Leonardo Pieraccioni ha contribuito a portare al successo la comicità toscana e dal 1995 ai giorni nostri, ovvero da quando ha debuttato come attore e regista dei “I laureati“, non ha mai smesso di far ridere il suo amato pubblico.
Le prime pellicole hanno generato l’incasso più alto delle suddette stagioni cinematografiche, arrivando con “Il ciclone” alla bellezza di 28 milioni di euro e divenendo il diciannovesimo film più visto in Italia nella sua intera storia.
La sua popolarità lo ha portato fino al punto di trovarsi a recitare affianco a due nomi che nessuno si sarebbe mai aspettato, vale a dire Harvey Keitel e David Bowie nel film “Il mio West” di Giovanni Veronesi. Una carriera che si è sempre mantenuta realtivamente alta, ricca di commedie da lui dirette e interpretate come principale protagonista.
Come si intitola la nuova pellicola?
Dopo “Il sesso degli angeli” dell’anno scorso, con Marcello Fonte tra gli attori presenti, adesso è la volta di una nuova pellicola che il regista toscano si presta a realizzare. Da lunedì 26 giugno sono infatti iniziate le nuove riprese con Chiara Francini, Giulia Bevilacqua e Nino Frassica fra gli interpreti principali.
Il film scritto da Leonardo Pieraccioni e Alessandro Riccio, si intitola “Pare Parecchio Parigi”, ed è previsto per il 2024 l’uscita nelle sale, per via della 01 Distribution. Girato interamente a Roma, prevede una produzione di 7 settimane.
Questa la sinossi del film:
Per esaudire il desiderio, ormai rimpianto, che ha un vecchio e malatissimo padre (Nino Frassica) di non aver fatto un viaggio a Parigi con i figli (Leonardo Pieraccioni, Chiara Francini, Giulia Bevilacqua) ecco che i tre fratelli che non si parlano da cinque anni, fingeranno di partire con lui da Firenze a bordo di un camper, che non uscirà mai dai confini di un maneggio di cavalli. Quel viaggio, messo in scena perché ai figli è stato proibito di allontanare il padre dalla struttura ospedaliera che glielo ha affidato, diventerà una paradossale, avventurosa e irresistibile occasione per tentare di far riavvicinare i fratelli e cercare di riconciliarsi con il loro papà. Con il motore dell’immaginazione si possono fare migliaia di chilometri: se non si può andare a Parigi, Parigi può venire da noi! Dopotutto anche se fai il giro del mondo ritorni sempre nel solito punto, no?
Da ciò, le parole del regista in merito:
“Questa storia è liberamente ispirata ai fratelli Michele e Gianni Bugli che nel 1982 partirono con il padre malato in roulotte e gli fecero credere di essere arrivati a Parigi. Viaggiarono non uscendo quasi mai dal loro podere. Il film è dedicato a loro. E a tutti i sognatori”.