In questa primavera 2024 si conclude Rebel Moon di Zack Snyder. Dopo una prima parte abbastanza controversa (quì la recensione) che ha conquistato numeri importanti in streaming su Netflix ma allo stesso tempo ha fatto piangere lacrime amare a molti giornalisti, il 18 aprile è arrivato in piattaforma Rebel Moon – Parte 2: La sfregiatrice.
Un secondo capitolo che ormai non ha molto raccontare sull’universo Rebel Moon, e che quindi sceglie di buttarsi sull’azione sfrenata e la spettacolarità delle battaglie tra i ribelli e le schiere imperiali. Purtroppo però non è tutto oro quello che luccica e alcune delle scelte messe in atto da Snyder non hanno giovato alla riuscita dell’opera.
Rebel Moon – Parte 2: trama
Kora (Sofia Boutella) e i guerrieri sopravvissuti tornano nelle campagne di Veldt per addestrare gli abitanti del posto affinché possano aiutarli a difendere la loro nuova casa. Il conflitto finale è ormai alle porte, e tra la sfregiatrice e Atticus Noble (Ed Skrein) è giunta la resa dei conti.
Rebel Moon – Parte 2: tanta azione e poca sostanza
Dopo una prima parte più attenta alla costruzione del worldbuilding e dei personaggi, arrivano le botte e le mazzate tra i ribelli e l’impero intento a sopraffarli. Dopo dei piccoli dialoghi nel mezzo della pellicola, Zack Snyder mette la parola fine all’approfondimento dei personaggi per lasciare totale spazio all’epicità degli scontri. Rebel Moon – Parte 2 vira spaventosamente verso un pubblico più di poche pretese, affamato di esplosioni, robot guerriglieri e astronavi cadenti, del tutto disinteressato a risvolti narrativi complessi.
Ma in fondo, come sono queste “spettacolari” sequenze d’azione? Un po’ come per Rebel Moon – Parte 1, la regia di Snyder alterna momenti buoni a cadute rovinose, dove la CGI straborda e si susseguono una serie di rallenty inutili e poco poco spettacolari e molto fastidiosi. Snyder calca troppo la mano e qui fa troppo Snyder: uno Snyder “al quadrato” che poteva essere evitato.
Il primo film non si poneva certo a riflettere su tematiche tarkovskiane, ma vi era quantomeno la ricerca di raccontare qualcosa di abbastanza discostato dal puro intrattenimento. Visto il finale ci sarà sicuramente tempo in futuro per riprendere alcuni punti visti in Rebel Moon – Parte 1. Molte domande non hanno ancora trovato risposta, e la piccola rivolta contadina guidata da Kora è solo la miccia che ha acceso un fuoco pronto a bruciare l’Impero ed i suoi vertici di comando.
Il futuro della saga
Dopo il crescente successo ottenuto dal primo film, Netflix si aspettava certamente una crescita in termini numerici per questo secondo capitolo, crescita che invece sembra non essere avvenuta. Tra la prima e la seconda parte ci sono infatti circa 10 milioni di ore di streaming di differenza a sfavore della seconda, che nonostante un ottimo risultato (44 milioni di ore di visualizzazioni) non ha ottenuto i risultati sperati.
Il finale del film apre le porte a possibili sequel, sta ora a vedere a Netflix se sarà disposta a rischiare nuovamente con Snyder ed i suoi progetti. Il creatore di questa saga ha parlato di sei possibili sequel, il che porterebbe il tutto ad un vero e proprio franchise. A prima vista sei pellicole potrebbero sembrare troppe, ma se ci si sofferma a riflettere su quanto ancora poco Rebel Moon abbia raccontato sul suo mondo forse non sono poi così tanti. Certo è che bisognerà sicuramente fare qualcosa per rendere il prodotto ancora più appetibile per il pubblico generalista, non dimenticandosi però anche degli amanti del cinema che giustamente pretendono qualcosina in più che qualche sparatoria e combattimento aereo.
In conclusione
Rebel Moon – Parte 2 è un film che non può essere promosso a pieni voti. Come per la sua precedente parte i difetti sono lì dietro l’angolo, ma quì sono molto più evidenti. Snyder cerca di portare la storia su un piano epico, in parte vi riesce anche, ma i deficit tecnici (non certo collegabili al budget da oltre 80 milioni di dollari) fanno drasticamente calare la qualità dell’opera. La scelta di accantonare completamente i personaggi non ha per nulla giovato ai fini complessivi del progetto, che ha messo in scena molti protagonisti dimenticabili.
Il futuro di Rebel Moon è ancora incerto, fatto sta che se il tutto si dovesse chiudere con questa pellicola del 2024 si dovrebbe parlare di un operazione abbastanza fallimentare sul piano artistico e non troppo vincente sul piano economico. E’ vero che al momento il film è primo in tutto il mondo, ma è innegabile come anche i fan più accaniti di Zack Snyder si aspettassero qualcosa di più da un progetto così corposo.