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Lee Chang-dong: retrospettiva

Il cinema dei segreti è il titolo della retrospettiva che la piattaforma Mubi dedica al regista sudcoreano Lee Chang-dong. Sono quattro le pellicole disponibili: Peppermint Candy (Bakha Satang) Oasis (Oasiseu)Poetry (Si), Burning – l’amore brucia (Beoning). Arte e dramma si mescolano all’interno del suo cinema, come anche le emozioni che rappresentano l’epicentro di tutta la sua poetica. Lee Chang-dong fa parte insieme a Park Chan Wook , Bong Joon-ho, e lo scomparso Kim Ki Duk, di quella schiera di stimati autori della settima arte nella Corea del Sud.

Il cineasta ha ricevuto numerosi premi nei grandi festival internazionali. In particolare il Festival di Cannes, e la Mostra Internazionale D’Arte Cinematografica di Venezia hanno riconosciuto numerose volte il suo talento. La rassegna di Mubi è un’occasione unica e imperdibile per scoprire (o riscoprire) l’opera di Lee Chang-dong come autore di punta per il cinema orientale. 

Lee Chang dong a Cannes

Biografia e riconoscimenti internazionali delle opere di Lee Chang-dong 

Lee Chang Dong è un artista poliedrico, ed è sia regista che sceneggiatore delle sue pellicole. A cavallo tra il 2003 e il 2004, ha ricoperto il ruolo di Ministro della Cultura e del Turismo nella Corea del Sud. Dopo gli studi universitari negli anni Ottanta, inizia a lavorare in ambito teatrale.  Prima che cineasta, Lee Chan-dong è un eccellente narratore. Nelle sue pellicole è evidente l’approccio di un passato da drammaturgo e romanziere.

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Nel settore di riferimento, Lee Chang-dong lavora come drammaturgo, regista e commediografo. Nel 1983 pubblica il suo primo romanzo, The Booty (Chonri). Esordisce come sceneggiatore e aiuto regista in To the Starry Island (Geu seom-e gago sipta), diretto da Park Kwang-Su. Sempre per lo stesso regista, nel 1995 scrive A Single Spark (Areumdaun cheongnyeon Jeon Tae-il). Il suo esordio alla regia avviene con Green Fish (Chorok Mulgogi). Nel 1999 apre il quarto Festival Internazionale del Cinema di Busan con il suo film Peppermint Candy.  

Proprio dopo questa pellicola, Lee Chang-dong inizia il percorso di grande ascesa artistica con prestigiosi riconoscimenti ai principali festival internazionali.

Peppermint Candy di Lee Chang-dong

Peppermint Candy: il racconto di un evento a ritroso 

Nella primavera del 1999 un treno viaggia e avanza sui binari che aprono la pellicola, e un uomo viene investito; questo è più intuito che mostrato. Tutto è impostato nella logica del cambiamento: crisi esistenziali, cinismo, rimorsi e frustrazione. I 20 anni della vita precedente dell’uomo, sono al centro del racconto. Si evince tutto il percorso che ha portato quest’individuo a compiere un gesto così estremo, senza alcuna speranza. La prospettiva di guardare avanti e indietro lascia libera interpretazione al pubblico sul destino del protagonista, Yong–Ho, interpretato da Sol Kyung – gu. 

In questo drammatico sentiero della vita emerge tutto il trauma di un paese, la Corea del Sud, in una fase di cambiamento. Si inizia nel 1979, e negli anni 90′ emerge la crisi finanziaria del paese. Dagli anni 2000, c’è la cosiddetta svolta democratica, ma nel film si assiste comunque all’immobilità metaforica, sociale ed economica di Yong-Ho. Il suo viaggio è già al capolinea, prima di ricominciare sempre dall’inizio, e con le stesse dinamiche di fallimento.

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Oasis di Lee Chang-dong

Oasis: Lee Chang-dong racconta l’amore fra gli ultimi della società 

Solitudine ed emarginazione sono al centro di quest’impossibile storia d’amore fra due disadattati. Il titolo viene dall’affresco dipinto nella stanzetta della ragazza paraplegica protagonista, Han Gong-ju (Moon So-Ri). Hong Jong-du (Sol Kyung-gu) invece è un ragazzo dal cuore d’oro ma particolarmente incline ai disastri. Il suo destino si intreccia con la ragazza per via della morte del padre di lei. Nonostante i pasticci, come il goffo e insano tentativo di stupro, tra i due nascerà qualcosa di forte. Questo melodramma testimonia l’incredibile resistenza del sentimento amoroso, nonostante tutte le potenziali avversità.

La pellicola ha vinto diversi premi: fra i più importanti il Leone d’Argento – Premio speciale per la regia a Lee Chang–dong, il Premio Marcello Mastroianni a Moon So-Ri, e il Premio Fipresci. 

 

Poetry di Lee Chang-dong

Poetry: Potrà mai il denaro risolvere tutti i problemi? 

Yang Mi-ra (Yoon Jeong – hee) è una sessantaseienne che scopre di avere l’Alzheimer. Al tempo stesso frequenta un corso di poesia in un paesino di provincia. La malattia galoppante e la vergogna dello stupro in cui è coinvolto il nipote, Jong-wook (Lee David), rendono impossibile la vita alla donna. La forza della poesia riesce a regalare quelli squarci incredibili di bellezza per la protagonista. I soldi non possono risolvere tutti i problemi, ma nella vita della donna diventano necessari. Ne ha bisogno lei per ritemprare il dolore a cui la vita la mette davanti.

L’acqua è il punto dove tutto scorre, ma al tempo stesso è quello dove tutto finisce o può finire. Nel corso della pellicola, la poesia viene definita agonizzante, ed è quello che può portare alla morte. Premio per la Migliore Sceneggiatura al Festival di Cannes 2010.

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Burning

Burning – L’amore brucia: infatuazione e ossessione nel lavoro migliore di Lee Chang-dong 

Il brevissimo racconto di Haruki Murakami, ovvero Granai incendiati, è stato trasformato da Lee Chang-dong in un’imponente narrazione di due ore e mezza. Anche un altro romanzo dello scrittore ha avuto il suo adattamento: Norwegian Wood.

In Burning il fattorino e aspirante scrittore Jong-su (Yoo Ah-in), dopo un incontro con Hae-Mi (Jeon Jong seo) resta invischiato in una girandola di mistero e inganno. L’arrivo di un terzo incomodo, il ricco Ben (Steven Yeun), non fa che acuire il dubbio del protagonista. Jong-su è stretto in un triangolo relazionale che fa fatica a definire. L’insicurezza prende il sopravvento sul probabile sentimento amoroso tra lui e Hae-Mi. La scomparsa della ragazza segna la crisi del protagonista, che ritiene Ben il responsabile della sparizione. La maturazione di Jong-su avviene con l’osservazione e la presa di coscienza degli strani eventi intorno a sè.

La pellicola prende la svolta del thriller, e quello che brucia non sono solo le serre abbandonate, ma le anime dei protagonisti. Burning ha vinto il Premio Fipresci a Cannes 2018. 

 

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