Pellicola del 2022 diretta da Dan Trachtenberg, Prey è il quinto capitolo della serie cinematografica Predator, iniziata ormai nel lontano 1987 con l’iconico film che vedeva come protagonista l’attore tedesco Arnold Schwarzenegger. Il film, essendo ambientato 300 anni prima degli eventi del primo capitolo della serie, si propone come prequel della saga, e mostra le prime interazioni e battaglie tra i sanguinari e spietati Yautja e la razza umana.
Prey è prodotto dai 20th Century Studios, da Davis Entertainment e sarà distribuito sulla piattaforma streaming di Disney Plus a partire dal 5 Agosto.
Prey, trama
Stati Uniti d’America, 1700. Nelle terre selvagge delle popolazioni Comanche una giovane donna di nome Naru non riesce a trovare il proprio spazio all’interno della tribù, nonostante le grandi abilità di caccia e combattimento che la contraddistinguono. Un giorno una minaccia incombe sul gruppo di Naru, non una bestia selvaggia, e neanche un gruppo di uomini a cavallo armati di armi da fuoco. Ciò che minaccia la vita in quel luogo sperduto e tranquillo è una creatura venuta dallo spazio, un essere dalle sembianze umanoidi il cui unico istinto è quello di uccidere ogni cosa gli si presenta davanti.
Un nuovo capitolo che trae insegnamento dal passato
Negli ultimi anni, i frutti maturati dal franchise di Predator sono stati tutt’altro che dolci, e hanno lasciato un amaro in bocca non solo ai fan, ma anche agli amanti del buon cinema. Questo non deve però scoraggiare, questo nuovo capitolo della saga si pone l’obbiettivo di risollevare il valore della serie, una serie che aveva del grandissimo potenziale, ma che purtroppo non è mai stato utilizzato appieno. Per farlo, il giovane regista Dan Trachtenberg decide di ambientare i fatti nel 1700, ben prima degli eventi di Predator, staccandosi completamente dalle pellicole passate ed eliminandone ogni collegamento. Il risultato è non solo un prequel ben riuscito, ma anche uno slasher a sfondo fantascientifico davvero notevole, come non lo si vedeva da diversi anni.
Prey segue molto quella che era la linea del primo film della serie: un gruppo di individui si imbatte in qualcosa più grande e potente di loro, un essere sconosciuto che pian piano uccide tutti i membri del gruppo protagonista. Ogni speranza sembra perduta, e il destino sembra vedere questa creatura sopra i corpi martoriati di donne, anziani e bambini. Solo un forte e valoroso guerriero potrà affrontare e sconfiggere la minaccia, e salvare così le comunità da una morte rapida ma altrettanto atroce.
Se il film del 1987, diretto da John McTiernan, nasceva in un periodo in cui personaggi con muscoli d’acciaio, militarmente pluridecorati ed equipaggiati con armi da fuoco di proporzioni mastodontiche erano un punto di forza e facevano impennare gli incassi al botteghino, lo stesso non si può dire nel 2022, dove ad attirare maggiormente l’attenzione sono gli eroi “per caso”, ovvero soggetti apparentemente “normali” che però nascondono una grande forza e coraggio, che va al di là delle loro capacità ed equipaggiamenti bellici.
E’ proprio questo il caso di Naru, ben portata sullo schermo da Amber Midthunder, una giovane ragazza che cerca di emergere all’interno di una società nella quale, a causa del proprio sesso, non riesce a trovare lo spazio che si merita. E sarà proprio Naru, armata solo di un arco ed una piccola ascia, a dover affrontare il sanguinario alieno dotato di forza sovraumana e armi a dir poco futuristiche. Questa protagonista forte e carismatica, che non teme l’ignoto e anzi lo affronta con grande coraggio, è sicuramente uno dei punti di forza di questo film.
Un altro punto positivo del film è l’antagonista, il villain, il cacciatore Yautja. Questo ha un caracter design davvero bello, che rispecchia quanto visto nei film precedenti, ed anzi lo migliora. Il Predator è dotato di un gran numero di armi: reti ultratecnologiche, armi con puntatore laser, artigli in metallo e scudi affilati, il tutto guidato da un casco che, a rispetto degli altri film ambientati secoli dopo, sembra essere quasi un secondo teschio.
Il regista fa un ottimo lavoro nel mettere in iterazione Naru con il nemico, i combattimenti all’ultimo sangue son ben diretti e la tensione è palpabile in tutte le sequenze dove l’alieno prende parte. Inoltre la paura più grande dei fan, che temevano che un simile film, vista la distribuzione da parte di Disney potesse essere “snaturato” e privato della violenza che ha sempre contraddistinto prodotti simili, è risultata infondata. Il sangue e la violenza sono ben presenti e messi in scena dal regista, che sfrutta appieno le abilità killer dell’antagonista.
Tirando le dovute somme, Prey è un film davvero ben riuscito, che supera tutte le aspettative prefissate e che alza il livello di una saga di successo, dal grandissimo potenziale che però dopo il primo film aveva pian piano perso il proprio smalto, ma che ora grazie a quest’ultimo capitolo potrà rialzare la testa e ritornare a far parlare di se in positivo.