Dopo una serie altalenante di top e flop, il regista Garteh Edwards è tornato in sala nel 2023 con The Creator, un film di genere fantascientifico prodotto dai 20th Century Studios che esplora in maniera drammatica l’AI. Reduce da un insuccesso al botteghino, solo 100 milioni di incasso a fronte di un budget di 80, il film è comunque riuscito ad ottenere dei buoni risultati in streaming su Disney Plus. Disastri d’incasso a parte, The Creator avrà anche il suo piccolo spazio la notte degli Oscar di lunedì 11 marzo, dove l’opera si presenta con due nomination (miglior sonoro e migliori effetti speciali). Il film è disponibile su Disney Plus per tutti gli abbonati.
The Creator: trama
Anno 2065. Un intelligenza artificiale creata dagli USA fa esplodere una testata nucleare nella città di Los Angeles causando milioni di morti. La drammaticità dell’evento porta la razza umana a una guerra nei confronti dell’AI senza precedenti. Ogni forma tecnologica senziente è perseguitata ed eliminata in tutto l’occidente. Nonostante le regolamentazioni occidentali, la Nuova Asia continua a sostenere l’intelligenza artificiale e Nirmata, il misterioso capo-architetto dell’AI e creatore della nuova arma Alpha O.
Entra qui in gioco Joshua Taylor (John David Washington), un soldato americano incaricato dal governo di trovare e distruggere Alpha O. Un azione militare che sposterebbe le sorti della guerra a favore della razza umana.
Il contrasto tra AI e Humans
In una realtà futuristica ma assolutamente non utopica, le vecchie e fredde tecnologie hanno ora un cuore caldo e pulsante del tutto simile ai loro creatori. La razionalità della razza umana è offuscata dalla possibilità di un mondo paritario, che pone allo stesso piano creatori e creature. L’unica via di salvezza è quella che l’uomo adotta ormai da millenni: la distruzione totale della minaccia.
Con questa premessa Gareth Edwards racconta la sua versione dello scontro tra AI e razza umana. Una guerra a lungo narrata da cineasti e scrittori di fantascienza, così tanto narrata da essere ormai recepita quasi come nefasto presagio. Attraverso un racconto terrestre dove l’elemento sci-fi non straborda, il regista mette in luce l’umanità del non umano e l’aridità dell’umano. Anche una piccola bambina, che pensa, agisce ed ama perde completamente valore se il suo cuore è composto da cavi e tessuti cinetici invece che da arterie e fibre muscolari.
Stessa cosa non può dirsi delle AI del universo mostrato in The Creator, creature perfette che hanno superato i loro “dei” sia in termini di forza che di intelletto. Esseri ormai più umani dell’umano.
The Creator: l’interazione tra i due protagonisti ed i riferimenti alla fantascienza classica
Filosofia a parte, l’azione e le dinamiche narrative che dettano il passo di The Creator sono frutto dell’interazione tra il soldato Joshua e l’androide Alfie. I due viaggiano lungo il mondo che li circonda, un mondo diviso tra città alla Blade Runner e campagne orientali, e qui il loro rapporto cresce costantemente di intensità fino a diventare quasi padre-figlia. Certo forse il tutto è un pochino troppo stereotipato, una melodia già sentita più e più volte, ma che rimane sempre gradevole all’ascolto.
Entrambi gli interpreti azzeccati nelle loro prove attoriali. John David Washington è il classico ribelle che di fronte alle ingiustizie del proprio popolo decide di schierarsi dalla parte di quelli che fino a poco tempo prima erano i suoi acerrimi nemici. Un traditore spinto non dalla avidità o dal potere, ma bensì dalla fame di giustizia e difesa degli oppressi.
La fanciulla Madeleine Yuna Voyles veste invece i panni dell’arma suprema che non ti aspetti, un droide dai poteri straordinari e dai tratti dolci e innocui. Un personaggio che per molti aspetti ricorda l’altrettanto potente Akira, protagonista dell’omonimo film d’animazione giapponese di Katsuhiro Ōtomo (qui la recensione) del 1988. Anche l’incipit che vede la città di LA distrutta dall’esplosione atomica deve molto all’opera sopracitata, incipit ripreso poi da molti film futuri come Terminator 2 – il giorno del giudizio. Poco presente ma di grande rilievo Gemma Chan, punto di congiunzione tra i due protagonisti ed elemento di svolta nella guerra tra le due fazioni in conflitto.
In conclusione
The Creator è un discretissimo prodotto di fantascienza. La storia, nonostante sia poco originale e sia più che altro un mix di soggetti passati riesce comunque a catturare lo spettatore, riservandogli anche qualche piccola sorpresa nel finale. Meritate le due candidature ai premi Oscar per sonoro ed effetti speciali, segno di un film che mantiene alto il livello tecnico del genere sci-fi, da sempre faro in questo campo.
Insomma, un opera senza troppe pretese, che racconta una bella storia e che tocca anche delle corde e tematiche molto sensibili. Un comfort movie da godersi in tranquillità in una di queste fredde serata invernali.