HomeNewsThe Girl With the Needle, la scelta danese per gli Oscar

The Girl With the Needle, la scelta danese per gli Oscar

La Danimarca ha scelto The Girl With the Needle per aggiudicarsi l’Oscar al Miglior Film Internazionale. Deadline ha definito il film di Magnus von Horn “un trionfo inequivocabile e ammaliante”. L’opera, che ha concorso per la Palma d’Oro all’ultima edizione di Cannes, ha per protagoniste Vic Carmen Sonne e Trine Dyrholm. Prende spunto da un noto caso di cronaca nera, uno dei più famosi omicidi nella storia della Danimarca. Magnus von Horn si impegna così a raccontare una cupa storia, che costruisce la sua poetica sul mettere in mostra le persone che vissero ai margini all’indomani della Prima Guerra Mondiale.

Karoline (Sonne), una giovane operaia, lotta per sopravvivere nella Copenaghen del primo dopoguerra. Quando si ritrova disoccupata, abbandonata e incinta, incontra Dagmar (Dyrholm). Dagmar è una donna carismatica che gestisce un’agenzia di adozioni clandestina, aiutando le madri a trovare case adottive per i loro figli indesiderati. Non sapendo a chi altro rivolgersi, Karoline assume il ruolo di balia. Tra le due donne si crea un forte legame. Ma il mondo di Karoline va in frantumi quando si imbatte nella scioccante verità che si cela dietro il suo lavoro.

The Girl With the Needle, il semplice motivo per cui concorrerà per l’ambita statuetta

The Girl With the Needle è stato selezionato da una rosa che comprendeva altri due titoli: Echo of You di Zara Zerny e Sons di Gustav Möller.

Il motivo della scelta lo spiega, con una dichiarazione molto diretta e semplice, Jacob Neiiendam, responsabile del settore internazionale del Danish Film Institute e presidente del comitato danese per la presentazione agli Oscar.

“Il comitato ha ritenuto che The Girl With the Needle fosse il candidato danese più forte per ottenere una nomination agli Oscar quest’anno”.

Nella storia del cinema danese, quattro film hanno vinto l’Oscar nella categoria dei lungometraggi internazionali. In ordine cronologico: Babette’s Feast di Gabriel Axel (1988), Pelle the Conqueror di Bille August (1989) In un mondo migliore di Susanne Bier (2011) e Another Round di Thomas Vinterberg (2021).

Riccardo Brunello
Riccardo Brunello
Il cinema mi appassiona fin da quando ero un ragazzino. Un amore così forte che mi ha portato ad approfondire sempre di più la settima arte e il mondo che la circonda. Ho un debole per i film d’autore e per il cinema orientale, ma, allo stesso tempo, non riesco a fare a meno di un multisala, un secchio di popcorn, una bibita fresca e un bel blockbuster.

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