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Sesso, bugie e videotape di Steven Soderbergh

Sesso, bugie e videotape” è il primo lungometraggio del regista americano Steven Soderbergh. L’opera si aggiudica la Palma d’oro al festival di Cannes nel 1989, decretando sin da subito il talento di Soderbergh, il quale darà prova negli anni a seguire, di essere oltre che a un autore prolifico, uno dei più interessanti cineasti di questo secolo. Gli attori protagonisti sono Andie MacDowell, Peter Gallagher e Laura San Giacomo. Il film ottenne una candidatura alla migliore sceneggiatura originale ai premi Oscar e tre candidature ai Golden Globe.

Sesso, bugie e Videotape

Sesso, bugie e videotape, trama

Ann e John sono una coppia sposata segretamente infelice, lei è in cura presso uno specialista per cercare di migliorare la sua situazione sentimentale, e lui tradisce la moglie con la sorella Cynthia, con la quale ha una relazione da tempo. Un giorno, ricevono la visita in città, da parte di un vecchio amico di John, che nel tempo libero realizza dei filmati di interviste a diverse donne, che trattano liberamente del tema della sessualità. Questo evento sconvolge le vite dei protagonisti, i quali arriveranno a prendere delle decisioni rilevanti che cambieranno per sempre la loro visione sulla vita.

Sesso, bugie e Videotape
Peter Gallagher in una scena del film

Breve retrospettiva sull’autore

Steven Soderbergh è un regista che nell’arco di trent’anni è riuscito a spaziare, con sorpresa di tutti, attraverso infiniti generi, e trattando gli argomenti più disparati. Da questo suo esordio, mai avremmo immaginato che finisse a dirigere la trilogia su Ocean o il film Magic Mike con Channing Tatum.

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L’autore avrebbe potuto continuare a far circolare i suoi film all’interno dei più importanti festival indipendenti del mondo. Invece il suo interesse con il tempo, si è spostato e si è rivolto verso il grande pubblico, cercando di far presa sulla loro coscienza di spettatori e sui gusti che li contraddistinguono.

Soderbergh è un autore molto furbo, anche se si fosse ritrovato a dover dirigere qualche pellicola solo per contratto o dovere verso una società di produzione, la sua idea di cinema sarebbe rimasta frutto di una scelta ben studiata. Egli ha sempre aspirato ad apparire come un regista famoso e conosciuto, in grado di trasmettere la sensazione di poter prendere in mano un qualsiasi progetto e modificarlo secondo i suoi desideri.

Sesso, bugie e Videotape
Steven Soderbergh sul set di Sesso, bugie e videotape

In tutti questi anni Soderbergh non ha cercato di far altro che portare la sua firma come pensiero indipendente, all’interno anche di quelle opere che apparentemente puntano verso un mercato volto a un intrattenimento più semplice. Egli ha tentato di coniugare l’autorialità con il mainstream e in alcuni momenti è riuscito perfettamente nel suo intento.

In questo suo primo lavoro Soderbergh preferisce dare sfogo a tutta la sua creatività per comprendere quanto si potesse spingere, per far breccia nell’animo del pubblico. Considerando il basso budget e il profitto complessivo generato, egli ha capito da quel momento la direzione da seguire, la quale andrà poi a rifinire e ritoccare meglio nei decenni successivi.

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Sesso, bugie e Videotape
Peter Gallagher e Laura San Giacomo in una scena del film

Sesso, bugie e videotape, recensione

Fatta questa premessa sull’autore, il film, nell’esposizione del suo stile, presenta da subito un’ambientazione americana. La scenografia e i luoghi dell’azione sono classici dell’immaginario che ognuno fa, quando pensa a un film proveniente dagli Stati Uniti. L’atmosfera di fine anni 80 si percepisce benissimo. Si incastra perciò perfettamente tra i titoli di quell’epoca ma non per questo appare datato anzi l’originalità abbonda.

La particolarità che il regista inserisce nel suo primo lavoro di finzione, è una sceneggiatura chiaramente in salsa europea. Non stupisce perciò che questo aspetto abbia fatto leva per poter essere inserito tra i lavori candidati al festival di Cannes e vincere pure l’ambito riconoscimento.

Sesso, bugie e Videotape” racchiude dentro di sé, grazie alle dinamiche e alla precisa tipologia di racconto, quei fattori specifici che di diritto lo inseriscono in un classico film di stampo europeo. Il regista riesce quindi a mantenere da una parte quello stile proprio, che hanno i prodotti americani, e allo stesso tempo a permeare la storia di una narrazione intellettuale tipica da vecchio continente.

Sesso, bugie e Videotape
Andie MacDowell in una scena del film

Il film è incentrato tutto sul rapporto fra i 4 protagonisti, come se fosse una sceneggiatura teatrale. Per questa ragione la storia potrebbe funzionare ugualmente bene, se fosse girata all’interno di un’unica stanza. La pellicola riesce a trovare un buon punto di equilibrio fra la caratterizzazione dei personaggi e la vicenda complessiva.

Le interpretazioni sono infatti ottime e gli attori dimostrano di essere all’altezza del compito assegnato. Specialmente l’attrice Laura San Giacomo rivela una bravura impressionante, in un ruolo calzato a pennello per la sua immagine. Interpreta infatti una giovane donna abile e determinata, capace di ammaliare chi vuole grazie alla sua bellezza. Il regista riesce a inquadrarla in maniera memorabile e il suo volto si stampa facilmente nella mente dello spettatore.

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Laura San Giacomo in una scena del film

Il tema della sessualità

Il tema del sesso ruota attorno all’intera pellicola ed è il perno su cui mutano le relazioni fra i personaggi. Il film si interroga su come oggi il sesso sia diventato parte integrante della vita, un aspetto ormai centrale nell’esistenza di molte donne e molti uomini. Uno dei protagonisti cerca per l’appunto di conoscere i segreti della sessualità da un punto di vista femminile.

L’uomo che filma e registra la donna alla ricerca delle sue sensazioni, è la rappresentazione dell’uomo moderno dei nostri tempi. L’uomo che cede il suo potere e il suo dominio per inginocchiarsi alle volontà di un potere femminile. Un potere che finalmente trova la sua forza per rivelare e affermare la sua identità di donna.

L’opera esalta ed elogia la figura femminile, mostrandosi a favore del coraggio di queste donne, capaci di mostrare con grinta la propria personalità individuale. Emerge inoltre la decadenza della controparte maschile che invece appare debole e per la prima volta compie un passo indietro. Uomini che oltre a ritrovarsi di fronte a uno spaesamento, capiscono di doversi fare da parte e lasciare spazio a chi davvero se lo merita.

Il regista delinea così le personalità della sua storia, ponendo un’inversione di rotta da quella che è la società del tempo e spostando quindi il focus dell’attenzione. La riflessione che le donne fanno sulla pertinente condizione sociale è stata resa possibile grazie anche alla tematica del sesso oramai sdoganata.

PANORAMICA RECENSIONE

Regia
Soggetto e Sceneggiatura
Interpretazioni
Emozioni

SOMMARIO

Steven Soderbergh dimostra da subito di essere un autore interessante e degno di essere scoperto maggiormente. Il suo lavoro è uno dei migliori della sua carriera grazie a una storia originale e a una regia superba.
Giovanni Veverga
Giovanni Veverga
Amo gli autori che vogliono e sanno come raccontare una storia in grado di affascinare lo spettatore.

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