Anticipazioni su Il Gladiatore 2
Paul Mescal sarà il protagonista de Il Gladiatore 2 e sembra preoccupato delle ripercussioni che questo ruolo potrebbe avere sulla sua fama. L’attore è diventato conosciuto e amato dal pubblico grazie al ruolo di Connell in Normal People. Inoltre negli ultimi due anni è stato candidato a diversi premi per i suoi ruoli in Aftersun e All of us Strangers. Si tratta di uno degli attori emergenti più apprezzati dal pubblico negli ultimi anni. In una recente intervista ha però dichiarato di essere spaventato da un possibile accrescimento di fama, partecipando ad una delle pellicole più attese del 2024. L’attore sarà infatti il protagonista del remake de Il Gladiatore diretto da Ridley Scott, che vedeva Russel Crowe nei panni del protagonista.
Oltre a Paul Mescal, il cast comprende nomi d’eccezione tra cui Denzel Washington, Pedro Pascal e Joseph Quinn tra i nuovi volti e Connie Nielsen, che torna a lavorare con Scott dopo 24 anni, Derek Jacobi e Djimon Honsou. Per questo l’attesissimo sequel sembra avere le basi per essere un successo. Il lungometraggio sarà ancora una volta diretto da Ridley Scott. Il regista stava già lavorando alla sceneggiatura da 5 anni. Le vicende saranno ambientate 30 anni dopo la morte di Commodo. Il giovane Lucius (Paul Mescal) si ritroverà in una Roma molto diversa rispetto a quella del film precedente, scossa da sconvolgimenti sociali e politici. In questo clima di forte cambiamento il protagonista sarà alla ricerca della propria identità e del padre biologico.
Paul Mescal e le sue remore sulla fama
Di fronte alla prospettiva di più riconoscimento internazionale, Paul Mescal non sembra entusiasta, come ha confessato durante una recente intervista a Times Uk:
“Non so se c’è differenza in termini di fama. Forse, sono un ingenuo, ma significa solo che più persone ti fermano per strada? Se fosse così mi deprimerei profondamente e spero che non sia vero. Avrò una risposta l’anno prossimo, ma se il film avrà un certo impatto sulla mia vita da quel punto di vista, allora, mi troverò in una brutta situazione. Dovrei andare avanti e recitare in qualche commedia ottusa che nessuno vuole vedere“.
L’attore ha chiarito che ciò che lo spinge a recitare non è la fama, ma l’amore per il cinema. Si è infatti più volte stupito durante provini in cui veniva chiesto il numero di followers:
“La recitazione non dovrebbe mai ridursi al numero di follower su Instagram. Negli ultimi anni le persone hanno parlato di film e programmi tv come di contenuti. Ma non mi piace come parola, questo è il nostro dannato lavoro, non sono snob, ma ciò che non funziona è la mancanza di cura e integrità artistica. Ciò che è sempre stato lì, che mantiene in vita gli artisti è l’arte del cinema, della regia, le luci e la produzione.”