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Locarno Film Festival: Critical Zone vince il Pardo d’Oro

Al 76esimo Locarno Film Festival il film Critical Zone (Mantagheye bohrani) di Ali Ahmadzadeh ha conquistato il prestigioso Pardo d’Oro. Il percorso del film è stato accidentato, ed è ambientato a Tehran durante il corso di una solitaria notte. Viene descritto dal festival come un inno alla libertà e alla resistenza.

Come riportato da Variety, le autorità iraniane hanno esercitato pressioni su Ahmadzadeh affinché ritirasse il film dal festival svizzero, sostenendo che fosse stato girato senza autorizzazione, e al regista stesso è stato vietato di lasciare il paese.

Al posto degli attori, ho lavorato con persone reali. Nella maggior parte delle situazioni, abbiamo dovuto nascondere la telecamera o trovare trucchi complicati per aggirare le limitazioni. Realizzare questo film è stata una grande ribellione. Mostrarlo rappresenta una vittoria ancora più grande per noi.

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Questo è stato quello che ha dichiarato Ahmadzadeh in concomitanza con il direttore artistico di Locarno, Giona A. Nazzaro, che chiede il suo rilascio.

Critical Zone

Che cosa significa questa vittoria al Locarno Film Festival?

Oltre al regista, anche il produttore Sina Ataeian Dena ha rilasciato delle dichiarazioni. Ha un grande significato. Non solo per Ali, ma ispira ed incoraggia molti registi underground iraniani, le cui voci sono censurate. Normalmente, questo sarebbe un momento di gioia, ma Ali non è qui. E penso che il suo unico crimine sia fare film e creare arte.

Non voglio che siate felici. Voglio che siate arrabbiati perché lui non è qui, perché da sinistra o da destra, la libertà di espressione viene attaccata. Gli iraniani si sono stancati da tempo della politica occidentale, ma adesso mi rivolgo alla società civile occidentale: le persone che stanno combattendo in Iran? Condividono gli stessi valori con voi. Siate arrabbiati e fate qualcosa di rivoluzionario con la vostra rabbia.

Mentre il direttore Nazzaro a Variety ha detto. Spero che questo film venga ancora percepito come un’opera d’arte. Come un’opera d’arte che è stata prodotta in situazioni difficili, complesse e pericolose per il cast e la troupe. Ma è comunque un’espressione del talento di un regista estremamente non convenzionale. Ero stufo dei film ‘ufficiali’ dall’Iran, quelli in cui devi leggere tra le righe. Quello che mi ha colpito qui è stata la pura audacia, l’approccio audace. È un film estremamente coraggioso. A volte, devi solo farti sentire.

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La vittoria di Ahmadzadeh segnò un giorno di trionfo per il cinema iraniano, con Shayda, diretto da Noora Niasari interpretato da Zar Amir Ebrahimi, rivelazione di Holy Spider, diretto da Noora Niasari e prodotto esecutivamente da Cate Blanchett – scelto anche come film di chiusura di Locarno. Purtroppo, a causa dello sciopero, Blanchett non ha potuto partecipare.

La prossima edizione del Locarno Film Festival, la 77esima, si svolgerà dal 7 al 17 agosto 2024.

Locarno Film Festival

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