HomeRecensioni FilmThe Apprentice: l'ascesa di Trump raccontata da Ali Abbasi

The Apprentice: l’ascesa di Trump raccontata da Ali Abbasi

Il film scandaglia la vita di un giovane Trump, ancora in fase di crescita e prima di diventare l'icona che conosciamo

Presentato in concorso al Festival di Cannes 2024, The Apprentice di Ali Abbasi è stato accolto con un lungo applauso a scena aperta dopo l’anteprima. Tuttavia, l’opera ha rischiato di non essere distribuita nelle sale americane in tempo per le imminenti elezioni presidenziali degli Stati Uniti.  Lo sceneggiatore Gabe Sherman è stato attaccato pubblicamente dall’ex presidente, che ha accusato il film di diffamare la sua immagine con una scrittura fuorviante e falsa, proprio in vista delle elezioni. Trump ha inoltre smentito alcuni eventi rappresentati nelle scene che lo vedono insieme a sua moglie. Per chi lo ha già visto in sala, questa risposta aggressiva rispecchia, non a caso, le regole che il magnate impara a seguire per raggiungere il successo nel corso del film:

Attacca, attacca, attacca. Nega tutto, non ammettere mai nulla. Non ammettere mai la sconfitta.

The Apprentice

The Apprentice -Trama

The Apprentice racconta l’inizio della carriera imprenditoriale di Donald Trump (Sebastian Stan) negli anni ’70 e ’80, mostrando come sia passato da una posizione insignificante a quella di imprenditore immobiliare di successo. Questa trasformazione è guidata dall’influenza di Roy Cohn (Jeremy Strong), un procuratore noto per le sue pratiche spietate e il suo lavoro con figure controverse come il senatore Joseph McCarthy e Richard Nixon. Il film descrive con precisione la trasformazione di Trump, evidenziando una metamorfosi alimentata da un’ambizione inarrestabile. La trama ruota attorno al suo rapporto con Cohn, che diventa il suo mentore, guidandolo a perseguire il profitto attraverso pratiche illecite e metodi subdoli per assicurarsi e mantenere vantaggi in ogni accordo o affare.

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Entrato nelle grazie di Cohn, Trump riesce a ottenere un’importante agevolazione fiscale per costruire l’Hotel Commodore e, successivamente, la celebre Trump Tower. Il suo legame con il padre è segnato da tensioni, e Trump non offre nemmeno supporto al fratello, in evidente declino e difficoltà economiche. In una scena, non gli consente neppure di passare la notte con la sua famiglia in casa, offrendogli invece del denaro contante per dormire fuori in un albergo. Allo stesso tempo, il matrimonio con Ivana (Maria Bakalova) è in crisi; un crescente allontanamento emotivo, ostacola come una barricata tra i due. Mentre Trump si concentra sull’espansione a New York e Atlantic City, Cohn affronta l’AIDS, continuando a negare pubblicamente la sua omosessualità. Nonostante le tensioni, Trump decide di rimanere al fianco di Cohn fino alla fine dei suoi giorni.

Il lato nascosto di Trump

Il film presenta un ritratto di Trump non particolarmente lusinghiero, rivelandosi come un personaggio vanitoso, problematico e soggetto a dipendenze. Le sue relazioni difficili, in particolare con Ivana, aggiungono ulteriore complessità al suo carattere. Una scena di violenza domestica, ad esempio, illustra solo uno degli aspetti inquietanti della sua vita personale. Nonostante ciò, la vita sembra non chiedergli mai il conto, a parte i segni del tempo, come la calvizie e l’aumento di peso, che affronta attraverso interventi chirurgici. Il giovane Donald Trump riesce a realizzare le sue ambizioni, dominando l’economia del paese e affermandosi come una figura centrale nel panorama imprenditoriale.

Alla fine, Trump rivela allo scrittore della sua biografia che chi aspira a diventare come lui deve seguire tre regole (già menzionate sopra), non confessando apertamente di averle apprese da Roy Cohn. Queste regole rappresentano una dichiarazione di intenti che si estende nel passato, il presente e il futuro. Trump si erige a detrattore della moralità comune, fornendoci una mentalità imprenditoriale focalizzata unicamente sul proprio tornaconto.

The Apprentice

The Apprentice – recensione del film

Il frastuono mediatico intorno alla figura di Trump, attualmente candidato alle prossime elezioni americane, ha probabilmente fatto sì che il pubblico si dimenticasse di valutare la qualità del film. E di qualità ce n’è: non parliamo di un capolavoro, ma è sicuramente un film apprezzabile che riesce a raggiungere momenti acuti di buon cinema. La narrazione della scalata sociale di Trump, nonostante la mancanza di sicurezza nei propri mezzi, è uno schema tanto elementare quanto irresistibile.

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Il film non fornisce una dettagliata disamina della vita di Trump, il che è comprensibile; tuttavia, risulta carente nel raccontarci aspetti importanti della sua storia, nascondendo sotto il tappeto altre vicende e approfondimenti. Quindi la forte curiosità che riesce a suscitare nello spettatore non viene ampiamente ripagata. La storia rimane comunque solida e, concentrandosi sui complessi rapporti sia professionali che familiari, ci permette di comprendere chiaramente le forze e i desideri che hanno spinto il protagonista a essere chi è oggi. Ecco come il film coglie con chiarezza la trasformazione di Trump, mostrando una metamorfosi spinta da un’ambizione implacabile.

Un aspetto fondamentale di questo film è l’eccezionale recitazione degli attori, le cui interpretazioni sono così memorabili da far sperare in un possibile riconoscimento agli Oscar. Sebastian Stan e Jeremy Strong, specialmente quando sono insieme sullo schermo, hanno una chimica che contribuisce notevolmente alla riuscita del film. La loro interazione crea momenti di intensa drammaticità e realismo, permettendo agli spettatori di entrare nel vivo della relazione tra i due personaggi.  Infine il personaggio di Donald Trump è reso talmente bene che riesce a suscitare molta più simpatia che nella realtà.

Riflessioni finali

In conclusione, The Apprentice non si limita a raccontare l’ascesa di Trump, ma offre un’analisi profonda delle sue ambizioni, dei suoi sforzi per costruire un impero e delle relazioni che hanno contribuito a definirlo. Inoltre Il film presenta una riflessione critica sulla natura seducente e corrosiva del potere. In un momento in cui la figura di Trump continua a polarizzare l’opinione pubblica, l’opera di Ali Abbasi offre uno sguardo intrigante su come è diventato l’uomo che conosciamo oggi. Che siate fan o critici di Trump, questo film è sicuramente un’opera da vedere per comprendere le dinamiche che hanno influenzato la sua vita e la sua carriera.

Trailer

PANORAMICA RECENSIONE

Regia
Soggetto e sceneggiatura
Interpretazioni
Emozioni

SOMMARIO

The Apprentice di Ali Abbasi, intrigante e incisivo, è un'illuminante esplorazione delle origini di Donald Trump. Questo film, ben realizzato e ricco di tensione, offre uno sguardo affascinante sulle sue ambizioni e sulle complesse dinamiche familiari e professionali. Con interpretazioni brillanti di Sebastian Stan e Jeremy Strong, The Apprentice combina dramma e introspezione in un racconto che tiene gli spettatori incollati allo schermo. Non è solo un biopic, ma un'analisi penetrante di un uomo che ha saputo plasmare la sua immagine pubblica in modi sorprendenti e controversi, rendendolo un'aggiunta imperdibile per chiunque sia interessato alla figura di Trump.
Lucio Tanganelli
Lucio Tanganelli
Amo guardare film di ogni genere, ma ho una forte passione per il cinema italiano e per i suoi grandi maestri come Fellini, Visconti, Pasolini e Scola.

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