine- sugli equilibri di coppia ma anche sulla femminilità e le diverse possibili declinazioni dell’essere donna.
Al centro della vicenda oltre alle due donne che danno il titolo al film, ovvero Vicky e Cristina, c’è la città di Barcelona, metropoli europea che fa da sfondo e da demiurgo alla storia: in quest’opera di Woody Allen, così come in sue molte altre, i fatti accadono perché in un determinato luogo.
Vicky Cristina Barcelona trama
Vicky (Rebecca Hall) e Cristina (Scarlett Johansson) sono due turiste americane a Barcelona. Molto diverse tra loro, quasi opposte per carattere e aspirazioni: Vicky è rigida e razionale, sa cosa vuole ed a breve sposerà Doug, un uomo decisamente legato agli schemi; Cristina invece è più fantasiosa, ma anche più insicura, sa solo cosa non vuole e non ha ancora trovato una vera e propria collocazione nel mondo.
Le due, ospitate da altri amici americani (spicca Judy, interpretata da Patricia Clarkson), ad una mostra di pittura vedono Juan Antonio (Javier Bardem), noto per aver avuto un brusco e violento litigio con la ex moglie, Maria Elena (Penélope Cruz).
Più tardi in un ristorante Juan Antonio propone alle donne un singolare soggiorno ad Oviedo, l’entusiasta Cristina riesce a convincere la riluttante Vicky ed i tre partono per la cittadina spagnola. Dopo una giornata passata ad esplorare Oviedo, Juan Antonio propone alle due donne di passare insieme la notte, solo Cristina accetta ma poco dopo si sente male e torna in camera a dormire.
Il colpo di scena
Il giorno dopo, mentre Cristina riposa per riprendersi, Juan Antonio e Vicky rimangono da soli e, sempre più vicini, finiscono per passare insieme la notte. Nonostante la forte attrazione tra i due, entrambi decidono di fare finta che nulla sia successo, viste soprattutto le imminenti nozze di Vicky.
Passato un po’ di tempo, Juan Antonio si imbatte nuovamente in Cristina, i due iniziano a frequentarsi e si innamorano. Tutto fila liscio anche durante la convivenza finché l’equilibrio non viene spezzato dall’arrivo di Maria Elena, che ha tentato il suicidio poiché mentalmente instabile. La donna non vede di buon occhio Cristina, ed è anche arrabbiata con il marito: lo accusa infatti di aver rubato il suo stile di pittura.
Le cose però dopo poco si sistemano e tra i tre si crea una simbiosi che si trasforma in un mènage à trois, Cristina sembra più felice che mai.
Un cerchio che si chiude
Ma la donna è un’insoddisfatta cronica e, scatenando l’ira di Maria Elena, lascia la casa del pittore alla ricerca di una situazione più conforme ed ordinata.
Vicky nel frattempo sposa Doug, ma Judy- che ne comprende l’infelicità- trova un modo per farle incontrare ancora Juan Antonio. Tra Vicky e il pittore scatta ancora una scintilla ed i due si baciano, vengono però bruscamente interrotti dall’arrivo improvviso di Maria Elena, armata. Vicky viene ferita con un colpo di pistola alla mano, e va via, conscia della pazzia dei due artisti spagnoli.
Tutto dunque torna come prima, il cerchio si chiude: Vicky riprende la sua vita con Doug e Cristina è ancora alla ricerca di qualcosa di diverso da ciò che sa di non volere.
Vicky Cristina Barcelona recensione
Vicky Cristina Barcelona non è annoverato tra i capolavori di Woody Allen, e certamente non è un capolavoro, ma resta comunque un ottimo film, degna opera di un regista dall’esperienza pluridecennale, che ha sempre qualcosa da raccontare.
Innanzitutto Woody Allen ci racconta l’essere uomini e donne oggi, l’incertezza per il futuro, che svelata o nascosta che sia, probabilmente è presente nella maggior parte delle persone.
Mette in scena il matrimonio, o meglio i suoi difetti, ed i rapporti umani. Vicky Cristina Barcelona è inoltre un film abbastanza particolare in quanto analizza attentamente i rapporti tra le donne, nonostante lo sguardo registico sia quello di un uomo: ne consegue una (a tratti un po’ favolistica) solidarietà femminile, alternata a contrasti e gelosie.
I personaggi femminili
Il personaggio più interessante è certamente Cristina, paradigma dell’incompletezza umana, da vedere positivamente non come mancanza ma come spinta verso qualcosa di sempre nuovo. È un personaggio fragile ed estremamente umano, al contempo molto sensuale ed enigmatico per quanto riguarda “i valori”.
Vicky al contrario infatti sembra avere certi valori “classici” molto a cuore, facendo notare all’amica la sua presunta frivolezza, ma in realtà prova una certa invidia per il carattere socievole e piacente di Cristina ed in fondo anche lei denigra il matrimonio, solo che, bloccata dalla paura, non riesce ad uscire dagli schemi sociali pre-imposti.
Se questi sono gli aspetti più psicologici del film non bisogna dimenticare che sia una commedia, come sempre non mancano le frasi argute e quelle esilaranti. La scena che però più attira l’attenzione, nonostante non sia propriamente comica, è quella del litigio tra Maria Elena e Juan Antonio nel momento in cui Vicky li abbandona. Penèlope Cruz si rivela ancora una volta infatti un’attrice poliedrica, perfetta nei ruoli drammatici (Madres Paralelas, Tutto su mia madre) e in quelli più comici (Finale a sorpresa): in Vicky Cristina Barcelona il personaggio di Maria Elena è un perfetto connubio tra derilante pazzia e profonda sensibilità, schiettezza e femminilità. È una creatura alleniana diversa, alquanto singolare e questo è frutto della sua provenienza geografica.
L’Europa nei film di Woody Allen
Maria Elena è spagnola, è mediterranea, ed è tutto questo ma visto da un americano. È infatti una sorta di personaggio dalle emozioni amplificate, perché per Woody Allen, che si sente estremamente europeo pur essendo un newyorkese che ama profondamente la sua città e l’ha rappresentata in maniera perfetta, in Europa tutto è più sentito.
Come in Match Point, ambientato nella più fredda Londra, e To Rome with love, ambientato nell’allegra capitale italiana, anche qui Barcelona influenza chi la vive, persino chi di passaggio. Le due turiste americane infatti via via somigliano sempre più a due donne europee (secondo Woody Allen), ed infatti al rientro in America le pervade un senso di malinconia che molto probabilmente è quello che il regista prova lasciando l’Europa.
Vicky Cristina Barcelona è una dichiarazione di affetto all’Europa tutta, al modo di vivere mediterraneo (incarnato da Juan Antonio), all’arte e cultura spagnola e perfino al cinema francese.
Il mènage à trois infatti è un palese richiamo alla Nouvelle Vague, per cui Woody Allen ha un evidente debole, e la scena in bicicletta è una perfetta citazione a Jules et Jim di François Truffaut.
Anche la colonna sonora risente delle atmosfere mediterranee e, come per tutta la filmografia del regista, risulta impeccabile e piacevole, capace di donare una magia perfetta alle diverse scene, la cui intensità emotiva è spesso rappresentata metaforicamente proprio dai brani scelti.
Conclusioni
Woody Allen è un regista di cui non ci si stanca mai, il suo aver realizzato così tanti film potrebbe però trarre in inganno: non sono tutti capolavori ma qualcosa di unico c’è sempre.
Presto (si spera) arriverà in sala l’ultima fatica del regista, Coup de chance, ancora una volta ambientazione europea. Prima che il film arrivi nei cinema non resta che guardare o riguardare le parentesi europee della filmografia alleniana. Vicky Cristina Barcelona è senza dubbio un tassello immancabile del puzzle.