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Toni Servillo – Come i cinema di provincia starebbero scomparendo

Toni Servillo ha offerto di recente delle dichiarazioni opposte rispetto a quelle dell’illustre collega Francis Ford Coppola.

Il regista americano è intervenuto a commentare il fenomeno Barbenheimer che, a ben vedere, sembrerebbe ormai essere più che un effimero meme.

Secondo il regista è infatti questo tipo di avvenimenti digitali che ha cercato nel concreto di ridare linfa e slancio al morente cinema in sala.

In Italia non si è potuto assistere all’uscita in contemporanea delle due pellicole (per chi fosse atterrato ora sul pianeta terra: Barbie e Oppenheimer). Eppure il fenomeno avrebbe causato secondo molti una vera rinascita del bisogno di andare a vedere un film dal vivo. Davanti al caro vecchio schermo seduti su una poltrona a mangiare pop corn.

Toni Servillo propone invece una riflessione più amara, dettata da un pizzico di sconforto.

Toni Servillo

Partecipando alla rassegna del Capua Film Fest, ha avuto modo di dire la sua, indicando come esempio principale il crollo della settima arte nelle provincie italiane.

Ha fatto riferimento in particolare a Caserta che nella programmazione sarebbe di fatto scomparsa come nome. Lontani i tempi in cui il cinema del capoluogo di provincia fungeva da sperimentatore per la distribuzione successiva nelle sale del napoletano e della bassa Campania.

Toni Servillo ha semplicemente statuito che a Caserta un casertano un sa più dove andare a vedere un film. Da lì è calato il silenzio ed è stata proposta una riflessione più ampia.

Quanto dichiarato può infatti essere esteso anche all’intero panorama italiano. Lo streaming si sta prendendo tutto (quale covid?). Toni Servillo legge in particolare, nella situazione anzi citata, una qualche sorta di accanimento.

Togliere una sala da un posto, sta a significare che quel posto specifico non merita effettivamente di averne una. Se non si corre presto ai ripari, il fenomeno si estenderà a macchia d’olio a tutto il paese, decretando una sostanziale sconfitta per il mondo del cinema.

Federico Favale
Federico Favale
Anche da piccolo non andavo mai a letto presto. Troppi film a tenermi sveglio. Più guardavo più dicevo a me stesso: "ok, la vita non è un film ma se non guardassi film non capirei nulla della vita".

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