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Suzume: l’ultimo film del maestro Shinkai

Suzume (すずめの戸締ま) è il nuovo film del maestro Makoto Shinkai (5 cm al secondo, Il giardino delle parole, Your name, Weathering with you), candidato al miglior film d’animazione ai Golden Globe 2024 e candidato per L’Orso d’oro al Festival internazionale del cinema di Berlino 2023.

Visivamente elettrizzante ed emotivamente di grande impatto, è difficile trovare dei difetti ad una nuova gemma della cinematografia d’animazione orientale firmata Shinkai.

L’ultimo anime di Makoto Shinkai è un altro piacere per il pubblico di ogni età. Visivamente sbalorditivo, mescola momenti di puro divertimento con una commovente storia di perdita, guarigione e speranza.

La storia, dello sceneggiatore e regista Makoto Shinkai è complicata, ma avvincente. I personaggi principali sono ben sviluppati. Un film magico e bellissimo per i fan degli anime e per quelli con una fantasia aperta.

Suzume

Suzume- Trama

Il film inizia 12 anni dopo il terremoto e lo tsunami del 2011 che hanno colpito Tohoku. La protagonista del film è una giovane ragazza di 17 anni di nome Suzume, che è ancora sconvolta dalla perdita di sua madre in quel fatidico giorno. Un giorno, mentre va a scuola, viene distratta da un bel giovane che cerca indicazioni per raggiungere una rovina vicina. L’uomo misterioso, chiamato Souta, è un Closer, incaricato di chiudere le porte per contenere il dilagare dei disastri. Decisa, così, a seguire il misterioso straniero, Suzume trova all’improvviso davanti a sè una porta che si trova isolata in mezzo a vecchie rovine. La vista la stupisce e la confonde. Questo semplice atto destabilizza una delicata e complessa interazione cosmica. Souta e Suzume sono ora costretti a viaggiare attraverso il Giappone alla ricerca di altre porte, chiudendole prima che un verme rosso fiammeggiante provochi terremoti devastanti.

Suzume è a volte un’avventura fantasy e a volte un road movie che si sposta da Kyushu a Ehime, Kyoto e Tokyo fino ad approdare finalmente a Tohoku. Lungo la strada, Suzume (doppiata da Nanoka Hara) e Souta (doppiata da Hokuto Matsumura) si fermano in luoghi abbandonati e dimenticati, rovine di luoghi un tempo pieni di risate e chiacchiere di bambini e famiglie. Ci sono anche chiavi di volta, simpatici gatti e una varietà di personaggi che in qualche modo aiutano Suzume nel suo viaggio.

Suzume

Anche se a lungo andare la storia diventa un po’ ripetitiva (andando di portale in portale per cercare di bloccare definitivamente il verme rosso e salvando così il Giappone dalla distruzione), ecco che il maestro Shinkai sa come farci sorridere e alleviare la tensione che rincorre tutto il film. L’intrappolamento di Souta in una sedia di legno a tre gambe dà un po’ di sollievo. Vedere una sedie che corre, salta e si diverte è affascinante e rappresenta una piacevole pausa dalla solennità generale. Un gattino chiamato Daijin diventa un beniamino dei social media e aiuta Suzume a monitorare il prossimo attacco di vermi.

Suzume- Recensione

Il maestro Makoto Shinkai riesce, ancora una volta, a portare sul grande schermo un’opera d’arte che riflette sulla perdita della memoria collettiva e sull’oblio della storia dei luoghi, nonché sul complesso rapporto tra natura e umanità.

In una terra sempre minacciata dai terremoti, questo film offre un concetto confortante di come questi potrebbero essere controllati, liberando la nostalgia per luoghi che esistono solo nei nostri ricordi. Immagini straordinarie, una forte esplorazione del dolore nazionale legato ai disastri naturali e alcuni divertenti ritmi da road movie rendono questo viaggio di formazione fortemente edificante.

L’ultimo film di Makoto Shinkai ha meno malinconia e molta più azione rispetto ai precedenti Weathering with You e Your Name, ma rimane soffuso della sua caratteristica tristezza e desiderio romantico. Tutto costituisce una bella avventura adolescenziale: viaggio, ribellione, amore irraggiungibile, una ricerca, un inseguimento, una scadenza e un po’ di crescita personale. Ma ciò che il film tenta di ricordarci è che alcuni problemi non possono essere risolti senza un vero sacrificio.

La quotidianità è la vera anima del film

Tra portali interdimensionali, vermi e realtà alterate l’anima del film riposa nelle scene più silenziose e riflessive, dove vengono esposte la perdita, l’angoscia, la frustrazione e le ferite. C’è una sequenza molto toccante della resa dei conti tra Suzume e sua zia che cattura la confusione di due individui riuniti dalle circostanze. Anche gli occhi diventano un portale, che trascina lo spettatore nel profondo conflitto emotivo del personaggio. 

Il film non presenta, forse, una storia d’amore intensa quanto quella vista in Your name. Questo perchè, in Suzume, la sua vera storia d’amore è con le cose della vita di tutti i giorni per cui vale la pena lottare. È un omaggio alla quotidianità: all’appartamento studentesco disordinato ma accogliente di Souta, alla sgangherata decappottabile rossa guidata dal suo amico Tomoya, ai clienti dalla faccia rossa del bar di Kobe in cui Suzume finisce per passare una notte, al persone che fanno jogging lungo il fiume o tornano a casa dal lavoro alla fine della giornata.

Shinkai e le ambientazioni

È meraviglioso testimoniare le splendide ambientazioni in rovina che Shinkai riempie di dettagli così affascinanti e tattili (distributori automatici abbandonati, mattoni fatiscenti, lanterne di carta semi-distrutte, ecc.), che riflettono la forma più pura di amore con lo spettro disordinato delle emozioni umane.

C’è una certa intensità nel modo in cui il film descrive questi spazi abbandonati. Un grande film, con grandi emozioni e grandi idee, presentato con coraggio e bellezza.

In conclusione

L’ultimo film di Makoto Shinkai fa sembrare personale qualcosa di più grande della vita mentre esplora il dolore, il trauma e il cambiamento climatico.

I personaggi sono complessi ma allo stesso tempo empatici, ognuno dei quali si aggiunge alla narrazione e alla visione del mondo di Suzume.

Suzume

Suzume è un viaggio cinematografico sorprendente, che potrebbe sembrare poco familiare al pubblico più abituato all’animazione americana. Ma i fan del lavoro di Shinkai rimarranno deliziati da un altro inimitabile ingresso nell’eccezionale filmografia del regista.

Trailer

PANORAMICA

Regia
Soggetto e Sceneggiatura
Interpretazioni
Emozioni

SOMMARIO

Suzume (すずめの戸締ま) è il nuovo film del maestro Makoto Shinkai (5 cm al secondo, Il giardino delle parole, Your name, Weathering with you), candidato al miglior film d'animazione ai Golden Globe 2024 e candidato per L'Orso d'oro al Festival internazionale del cinema di Berlino 2023. Visivamente elettrizzante ed emotivamente di grande impatto, è difficile trovare dei difetti ad una nuova gemma della cinematografia d'animazione orientale regalataci dallo sceneggiatore e regista Makoto Shinkai. L'ultimo anime di Makoto Shinkai è un altro piacere per il pubblico di ogni età, visivamente sbalorditivo, mescola momenti di puro divertimento con una commovente storia di perdita, guarigione e speranza. La storia, dello sceneggiatore e regista Makoto Shinkai è complicata, ma avvincente. I personaggi principali sono ben sviluppati. Un film magico e bellissimo per i fan degli anime e per quelli con una fantasia aperta.
Laura Pavanello
Laura Pavanello
Con la fantasia si può fare il più spettacoloso viaggio che sia consentito ad un essere umano". E questo per me è il cinema, il mio oggetto di studi, la mia passione, ma soprattutto il luogo dove i sogni diventano realtà.

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