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The descent: un horror claustrofobico

The Descent è un film horror del 2005 diretto da Neil Marshall. La pellicola, se pur datata, risulta estremamente ben realizzata, capace di creare tensione con pochi elementi.

The descent: la trama

Sei amiche si incontrano come sempre ogni anno, per un’avventura sotterranea nelle viscere della terra. Il gruppo si fa strada attraverso un percorso già esplorato, godendosi gli splendidi paesaggi sotterranei. Ma in profondità le aspetta una tragedia: il percorso che stanno seguendo, dietro di loro viene bloccato da una frana di massi, e non possono più tornare indietro. Quando le ragazze si rendono conto che Juno, una del loro gruppo, la più “azzardata” le ha condotte per un percorso inesplorato, il panico cresce a dismisura perché capiscono che nessuno potrebbe venirle a cercare laggiù. E qualcosa nel buio, le osserva.

The descent

Il cast

Il cast risulta interessante dal momento in cui è praticamente composto per intero da donne. Tutte le attrici che le interpretano, hanno già partecipato a diverse pellicole horror. Per questo motivo dimostrano di sapersi destreggiare molto bene nell’ambiente. Non solo, particolare anche come viene un po’ capovolta l’idea della donna da salvare. In The descent le ragazze si salvano da sole, non sono donzelle in pericolo, ma donne forti e ingegnose.

The descent

La claustrofobia di The Descent

Quello che più inquieta e terrorizza di The Descent è sicuramente il fatto di trovarsi centinaia di metri sottoterra. Le ragazze potrebbero urlare a squarciagola e nessuno le sentirebbe. Generalmente siamo abituati a vedere molte pellicole in cui il buio non è reso in maniera veritiera. Questo perchè ad illuminare la scena troviamo sempre degli escamotage, che però tolgono suspance alle immagini. The descent possiede la particolarità di avere numerose scene che rispettano il buio reale, dove veramente lo spettatore non vede nulla.

Questa attenzione ai dettagli induce il pubblico a provare un senso di inquietudine e tensione. L’atmosfera claustrofobica, inoltre, tende ad aumentare con il proseguire del film, seguendo un climax crescente. Le protagoniste, con l’idea di salvarsi, continuano a scendere in queste grotte, finendo sempre più intrappolate. A peggiorare la situazione, poi, la presenza di creature antropomorfe che le osservano e tentano di catturarle. Lo spazio chiuso e ristretto di The descent è parte fondamentale della tensione filmica.

Una regia composta da contrapposizioni

The descent vanta una regia basata principalmente sulle contrapposizioni, soprattutto visive. A cominciare dall’ambiente che circonda le ragazze, inizialmente composto da campi verdeggianti e ariosi, per arrivare al buio delle anguste grotte. Una volta che le protagoniste si trovano intrappolate, scoprono di non essere sole. Alcune creature le osservano, creature che sono visibili solo grazie all’ausilio di una telecamera ad infrarossi. Questa soluzione, che ad oggi non spicca di originalità, ma che nel 2005 effettivamente era stata poco usata, aumenta a dismisura l’ansia e la tensione.

The descent

La prima parte del film è incentrata sul descrivere le ragazze e mostrare le loro psicologie individuali e di gruppo. Questo è un aspetto estremamente importante e fondamentale alla narrazione. Infatti, le psicologie delle protagoniste giocano a favore della storia che si intreccia con l’horror. Durante la loro discesa sentimenti e risentimenti sfoceranno in colpi di scena assolutamente brutali e privi di buonismo.

The descent: cosa faresti per sopravvivere?

The descent risulta essere una pellicola estremamente cruda, se pur senza cadere nello splatter. Millenni di evoluzione umana sono spazzati via dalle sei donne ormai braccate come animali. Gli istinti di autoconservazione e di violenza ancestrale esplodono nelle giovani che comprendono che l’unica possibilità è trasformarsi in animali peggiori dei loro nemici. Una violenza feroce accompagna infatti la seconda parte del film, una violenza che intaccherà anche le relazioni amicali. Un film densissimo e mentalmente sadico, che metterà d’accordo i fan dei più disparati generi di horror. Marshall si destreggia ottimamente tra gore, splatter e momenti riflessivi conditi con spaventose apparizioni mostruose, estremamente efficaci.

Conclusioni

The descent è un film horror che riesce, con pochi elementi, a creare un’atmosfera angusta e inquietante. La sensazione di claustrofobia si acuisce mano a mano che le protagoniste scendono in profondità. Il buio è buio, non ci sono vie di mezzo o scorciatoie. Ed è proprio la realtà cruda di The descent che effettivamente crea molta tensione nello spettatore. Un cast totalmente femminile che riesce a reggere sulle proprie spalle l’intera durata della pellicola. Senza esclusione di colpi o perbenismo, la pellicola costringe l’essere umano a tornare alle sue origini animali e brutali.

PANORAMICA

Regia
Soggetto e sceneggiatura
Interpretazioni
Emozioni

SOMMARIO

The descent è un film horror che riesce, con pochi elementi, a creare un’atmosfera angusta e inquietante. La sensazione di claustrofobia si acuisce mano a mano che le protagoniste scendono in profondità. Immerse nel buio, le protagoniste si troveranno costrette a basarsi sul loro istinto animale per sopravvivere.
Laura Maddalozzo
Laura Maddalozzo
Datemi uno schermo e dei popcorn e sono la persona più felice del mondo. Il mio habitat cinematografico? Un’apocalisse zombie o ovunque ci sia un’atmosfera horror

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The descent è un film horror che riesce, con pochi elementi, a creare un’atmosfera angusta e inquietante. La sensazione di claustrofobia si acuisce mano a mano che le protagoniste scendono in profondità. Immerse nel buio, le protagoniste si troveranno costrette a basarsi sul loro istinto animale per sopravvivere.The descent: un horror claustrofobico