Il genere biopic musicale è sempre andato di moda, numerose pellicole sono state realizzate sui più grandi cantanti e musicisti della nostra epoca. Firmate inoltre da registi quali Oliver Stone, Clint Eastwood o Todd Haynes. A pensarci bene però, manca ancora un artista imprescindibile su cui ancora non è stato creato un film degno di tracciarne al meglio le vicissitudini: Michael Jackson.
Ecco spuntare allora Antoine Fuqua, colui che prenderà le redini del prossimo progetto intitolato semplicemente “Michael” che racconterà la vita del fenomenale artista. Per la prima volta si avrà l’occasione di assistere a un’opera di finzione e non all’ennesimo documentario, che andrà a racchiudere la sua carriera, dagli albori fino alla morte prematura.
Tante ne sono state dette sul suo passato, e ogni volta qualcuno pare aggiungere un dettaglio sempre nuovo rispetto a prima. Sarà quindi interessante osservare il punto di vista che Fuqua personalmente, vuole dare al film. Che uomo delineerà il regista di Training Day e Attacco al Potere ? Attendere per capire.
Per avere una prima impressione su come potrebbe lavorare Antoine Fuqua, basta leggere le sue prime dichiarazioni sulla notizia appena divulgata.
“I primi film della mia carriera sono stati video musicali, e sento ancora che la combinazione di film e musica è una parte profonda di ciò che sono. Per me, non esiste un artista con il potere, il carisma e il puro genio musicale di Michael Jackson. Sono stato molto influenzato, nel realizzare video musicali, dalla visione del suo lavoro: il primo artista nero a essere trasmesso in alta rotazione su MTV. La sua musica e quelle immagini fanno parte della mia visione del mondo e la possibilità di raccontare la sua storia sullo schermo insieme alla sua musica è un privilegio.“
Il regista, che ha appena terminato le riprese di “The Equalizer 3“, la trilogia con protagonista Denzel Washington, in arrivo quest’anno, si accinge a rimettersi subito in marcia per quello che sarà uno dei biopic sicuramente più attesi delle prossime stagioni cinematografiche.
Abbiamo assistito negli ultimi anni al successo di “Bohemian Rhapsody“, alla biografia sulla vita di Elton John intitolata “Rocketman“, al nuovo lavoro di Baz Luhrmann sul re del rock and roll “Elvis“.
Questa gran voglia di gustarsi le più grandi hit musicali sul grande schermo e di rilassarsi di fronte al racconto della vita di questi geniali artisti è forse un segnale di un senso di leggerezza che gli italiani ricercano e che, chi meglio di una biografia sul re del pop può andare a trasmettere.