Prospect è un film di fantascienza targato 2018, scritto e diretto dai registi Conte Zeek e Chris Caldwell. Il cast, molto ristretto, è composto da Pedro Pascal (Il Gladiatore II, Wonder Woman 1984, Game of Thrones, The Mandalorian, The last of us, Narcos, ecc.), Sophie Thatcher (The Boogeyman, Heretic, Yellowjackets, ecc.) e Jay Duplass.
Dimenticatevi CGI a perdita d’occhio e scontri con alieni carichi di effetti speciali, Prospect presenta uno stile definito e arricchito proprio dalla mancanza di stravaganze artificiali, mettendo, invece, al centro della storia lo sviluppo dei personaggi.
Il film bilancia i brividi del genere con una rappresentazione dettagliata della prospezione su un mondo alieno, creata attraverso un mix di location reali (girate in una foresta umida del nord-ovest) e alcuni fondali digitali psichedelici.
Il film decisamente lo-fi Prospect è un ritorno al passato intelligentemente divertente che non ha bisogno di un film Marvel pieno di CGI per esprimere il suo messaggio.
Prospect: la trama
Thatcher è Cee, una ragazza che viaggia con il padre cercatore d’oro, Damon (Jay Duplass), verso un altro pianeta dove può andare a caccia di una rara gemma trovata all’interno di una creatura piuttosto inquietante. Infatti, lui crede che questo posto potrebbe essere la casa di una vena madre che risolverebbe i loro problemi economici e porrebbe fine alla loro esistenza itinerante e vagabonda di pianeta in pianeta. (Damon e Cee sono chiamati “fluttuanti” perché non hanno un pianeta da chiamare casa).
Ma le cose si complicano quasi subito quando incontrano Ezra (Pedro Pascal), che sta cercando la stessa cosa e non disdegna di provare a togliere la vita a qualcuno per ottenerla.
Prospect: la recensione
Dopo un inizio lento, questa avventura fantascientifica si afferma come un modesto ma amorevolmente realizzato “Western spaziale”.
Con Prospect, i registi e sceneggiatori Christopher Caldwell e Zeek Earl hanno realizzato un film su pionieri in difficoltà, alla ricerca di opportunità su una frontiera ostile, che per puro caso è un altro pianeta.
Prospect presenta i soliti fuorilegge armati e gli scontri mortali. Ma Caldwell ed Earl hanno anche pensato molto alle circostanze particolari di questi personaggi, come testimonia l’aspetto sudicio e vissuto delle loro astronavi e il modo in cui Cee trascorre il suo tempo libero cercando di ricordare i dettagli di un romanzo preferito.
Prospect ha un’atmosfera vissuta, operaia, in contrasto con gran parte del mondo nuovo, splendente e coraggioso che è il cliché della fantascienza. Prospect è la discarica e il banco dei pegni del futuro, dove la tecnologia tenuta insieme con “saliva e preghiera” è lo stato costante dell’essere. Non viene mai detto se questo debba essere il futuro dell’umanità attuale o il presente di qualche specie simile in qualche angolo remoto dell’universo. È e basta.
Il film poggia sulle spalle di Thatcher e lei lo porta avanti, prima come una figlia un po’ titubante all’ombra del padre, e poi come qualcuno che si rende conto di dover contare su se stessa.
Considerati i limiti di budget, il film sceglie saggiamente di mostrarci i margini di questo mondo futuro in cui gli strati sociali più bassi lottano per sopravvivere con mezzi di trasporto improvvisati e attrezzature spaziali di bassa qualità.
La fantascienza indipendente ha successo laddove i film più grandi hanno fallito.
In conclusione
Questo mondo è pieno di filtri respiratori difettosi, armi primitive a proiettile e grandi caschi a forma di boccia per pesci. Non si trovano da nessuna parte astronavi eleganti e “pistole laser”, e il film è ancora migliore per questo.
La chiave di ciò che fa funzionare Prospect è un casting e uno sviluppo dei personaggi solidi, la suddetta sensibilità estetica e una gradita decisione degli sceneggiatori-registi Zeek Earl e Chris Caldwell di non spiegare troppo i dettagli a volte insoliti della loro storia.
I registi mantengono una mano ferma sul volante, con Prospect che rimane avvincente fino alla fine. Tutto il duro lavoro sarebbe deluso senza un protagonista come Thatcher, il cui debutto nel lungometraggio qui dà vita a un’adolescente poliedrica che ha fatto un affare da quattro soldi in un angolo sperduto della galassia, e fornisce l’ancora emotiva per i registi per raccontare la loro storia di fantascienza sopra la media.
Mentre molti film di fantascienza si affidano molto agli effetti visivi, alla violenza e alle idiosincrasie di mondi stranieri, Prospect intrattiene gli spettatori nel miglior modo possibile: con sostanza, più che con grandiosità.
Il film non è mai troppo estremo con la violenza: in una scena di amputazione, è lodevole come la pietà sia ben enfatizzata rispetto alla violenza. Thatcher è un’eroina forte e risoluta, e questo è un debutto impressionante, sia solido che atmosferico.
In un film che sembra l’inizio di qualcosa di nuovo, Prospect riporta lo spazio sulla terra.