Red lights è un film del 2012 scritto, diretto e montato da Rodrigo Cortès, di genere thriller/drammatico. È attualmente disponibile in streaming su RaiPlay. Lo stesso regista è anche produttore insieme a Adriàn Guerra.
Il regista arriva nelle sale dopo il grande successo di pubblico e critica per il suo Buried-Sepolto, nel 2010, pellicola che resterà sicuramente nella storia del Sundance Film Festival.
Cast
Nel cast troviamo Cillian Murphy, vincitore dell’Oscar come miglior attore per Oppenheimer, nel ruolo di Tom Buckley. A seguire Sigourney Weaver nel ruolo di Margaret Matheson, Robert De Niro nel ruolo di Simon Silver. E ancora Toby Jones (Paul Shackleton), Joely Richardson (Monica Hansen), Elizabeth Olsen (Sally Owen), Craig Roberts (Ben), Leonardo Sbaraglia (Leonardo Palladino), Adriane Lenox (Nina).
Per finire Garrick Hagon (Howard McColm), Burn Gorman (Benedict Cohen), Jeany Spark (Traci Northrop), Mitchell Mullen (Jim Carrol), Nathan Osgood (Michael Sidgwick), .
Red Lights – Trama
Margaret Matheson e il suo assistente Tom Buckley sono due tra i più importanti ricercatori esperti del paranormale. Il loro obiettivo è quello di smascherare ciarlatani e medium dando una spiegazione fisica agli eventi di questo tipo.
La signora Matheson in tutta la sua carriera è riuscita sempre a trovare una spiegazione ad ogni evento considerato paranormale e non ha mai confermato uno di questi. Il caso del chiaroveggente cieco Simon Silver, il più clamoroso di tutti, è la sua principale ossessione che rischiò di essere fatale per lei in passato. Chiunque cerchi di smascherarlo fa una brutta fine.
Simon Silver ha intenzione di fare l’ultimo dei suoi spettacoli psichici prima di terminare definitivamente la sua carriera. Nonostante le avvertenze della signora Matheson, il suo assistente Buckey decide di seguire autonomamente il caso. Inizia a lavorare per scoprire la verità e contemporaneamente la signora Matheson muore. Buckley pensa sia colpa di Silver e continua ad indagare per capire quanto accaduto, fino a cercare uno scontro finale con lui.
Red Lights – la recensione
Possiamo iniziare con il dire che, nonostante gli ottimi presupposti, il film fa fatica a trovare una sua dimensione. È un thriller paranormale interessante, pieno di colpi di scena e interpretazioni degne di nota. Il problema principale di tutto il film è che il regista cade nel tentativo di voler sorprendere troppo lo spettatore.
Probabilmente dopo il successo di Buried – Sepolto, il regista sperava di ottenere dei grandi riconoscimenti anche da questo film ma qualcosa non funziona come dovrebbe. Anche in Buried vi erano delle falle o delle sequenze troppo forzate ma in questo caso Cortès non sembra avere il pieno controllo dell’opera e interpretazioni portate al limite e colpi di scena continui sfuggono di mano troppo spesso.
L’utilizzo della scienza per smascherare degli eventi paranormali alla fine risulta essere fine a se stesso perchè fatta eccezione per delle brevi spiegazioni della signora Matheson, il film vira su altri argomenti che riguardano la logica e la vendetta.
Anche l’aggressione finale al protagonista Tom Buckley è forzata e quasi didascalica e non aggiunge nulla alla storia, se non un pò di sangue e violenza gratuita.
In generale il conflitto tra la signora Matheson e Simon Silver è trattato in modo banale e a volte superficiale e inizia a perdere d’efficacia dopo la metà del film. Il confine e il conflitto tra fede e scienza iniziali erano molto interessanti, insieme ai meccanismi della percezione della mente umana, subito dopo però, come già anticipato, il tutto viene ridotto ad una semplice e banale fame di vendetta.
Produzione e riprese
La pellicola venne girata interamente a Barcellona, tranne l’ultima settimana di riprese, svoltasi in Canada, a Toronto. Tra i riconoscimenti nel 2013 ha ottenuto una candidatura per il miglior sonoro e una per il miglior film straniero al Premio Gaudi.
A differenza del già citato Buried – Sepolto, girato con un budget ridotto ed un solo attore in appena 17 giorni, Red Lights è un progetto ambizioso che ha previsto 10 settimane e mezzo di realizzazione. Nel cast oltre sessanta attori, quattromila comparse.
Per essere credibile, il regista ha studiato per oltre un anno e mezzo, in modo meticoloso, tutti i fenomeni paranormali inspiegabili e i tentativi di risposta offerti dallo scetticismo scientifico.
Tra illusione e realtà
In questo senso, sulla dicotomia illusione/realtà, il film gioca anche sul metacinematografico.
Gioca appunto su quella che è l’illusione filmica, parlandoci di fatto di quello che il patto spettatore-autore: la sospensione dell’incredulità. Non è forse lo stesso Simon Silver la metafora del cinema e gli spettatori che lo acclamano il pubblico delle sale cinematografiche?
In un continuo oscillare tra illusione e realtà, un ricorso ad effetti visivi e un ritmo martellante, Red Lights perde d’efficacia portando la storia a non essere credibile, anzi al contrario di Buried, sono proprio questi elementi a portare lo spettatore a sentire l’effetto contrario.
Per concludere, Cortès decide di costruire su delle vicende paranormali e scientifiche un thriller investigativo che spinge lo spettatore a domandarsi cosa sia reale e cosa no, lasciando però al pubblico stesso la libertà di formulare la propria opinione, senza dare una vera e propria risposta o prendere una posizione a riguardo.