L’ordine del tempo, il nuovo film della novantenne Liliana Cavani, sarà presentato in anteprima Fuori Concorso all’80ª edizione della Mostra Internazionale d’Arte cinematografica di Venezia per poi sbarcare nelle sale il 31 agosto con Vision Distribution. In quell’occasione la regista, così come annunciato mesi fa, riceverà anche il Leone d’Oro alla Carriera.
La pellicola vanta la presenza di importanti volti noti al grande schermo come Alessandro Gassmann, Claudia Gerini, Edoardo Leo, Ksenia Rappoport, Richard Sammel, Valentina Cervi, Fabrizio Rongione, Francesca Inaudi, Angeliqa Devi, Mariana Tamayo, Alida Baldari Calabria e Angela Molina.
La trama
Il film racconta la storia di un gruppo di amici di vecchia data che una sera si ritrovano, come ogni anno, in una villa sul mare per festeggiare il compleanno di uno di loro. L’atmosfera festosa e spensierata viene però interrotta dalla terribile notizia che il mondo nel giro di poche ore smetterà di esistere a causa di un’apocalisse imminente. Da quel momento cambierà la loro percezione del tempo e anche il loro destino.
L’ordine del tempo è liberamente ispirato all’omonimo saggio del fisico Carlo Rovelli, conosciuto principalmente per i suoi contributi alla gravità quantistica, che collabora alla sceneggiatura insieme alla regista e a Paolo Costella. Con quest’opera corale Liliana Cavani induce lo spettatore a riflettere sulla condizione attuale del nostro pianeta e sul senso di catastrofe imminente che accompagna l’età contemporanea. Non solo. La regista si sofferma ad analizzare le reazioni dei singoli personaggi rispetto alla consapevolezza che tutto quello che si è dato sempre per scontato è destinato presto a scomparire.
La carriera di Liliana Cavani
Dopo la laurea in lettere classiche presso l’Università di Bologna nel 1959, Liliana Cavani si diploma al Centro sperimentale di cinematografia di Roma con il cortometraggio La battaglia che segna l’inizio della sua carriera di regista. Inizia a collaborare con la Rai per la quale realizza soprattutto documentari di stampo sociale e politico: La storia del Terzo Reich, La donna nella resistenza e La casa in Italia.
Nel 1966 esce il suo primo film Francesco d’Assisi e due anni più tardi affronta il tema del conflitto tra scienza e religione in Galileo, in concorso al Festival di Venezia. Molte altre sono le pellicole che le garantiscono il successo internazionale: I cannibali (1970), L’ospite (1972), Il portiere di notte (1973), Al di là del bene e del male (1977), La pelle (1981).
Nel 2002 porta sul grande schermo il suo capolavoro Il gioco di Ripley, che vede la partecipazione di John Malkovich. Nel 2009 fa parte della giuria della 66ª Edizione della Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia e nel 2012 riceve il David di Donatello speciale alla carriera.