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Nightbitch: l’incubo della maternità

Nightbitch ha fatto il suo esordio italiano all’ultimo Torino Film Festival e ha conquistato il pubblico, aggiudicandosi anche una nomination ai Golden globe per la performance di Amy Adams. Unendo ironia e body horror il film racconta la cruda realtà dell’essere madre. La pellicola, diretta da Marielle Heller, è prodotta dalla Searchlight Pictures e, mentre in America è uscito il 6 Dicembre, per l’Italia uscirà su Disney+.

La trama di Nightbitch

Nightbitch è tratto dal libro di Rachel Yoder e racconta la storia di una donna, un’artista che diventa madre. La donna mette in pausa la sua carriera per diventare una mamma casalinga. Ben presto, però, si rende conto che questa vita le sta stretta. Mentre cerca una svolta, si ritrova nei guai quando la sua routine notturna prende una svolta surreale e i suoi istinti materni iniziano a manifestarsi in forma canina.

Nightbitch

Il cast di Nightbitch

A vestire i panni della casalinga disperata troviamo una brillante Amy Adams. L’attrice è la protagonista assoluta di Nightbitch, in una narrazione che la porta spesso a compiere monologhi e con poca interazione con il resto del cast. Una performance degna di nota che viaggia tra l’ironico e l’assurdo. Al suo fianco, nelle vesti del marito distratto, c’è Scoot McNairy. Nel cast anche Zoe Chao, Mary Holland, Jessica Harper e Jason Ritter.

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Nightbicth: la sincera rappresentazione della maternità

Cosa succede davvero ad una donna quando diventa madre? Nightbitch analizza e sviscera l’enorme cambiamento che una donna prova una volta che mette al mondo un figlio. Lasciare la propria carriera, la routine e le difficoltà di non avere al proprio fianco un partner presente. Spesso la maternità viene rappresentata nella cinematografia come un miracolo, dietro ad una patina di gioia e positività. La Heller, invece, decide di prendere questo sogno utopistico e mostrare il vero lato dell’essere madre, quello fatto di esaurimenti nervosi, pannolini e pappe. Nella società si tende a dare per scontato che sia la donna a rinunciare a tutto per crescere i figli, mentre la vita dei padri, spesso, non subisce alcun cambiamento. Anche qui, infatti, abbiamo un marito assente e distratto, che non comprende le esigenze della moglie.

Nightbitch

Nightbitch utilizza l’ironia e il grottesco per parlare di una condizione sociale e culturale che spesso le donne sono portate a sopportare. Rinunciare alla carriera e rivoluzionare completamente la propria vita sono termini ordinari per le neo mamme. Senza filtri e senza censure di alcun tipo la pellicola si prefigge l’obiettivo di essere una bandiera per tutte le donne del mondo. La pellicola riesce a normalizzare le emozioni di milioni di madri dichiarando che la maternità non è sempre tutta rose e fiori. Sono ammessi crolli mentali e fisici ed è giusto che la donna riesca a rimanere un individuo prima di essere genitore.

Una brillante commedia body horror

La crisi che attraversa la protagonista in Nightbicth viene ridefinita secondo i canoni del body horror. La donna, infatti, riscopre la sua vera natura animalesca che la porta lentamente a trasformarsi in un cane. L’accostamento che la narrazione fa tra essere umano e istinti animaleschi è brillante e sincero, in un’atmosfera da commedia dell’assurdo che aiuta il pubblico a comprendere le difficoltà della maternità. Sappiamo bene che l’essere umano discende dal mondo animale e così anche l’istinto materno che si prova. Nightbitch unisce a tutto ciò alla magia che riesce a far rifiorire la vita nella donna.

La maternità è di fatto una trasformazione e Nightbitch utilizza questa condizione per costruire la metafora della Madre che cambia. Quando la donna inizia a diventare un cane e comincia a correre per le strade, riscopre la sua libertà che aveva dimenticato. La magia della metamorfosi risvegliano Amy Adams da un torpore profondo e le fanno riscoprire diversi lati del suo essere senziente. La maternità è brutale, piena di difficoltà, dolore, rabbia e risentimento. La Heller è riuscita a mettere tutto questo in scena in forma di commedia horror e ha raggiunto un obiettivo decisamente alto. Il tutto descritto dalla voice over della protagonista che rende partecipe il pubblico dei suoi più intimi pensieri, anche quelli peggiori.

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Conclusioni

Con Nightbitch Marielle Heller ha regalato al pubblico un dipinto realistico e sincero della maternità. Attraverso la commedia e il body horror, vediamo una madre affrontare le difficoltà di crescere un figlio e riuscire a trovare del tempo per sè. Una pellicola brillante che esprime i più intimi e profondi pensieri che attanagliano milioni di madri e donne. Diventare mamma deve davvero significare abbandonare sè stesse? Nella trasformazione canina la protagonista ritroverà sè stessa.

PANORAMICA RECENSIONE

Regia
Soggetto e sceneggiatura
Intepretazioni
Emozioni

SOMMARIO

Nightbitch utilizza la commedia e il body horror per descrivere le difficoltà che una donna è portata ad affrontare durante la maternità. La sceneggiatura brillante e l'accostamento degli istinti materni a quelli animaleschi, unitamente alla Voice over che racconta i più intimi e terrificanti pensieri della protagonista, la pellicola si rivela essere una ispirata rappresentazione dei sentimenti femminili, normalizzando le emozioni di milioni di madri.
Laura Maddalozzo
Laura Maddalozzo
Datemi uno schermo e dei popcorn e sono la persona più felice del mondo. Il mio habitat cinematografico? Un’apocalisse zombie o ovunque ci sia un’atmosfera horror

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Nightbitch utilizza la commedia e il body horror per descrivere le difficoltà che una donna è portata ad affrontare durante la maternità. La sceneggiatura brillante e l'accostamento degli istinti materni a quelli animaleschi, unitamente alla Voice over che racconta i più intimi e terrificanti pensieri della protagonista, la pellicola si rivela essere una ispirata rappresentazione dei sentimenti femminili, normalizzando le emozioni di milioni di madri.Nightbitch: l'incubo della maternità