Mickey Rourke non è mai andato per le sottili. La sua biografia e la sua persona in generale sono a dir poco graffianti e l’ultima uscita dell’attore sembra essere in linea con il suo carattere ormai famigerato. L’Ex wrestler si è espresso su uno degli attori più famosi in assoluto (e anche più celebri del momento): Tom Cruise sarebbe, a detta sua, “un attore irrilevante” che si sarebbe misurato, nel corso della sua carriera, con gli stessi identici ruoli.
In particolare, in occasione dell’intervista con Pier Morgan alla quale ha preso parte, Mickey Rourke ha criticato fortemente l’apporto di Cruise nel neo uscito Top Gun: Maverick. Non è bastato sbaragliare record al botteghino; la pellicola è considerata uno specchietto per le allodole e non certificherebbe la bravura di Tom Cruise stesso, protagonista di un brodo riscaldato che può stufare andando avanti con gli anni. Sono 35 gli inverni che sarebbero passati dall’ultima volta che, sempre secondo Rourke, Cruise avrebbe recitato con dedizione. Dopo il primo e colossale Top Gun le sue prestazioni si sarebbero appiattite enormemente.
Mickey Rourke, durante il suo intervento su Uncensored ha fatto diretto riferimento ad altri attori, ben visti questa volta da egli stesso, e presi a esempio di cosa vuol dire recitare: De Niro, Christopher Walken o Richard Harris sarebbero infatti le sue fonti di ispirazione, non Cruise che si avvicinerebbe a una figurina più che a una figura.
Mickey Rourke ha ragione quindi? Ognuno può ovviamente esprimere le sue idee ma rileva un successo economico e di critica notevole per il sequel di Top Gun. Quindi, al di là della singola prestazione, è palese che il pubblico sia ancora dalla parte di Tom Cruise (un’icona intramontabile, stando anche semplicemente ai numeri). A dire il vero, l’attore ha sempre dimostrato un livello di eclettismo fuori dal comune, proponendo un registro recitativo più che vario: si ricordano, su tutti, titoli come Eyes Wide Shut o Vanilla Sky dove la fantascienza ha poco a che vedere con la sceneggiatura; si parla invece di pellicole profondamente emotive.
Senza contare che è Cruise stesso a gestire le proprie scene d’azione, senza l’ausilio di nessuno stuntman. Questo potrebbe essere quell’elemento di originalità che Mickey Rourke va ricercando e che può nel concreto fargli cambiare idea.