Proiettato per la prima volta nelle sale italiane il 17 novembre del 1988, Nuovo Cinema paradiso è una pellicola cult, nota ed apprezzata a livello nazionale e mondiale. Il film è stato, inoltre, accolto positivamente dalla critica: nella cerimonia degli Academy Awards del 1990 si aggiudicò l’Oscar per miglior film straniero. Ottenne anche un Golden Globe e ben cinque premi BAFTA, per miglior film straniero, miglior attore protagonista a Philippe Noiret nei panni di Alfredo, miglior attore non protagonista a Salvatore Cascio per l’interpretazione di Totò da bambino, miglior sceneggiatura originale e miglior colonna sonora al maestro Ennio Morricone. Nella cerimonia del 1989 Nuovo Cinema Paradiso venne anche premiato con il Grand Prix Speciale della giuria a Cannes.
Nuovo Cinema Paradiso: trama
Nuovo cinema paradiso si divide in due solide linee temporali: la prima è il presente, negli anni 80, in cui Totò è già un uomo adulto ed affermato professionalmente. La seconda linea temporale ripercorre l’infanzia di Salvatore (Totò), partendo dalla sua prima scoperta del cinema. Nel paesino di Giancaldo in Sicilia il cinema Paradiso è l’unica punta di allegria per le vite monotone dei tanti contadini. Grazie all’amicizia con Alfredo, l’operatore del cinematografo, Totò impara ad usare il proiettore; dopo un incendio provocato dalle pellicole, sarà Totò stesso a prendere il posto del suo amico, il quale, bruciato dalle fiamme, perde la vista. Tra gli amori dell’adolescenza ed il passaggio all’età adulta, Salvatore non sentirà più di appartenere a questo piccolo villaggio siciliano e lo abbandonerà, per ritornarci solo più di vent’anni dopo.
Nuovo Cinema Paradiso: recensione
Nuovo Cinema Paradiso è il genere di film che tout court presenta gli elementi per essere un vero capolavoro. Partendo dalla musica, scritta e curata dal maestro Morricone, non solo da quel qualcosa in più che solo la colonna sonora può dare, ma si trasforma e si adatta nei ritmi alle scene del film. Nella prima parte del film, durante l’infanzia di Totò, si hanno delle melodie più allegre; mentre invece nelle scene ambientate nel presente si ha praticamente assenza di musica.
Parallelamente anche il corso delle vicende in se, si articola in un alternarsi di momenti comici, come la scena in cui Totò aiuta Alfredo nell’esame di quinta elementare, e drammatici, come quando Totò salva il suo amico dall’incendio del cinematografo.
In Nuovo Cinema Paradiso, inoltre, è anche possibile osservare quella che è effettivamente l’evoluzione del cinema e della televisione in Italia: infatti le scene trasmesse al cinema Paradiso sono parti di veri film dell’epoca. All’inizio si vedono proiettate al cinematografo pellicole come Verso la Vita (1946), La terra trema (1948) o le commedie di Charlie Chaplin. Poi si passa ai film di Totò ed a Sette spose per sette fratelli (1954). Fino ad arrivare ai primi programmi televisivi, condotti da Mike Bongiorno.
“Non tornare più, non ci pensare mai a noi, non ti voltare, non scrivere.
Non ti fare fottere dalla nostalgia, dimenticaci tutti.
Se non resisti e torni indietro, non venirmi a trovare, non ti faccio entrare a casa mia.
O’ capisti?
Qualunque cosa farai, amala, come amavi la cabina del paradiso quando eri picciriddu.”
Attenzionando maggiormente quello che è l’effettivo intreccio del film, si nota il forte legame che si crea tra Alfredo ed il piccolo Totò. Il primo diventa per il bambino una figura di riferimento, come un padre; pur essendo talvolta duro e severo col piccolo Salvatore, Alfredo lo protegge dalla madre durante l’infanzia e lo consiglia durante l’adolescenza per i suoi drammi amorosi, fino ad accompagnarlo nell’età adulta, lontana da Giancaldo. La scena dell’addio alla stazione è forse una delle più toccanti del film stesso: si dimostra quel forte affetto che i due hanno l’uno per l’altro, e che porta Alfredo a respingere Totò, così che lui parta per avere una vita migliore.
Un ritratto della Sicilia rurale
Un altro aspetto di Nuovo Cinema Paradiso è la rappresentazione che viene data della società rurale del secondo dopo guerra in Sicilia. Si tratta di una realtà povera, prevalentemente contadina di un piccolo villaggio siciliano; un luogo abitato da disagi ed indigenza. È possibile notare ciò da vari piccoli particolari presenti nel film: la piccola tomba di un bambino, i paesaggi aridi, la reazione della madre di Totò quando scopre che ha speso i soldi per il cinematografo.
Inoltre, si riesce a percepire il livello di povertà di Giancaldo e dei suoi cittadini anche da un punto di vista culturale: moti sono analfabeti o, come Alfredo, ottengono la licenza elementare solo da adulti.
Il cinema, quindi, per questa gente diviene a tutti gli effetti l’unico momento di svago e di spensieratezza; un luogo di allegria e socialità.
Nuovo Cinema Paradiso è un grande cult, un capolavoro del cinema contemporaneo, per via dell’attenzione dedicata a tutti i dettagli. Già sono passati più di trent’anni dalla sua uscita nelle sale, ma anche passandone cento non perderà niente del proprio valore cinematografico.