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Stranger Things: The First Shadow, lo spettacolo teatrale ha un legame con la serie finale

Stranger Things: The First Shadow debutterà al Phoenix Theatre di Londra il prossimo 17 novembre e il teaser trailer circolante sul web sembra già anticipare alcuni dettagli ricollegabili alla quinta e ultima stagione del flagship di Netflix.

Inutile dire che quest’ultima sta vivendo una fase di attesa che i fan stanno faticando a sopportare. Continui riferimenti commerciali, voci di corridoio o conferme più autentiche condiscono la camminata finale verso Stranger Things 5. The First Shadow ci mette poi effettivamente il carico da dodici.

Sarà anche disponibile su Netflix ma bisogna capire soprattutto cosa avrà a che fare con il proseguo della serie tv più amata dello streaming. I Duffer Brothers hanno dato indicazioni affidabili, riportando che il progetto sarà effettivamente collegato alla storia madre. Solo, in una veste parzialmente differente.

Stranger Things: The First Shadow

Stranger Things: The First Shadow – Il passato indica la strada verso il futuro

Stranger Things: The First Shadow non è altro che una storia prequel ambientata in quel di Hawkins nel 1959. Protagonisti sono Jim Hopper, Bob Newby e Joyce Maldonado che sono alle prese, sia con l’adolescenza, che con la voglia di affermarsi altrove e diventare adulti.

Dovranno anche fare i conti con un nuovo arrivo in città: Henry Creel (colui che chiaramente diventerà Vecna).

Il teaser ci mostra la strada. Tecnicamente verrà fatta luce su quel passato che potrebbe dare indizi e segnali sul futuro ancora non raccontato. Il teaser parte proprio infatti dalla fine della quarta stagione, con le immagini effettive della fine di Stranger Things 4.

Parte poi un pendolo che oscilla per far capire che il tempo è l’ago della bilancia e che si sta tornando indietro per questionare degli avvenimenti che sono stati tralasciati.

Per l’occasione i Duffer Brothers si sono affidati a Jack Thorne, già pratico di riadattamenti teatrali con Harry Potter e la Maledizione dell’erede. Questa un’altra certezza in più per un risultato finale

Federico Favale
Federico Favale
Anche da piccolo non andavo mai a letto presto. Troppi film a tenermi sveglio. Più guardavo più dicevo a me stesso: "ok, la vita non è un film ma se non guardassi film non capirei nulla della vita".

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