Manuale per signorine è la serie spagnola che “sfida” Bridgerton. Ambientata nella Spagna dell’Ottocento, la storia ci racconta la storia di alcune giovani fanciulle in cerca di marito.
Trama e Cast
Racconta la storia di Elena Bianca, dama di compagnia più richiesta della città che, nonostante la sua giovane età, ha aiutato più di venti ragazze a trovare i rispettivi fidanzati.
La situazione per lei si complica però quando diventa responsabile di trovare marito a tre sorelle, Cristina, Sara e Carlotta, figlie del vedovo Don Pedro. La prima vuole sposarsi, mentre le altre due dedicarsi a attività diverse dalla vita coniugale.
Cercando di portare a termine il suo compito, Elena finisce per innamorarsi di Santiago Torres, figlioccio di Don Pedro, innamorato a sua volta di una delle sorelle. A complicare il tutto ancora di più l’arrivo del marchese Gabriel de Bayona Silva, con cui Elena ha avuto una storia.
Nadia de Santiago è la protagonista. Il cast comprende Álvaro Mel, Isa Montalbán, Zoe Bonafonte, Iratxe Emparán, Tristán Ulloan e Carloto Cotta.
Perché Manuale per signorine stravince su Bridgerton
La serie britannica Bridgerton pretende si essere presa troppo sul serio, senza rendersi conto che è piena di contraddizioni, cliché e trash. Manuale per signorine è la risposta perfetta che si diverte a farsi bulla di questi prodotti che vengono spacciati come di qualità.
Siamo sinceri, la trama non è nulla di originale, non credo che sia intenzione degli sceneggiatori creare un prodotto che sconvolga il pubblico come Breaking Bad.
Lo scopo della narrazione è intrattenere e ci riesce perfettamente. La pecca maggiore della sceneggiatura sono le storie secondarie. Molto spesso ci ritroviamo a seguire le vicende di altre pretendi in cerca di marito, ma il screentime a loro dedicato è scarno e ci sarebbe piaciuto saperne di più. Tuttavia non è detta l’ultima parola, dato che la serie ha un finale aperto. Dato il consenso ricevuto, potrebbe essere rinnovata per una seconda stagione.
Ma non cantiamo vittoria troppo in fretta perché ci sono moltissime serie apprezzate che non sono state rinnovate dalle piattaforme, come è avvenuto con My Lady Jane.
Una scelta interessante è la tecnica narrativa utilizzata. La protagonista è la narratrice del racconto e molto spesso di rivolge agli spettatori, rompendo la quarta parete, raccontando la sua vita e le sue idee.
La protagonista inizialmente si spaccia per una Sherlock Holmes al femminile, che cerca sempre di trovare una soluzione ai problemi che le ragazze che segue creano, ma tuttavia finisce sempre per peggiorare la situazione.
Quando Cristina rimane incinta, Elena cerca di trovare una soluzione per aiutarla, senza rendersi conto che sarà proprio lei a “cadere vittima” del suo stesso piano, dato che si innamora del suo possibile pretendente.
Quindi, differentemente da Sherlock, cade vittima dei sentimenti e non utilizza la logica a lungo termine. Vorrebbe essere più distaccata nelle situazioni che vive, ma si ritrova sempre coinvolta nei sentimenti che prova.
La sua storia d’amore è forse un cliché visto e rivisto, ovvero abbiamo la classica storia enemies to lovers, ma la chimica tra i due attori funziona molto bene.
Interessante scelte tecniche
Uno degli aspetti più interessanti di Manuale per signorine è l’aspetto tecnico. Abbiamo già parlato della rottura della quarta parete, ma bisogna tessere le lodi anche ai costumi utilizzati e ai colori. La serie preferisce utilizzare delle tonalità pastello, che si adeguano perfettamente alla narrazione leggera e alla stagione in cui è stata mandata in onda, ovvero la primavera.
Per concludere
Non è di sicuro la serie dell’anno, ma se cercate un prodotto leggero e divertente, Manuale per signorine è la serie che fa per voi. Soprattutto se siete in astinenza da Bridgerton!