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Limonov: il Bardo di Serebrennikov

Limonov: the Ballad of Eddie è stato tra i titoli più discussi del Festival di Cannes fin dall’annuncio della sua presenza in concorso. Vari elementi hanno contribuito a destare la curiosità riguardo al ritorno sulla Croisette di Kirill Serebrennikov. Il protagonista del film è un personaggio ancora oggi oggetto di discussione, ma anche di culto. Come al momento dell’uscita del libro a lui dedicato – scritto da Carrèreda cui il film è tratto, si sono riaccese le interpretazioni sul personaggio. Pseudonimo di Eduard Veniaminovic Savenko, Limonov è stato scrittore, politico, criminale nel corso di una vita di cui non si chiarisce mai del tutto dove inizi la menzogna e finisca la realtà.

Limonov

Limonov: trama e cast

Limonov: the Ballad of Eddie racconta la vita (quasi) vera del celebre autore e politico russo. Nato in Unione Sovietica negli anni ’40 Eddie (interpretato da Ben Whishaw) lavora in fabbrica col sogno di diventare scrittore. Durante una serata in cui il giovane protagonista presenta e legge alcune delle sue poesie, incontra Elena (Viktorija Mirošničenko). Innamoratosi della donna, Eddie pensa che il suo sentimento sia corrisposto, fino a quando non scopre che Elena è invece impegnata con un altro uomo. Dopo aver provato a togliersi la vita, Eduard incontra nuovamente la donna, con la quale inizia una relazione. Convinto che il suo talento non sia apprezzato in Unione Sovietica, si trasferisce a New York nel tentativo di cambiare vita. Elena diventa una modella famosa e a seguito degli atteggiamenti violenti del compagno decide di lasciarlo.

Decide quindi di rientrare in Europa e ottiene una discreta fama in Francia grazie alle opere sulle sue avventure negli Stati Uniti. Eduard combatte al fianco dei serbi, giudicati come criminali di guerra, durante il conflitto jugoslavo alienandosi le simpatie che si era conquistato. Ritorna in Russia, ormai ex sovietica e si pone in contrasto col nuovo regime politico. Fonda un partito di ispirazione nazional-bolscevica che lo porterà a essere arrestato. Il film inizialmente avrebbe dovuto avere la regia e la sceneggiatura di Saverio Costanzo. Dopo la sua rinuncia la sceneggiatura è stata affidata a Pawel Pawlikowski e la regia a Serebrennikov. Non è ancora nota la data di uscita di Limonov nelle sale italiane.

Limonov: la recensione

Limonov: the Ballad of Eddie è un film di eccessi, di colori e vignette. Whishaw è stato in lizza per il premio al miglior attore a Cannes fino alla fine grazie alla sua interpretazione. In questo film in cui la linea di confine tra verità e finzione non è chiaramente tratteggiata, l’intera dimensione artistica si amplifica. Serebrennikoc attorno a questo concetto costruisce l’intera mise en scene, con qualche esagerazione. Ma sono esagerazioni di cui, talvolta, il cinema necessita. La dimensione biografica si confonde con quella romanzata che già era ben presente nel libro di Carrère. Il primo impatto di questa storia così caotica, piena, intensa farebbe pensare a una sorta di rivisitazione d’essai del Joker portato in scena da Joaquin Phoenix. In realtà a ben guardare ci sono elementi sovrapponibili a quelli del Bardo dell’ultimo Iñarritu.

Serebrennikov non teme il rischio di eccedere nella rappresentazione scenica e nel perseguire il suo personale gusto estetico. Chiaramente, si tratta di scelte che possono polarizzare tanto la critica quanto il pubblico. Pur non privo di pecche, come l’eccessiva ripetizione di alcune situazioni, il film resta nell’immaginario dello spettatore. Pawlikowski assieme al regista e a Ben Hopkins ha avuto il compito di tradurre in scena l’opera di Carrère, grande successo editoriale. In questo senso Limonov rappresentava la difficoltà più grande. Tradurre opere letterarie in opere filmiche non sempre si rivela un esercizio fortunato. Sicuramente spicca nella realizzazione l’interpretazione di Whishaw che conferisce fascino e senso estetico al suo personaggio.

Pawlikowski: uno sceneggiatore di lusso

Carrère, che ha seguito Limonov durante la realizzazione, ha affermato che Saverio Costanzo ha abbandonato il progetto per delle difficoltà con il russo. Se la scelta di Serebrennikov alla regia sembra quasi naturale, essendo questi uno dei registi russi più noti tra i contemporanei diverso è per Pawlikowski. Il regista e sceneggiatore nel 2021 ha ottenuto grandissimi riconoscimenti con il suo Cold War. Una consacrazione ulteriore arrivata a qualche anno di distanza da Ida, un altro film di grande successo del regista nato in Polonia.

Pawlikowski è un regista europeo a tutto tondo e a dimostrarlo è prima di tutto la sua biografia. Nato in Polonia, ha poi vissuto in Germania, Italia e Gran Bretagna. Il suo rapporto col pubblico francese e col Festival di Cannes è confermato dalla stima e dall’apprezzamento di cui gode nel paese. Sono pochi i registi contemporanei che riescono ad affermarsi con il taglio autoriale che Pawlikowski offre ai suoi film. Ancora più difficile è riuscire a mettere assieme una visione personale con quella offerta da altri. Nel caso di Limonov, agendo da sceneggiatore, ha dovuto far convivere la sua idea con quella del regista. Questa ballata frenetica nei prossimi mesi rappresenterà un ottimo motivo per andare al cinema.

Limonov

PANORAMICA

Regia
Soggetto e Sceneggiatura
Interpretazioni
Emozioni

SOMMARIO

Limonov è un film che come il suo protagonista è pensato per non lasciare indifferenti gli spettatori.

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