Napoli, magia, folklore e leggende, conditi con un pizzico di amicizia e avventura. Sono questi gli ingredienti di Uonderbois, la serie ideata da Barbara Petronio (vincitrice di un David di Donatello per il film Indivisibili) e Gabrielle Galli, diretta da Andrea De Sica e Giorgio Romano. La serie, composta da sei episodi, è disponibile su Disney+.
Nel cast un mix di attori emergenti e nomi affermati, come Massimiliano Caiazzo, Serena Rossi, Francesco Di Leva, Ivana Lotito e Denise Capezza.
Uonderbois – La Trama
Uonderbois è il nome di un gruppo formato da cinque ragazzini dodicenni costretti a dirsi addio. La Vecchia (Serena Rossi), proprietaria dei Vasci in cui vivono, vuole vendere le loro case in cambio di una statuetta di Maradona.
Quando la statuetta viene rubata, i ragazzi pensano che ci sia la mano del loro idolo, Tonino Uonderboi (Massimiliano Caiazzo), il nuovo Munaciello della città. Così i cinque amici, appassionati dei segreti e delle leggende di Napoli e convinti che dietro tutti questi misteri ci sia un seme di verità, decidono di addentrarsi all’interno della labirintica Napoli sotterranea, alla scoperta del misterioso tesoro della città.
Uonderbois – La recensione
La dinamica iniziale della serie richiama in modo evidente le atmosfere di alcune celebri produzioni internazionali, tra cui Stranger Things. I protagonisti, infatti, sono un gruppo di ragazzi armati solo delle loro biciclette e del coraggio tipico dell’adolescenza che si avventurano alla scoperta dei segreti più oscuri e misteriosi della loro città. In questo caso l’innocenza l’intraprendenza giovanile diventano il motore per affrontare pericoli e rivelare verità nascoste, unendo suspense e avventura in un mix avvincente.
Ciò che rende questa serie davvero speciale, però, è la fusione tra elementi fantastici e tradizioni locali. Magia, leggende e un pizzico di folklore si intrecciano perfettamente nella narrazione, contribuendo a creare un’atmosfera fiabesca che cattura l’attenzione dello spettatore. Questi elementi non solo arricchiscono la trama, ma stimolano anche la curiosità e l’immaginazione, riportando lo spettatore a un mondo in cui il confine tra realtà e fantasia è sottile.
Infine, al cuore della serie risiede il valore universale dell’amicizia e dei legami umani. Le relazioni tra i protagonisti, così come tra giovani e adulti, diventano la chiave per affrontare insieme le sfide più difficili, dimostrando che il supporto reciproco e l’empatia possono rendere superabili anche gli ostacoli più grandi.
Uonderbois – Il cast
Il cast di Uonderbois è un perfetto equilibrio tra volti noti e nuovi talenti. Serena Rossi sorprende con un ruolo inedito e intrigante: interpreta La Vecchia, una villain che richiama Crudelia De Mon, ma con una profondità tutta da scoprire. Non è solo una cattiva spietata interessata a vendere i Vasci per ottenere una statuetta di Maradona: dietro la sua crudeltà si nasconde un passato complesso fatto di felicità perduta e dolore. Nel corso dei sei episodi, numerosi flashback svelano il suo amore per Alfredo e le sofferenze che l’hanno trasformata, invecchiandola e incattivendola.
Massimiliano Caiazzo, dopo il successo in Mare Fuori, torna con un ruolo completamente diverso: interpreta Tonino Esposito, detto il Munaciello, o come lo chiamano i ragazzi, Uonderboi. Inizialmente distaccato e misterioso, si trasforma gradualmente in una figura di guida e fratello maggiore per i giovani protagonisti. La serie esplora anche il suo passato, svelando dettagli sulle sue origini e sulla sua evoluzione personale.
Il vero cuore pulsante di Uonderbois sono però i cinque giovani protagonisti, sempre uniti e in perfetta sintonia. La loro chimica e il loro spirito di squadra rappresentano l’amicizia e il coraggio, temi centrali della serie, rendendo la narrazione emozionante e coinvolgente.
Napoli – Tra magia e realtà
Napoli è la vera protagonista di Uonderbois, un personaggio vivo e pulsante che avvolge e guida i giovani protagonisti con le sue storie, le sue tradizioni e persino le sue contraddizioni. Non è solo un’ambientazione, ma una presenza materna e magica, capace di proteggere, ispirare e al tempo stesso mettere alla prova. La città diventa una sorta di guardiana, un luogo dove il confine tra realtà e leggenda si fa sottile, quasi impercettibile, portando lo spettatore a immergersi in un mondo sospeso tra il presente e il mito.
In questo contesto, il Munaciello, celebre figura del folclore napoletano, non è più solo uno spiritello dispettoso delle antiche credenze popolari, ma si trasforma in un vero e proprio supereroe. Con il suo cappuccio e l’alone di mistero che lo circonda, rappresenta il legame perfetto tra il passato leggendario e l’avventura moderna. La sua presenza richiama il senso di meraviglia e di scoperta, arricchendo la narrazione con un tocco fantasy capace di catturare l’immaginazione di tutte le età.
A rendere ancora più affascinante la serie è la rappresentazione di Napoli sotterranea, un labirinto di cunicoli, gallerie e antichi spazi nascosti sotto la città. Questo intricato mondo, carico di storia e suggestioni, diventa il teatro perfetto per un racconto d’avventura, in cui misteri e tesori celati emergono come metafore di crescita e coraggio. Uonderbois celebra Napoli non solo come scenario, ma come cuore pulsante di un racconto che fonde realtà, mitologia e fantasia in modo unico e coinvolgente.
Conclusioni
Uonderbois si presenta come una serie avvincente e ben realizzata. Sebbene presenti un ritmo un po’ lento in alcuni punti, la serie riesce ad affascinare il pubblico. Una trama ricca di avventura e magia, personaggi che appaiono ben delineati e un’ambientazione molto suggestiva sono solo alcuni dei suoi punti di forza.
La serie invita gli spettatori a esplorare le meraviglie e i misteri di Napoli, offrendo una storia che celebra l’amicizia, il coraggio e la magia nascosta nella quotidianità.