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La mia ombra è tua: generazioni a confronto

La mia ombra è tua è un film uscito nelle sale nel 2022 e attualmente disponibile su Netflix. Con la regia di Eugenio Cappuccio e tratto dall’omonimo romanzo di Edoardo Nesi La mia ombra è tua stimola riflessioni inaspettate.

La mia ombra è tua – Trama

Vittorio Vezzosi è un famoso scrittore che ha conquistato il pubblico grazie ad un unico romanzo, I lupi dentro, e adesso, 25 anni dopo, sta per realizzarne il sequel. Per aiutarlo a velocizzare la stesura del libro tanto atteso gli viene mandato in aiuto un giovane assistente: Emiliano. Laureato a pieni voti in Lettere Antiche, Emiliano deve più che altro convincere Vittorio a scriverlo davvero questo libro, cosa che quest’ultimo non sembra molto intenzionato a fare. Infine Emiliano dovrà accompagnare lo scrittore al festival del Libro Vintage di Milano per presentare il nuovo progetto e il loro viaggio in Jeep sarà una vera avventura. Tra scontri, gigantesche differenze, amori passati e presenti, tra nostalgia, rabbia e uno scroscio continuo di parole scritte e dette, Emiliano e Vittorio diventano amici e imparano l’uno dall’altro.

La mia ombra è tua

La mia ombra è tua – Recensione

La mia ombra è tua è un mix di commedia e dramma che, come la maggior parte dei film italiani, finisce bene. Emiliano con il suo apparecchio, gli occhiali spessi e il modo di fare goffo fa sorridere mentre Vittorio nella sua villa, con il suo tuttofare e le camice di lino crea distanza. Le interazioni tra i due oscillano tra dialoghi ironici, prese in giro e divertimento e considerazioni di spessore, consigli utili e sproni reciproci. La verità è che l’uno ha bisogno dell’altro, per quanto caro gli costi ammetterlo. Grazie a Vittorio Emiliano esce dal suo bozzolo e spicca il volo: si affaccia alla vita, inizia a credere in se stesso e scopre l’amore. Grazie ad Emiliano Vittorio invece ristabilisce le sue priorità, mette da parte la nostalgia e trova il coraggio di guardare al futuro.

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Il rapporto tra i due protagonisti ricorda vagamente quello tra Marcus e Will del romanzo Un ragazzo di Hornby. La differenza è che tra Vittorio ed Emiliano tutto inizia attraverso lo scontro, che non è solo lo scontro tra un uomo realizzato e un giovane ragazzo in affanno, ma è soprattutto lo scontro tra un cinquantenne e un venticinquenne che hanno una visione completamente diversa di quello che è stato il passato e di quello che forse potrebbe essere il futuro.

La mia ombra è tua

Cast

Marco Giallini (Rocco Schiavone) interpreta Vittorio Vezzosi e Giuseppe Maggio (Sul più bello) è Emiliano. Giallini mantiene la sua cifra stilistica di uomo burbero ma profondo che si rivela perfetta per il ruolo mentre Maggio, abituato a fare della bellezza la sua arma vincente, stupisce con un look ridicolo e tanta passione. A dare un tocco in più ci sono Isabella Ferrari (Parthenope) che veste i panni di Milena, l’unico vero amore di Vittorio e Claudio Bigagli (Mediterraneo) come professore universitario di Emiliano.

Vecchi maestri e giovani leve: lo scontro generazionale

Emiliano ha tutta la vita davanti a sé ma sente la fretta di una società che corre, che ti vuole realizzato e produttivo il prima possibile nonostante le scarse opportunità che offre. Vittorio ha già metà della vita alle spalle e non fa che pensare ai tempi d’oro, quando tutto era facile e spensierato. Quello tra i due è un vero e proprio scontro generazionale: Emiliano non sopporta l’atteggiamento nostalgico di Vittorio perché quella è una nostalgia che lui non si potrà mai permettere. Sì perché Emiliano quei tempi d’oro non li sta vivendo ma anzi sta affrontando tutta una serie di difficoltà che in gran parte sono conseguenza, e quindi responsabilità, di ciò che la generazione di Vittorio ha messo su.

È un lusso riservato a voi, la nostalgia. […] Avete riempito gli oceani di plastica, vi siete indebitati fino al buco del culo e adesso i vostri debiti li dobbiamo pagare noi. Ci avete lasciato senza lavoro, senza futuro e adesso fate anche i nostalgici!

La rabbia delle nuove generazioni

Emiliano è arrabbiato perché è costretto a misurarsi con un mondo impietoso, pieno di insidie e ostacoli e nonostante ciò è costretto anche ad ascoltare le lamentele degli adulti come Vittorio, che forse nemmeno si sono accorti di tutti gli errori che hanno fatto e del punto al quale li hanno condotti. La rabbia di Emiliano è la rabbia di un’intera e giovane generazione che si sente dire di tutto anche quando prova a fare di tutto, una generazione che ha davanti a sé un futuro incerto, instabile.

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Il monologo di Giuseppe Maggio è una delle scene più belle del film. Emiliano trova il coraggio di spiegare a Vittorio il motivo del suo “disprezzo” e gli vomita addosso tutto ciò che molti ragazzi vorrebbero dire e che per rispetto o per paura spesso tacciono. Questo film è forse allora più indirizzato alla generazione di Vittorio, a quelli che come lui ancora negano e danno alla pigrizia e alla polemicità dei giovani tutta la colpa. Vittorio alla fine comprende il disagio di Emiliano e anzi lo aiuta, lo instrada coltivando insieme a lui il seme della speranza.

La mia ombra è tua

PANORAMICA RECENSIONE

Regia
Soggetto e Sceneggiatura
Interpretazioni
Emozioni

SOMMARIO

La mia ombra è tua racconta lo scontro generazionale più attuale che mai.
Sveva Serra
Sveva Serra
Classe 2004, metà napoletana e metà romana, credo nel potere delle parole e dell'onestà. Il cinema mi insegna sempre qualcosa e io non voglio far altro che imparare.

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