La matassa è tra i migliori film scritti da Salvatore Ficarra e Valentino Picone. Il film è arrivato nelle sale italiane il 13 marzo 2009 e quest’anno festeggia 15 anni. Si tratta del secondo lavoro che li ha visti lavorare dietro la macchina da presa, dopo Il 7 e l’8.
Oltre al duo comico siciliano, nel cast è composto da grandi talenti, quali Pino Caruso, nei panni di don Gino, Domenico Centamore che interpreta il mafioso Ignazio e Mario Pupella, alias il pericoloso boss malavitoso don Mimì. Tra gli altri interpreti ci sono anche Claudio Gioè (Antonio) e Anna Safroncik (Olga).
La matassa – Trama
Gaetano (Ficarra) e Paolo (Picone) sono due cugini che hanno sempre avuto un ottimo rapporto, ma non si sono parlati più per anni a causa di una lite tra i loro padri quando loro erano ancora bambini.
Paolo ha ereditato l’hotel di famiglia, mentre Gaetano, insieme alla moglie Olga, gestisce un’agenzia che organizza matrimoni agli extracomunitari per permettere loro di avere la cittadinanza italiana.
A causa di un equivoco, Gaetano si ritrova -suo malgrado- a partecipare al funerale di suo zio e questo gli consente di riallacciare i rapporti con suo cugino dopo tanto tempo. Però, le cose per Paolo non sono tutte rose e fiori: deve risollevare le sorti dell’hotel e pagare il debito che suo padre aveva contratto con don Mimì.
Tagliare la matassa
Perché è così difficile tagliare la matassa? Perché abbiamo smesso di volerci bene come quando eravamo bambini? Forse sono queste le domande che Paolo e Gaetano si pongono interiormente quando si rivedono per la prima volta dopo tanti anni.
I due cugini non hanno mai litigato, non hanno mai smesso di volersi bene, eppure il filo che li univa è stato aggrovigliato a causa di una matassa.
Una matassa che, come dice don Gino, è cresciuta nel corso del tempo ed è peggiorata. Allora cosa possiamo fare per scioglierla? Basterebbe semplicemente tagliarla, ma quanti di noi sono pronti ad ammettere le proprie colpe o a ricominciare da capo senza rinfacciare il passato?
Paolo e Gaetano, a differenza dei loro padri, riescono a distruggere la matassa. Nonostante le loro famiglia li abbiano aizzati l’uno contro l’altro, loro sono ancora fratelli. Il tentativo di vendetta di Gaetano ai danni del cugino non va a buon fine perché si rende conto di non averlo mai odiato e, allo stesso tempo, Paolo non riesce a odiarlo quando si rende conto della truffa.
Il loro è un amore che va oltre l’odio tra i genitori.
Ficarra e Picone analizzano i legami familiari e la loro fragilità. Basta solo un litigio e due fratelli sono destinati a non parlarsi mai più. Il denaro è la causa principale che porta alla rottura. Quanti si rivedono in questa storia? Probabilmente la maggior parte di noi.
Forse è questo il motivo che ha permesso a La matassa di diventare il film più amato del duo siciliano. Non hanno raccontato una storia astratta, ma una concreta e reale dove ognuno di noi può identificarsi.
Il titolo del film ha un duplice significato: intende i disastri finanziari che i due ragazzi devono fronteggiare, ma ha anche un significato più profondo, ovvero parla del loro rapporto.
Una prima visione satirica della mafia
Quando pensiamo a film che trattano il tema della mafia in maniera satirica viene spontaneo pensare immediatamente a Pif, con il suo film (e in seguito serie) La mafia uccide solo d’estate, ma in realtà Ficarra e Picone hanno tracciato questa linea narrativa molto prima di lui.
Ignazio, il personaggio interpretato da Dominico Centamore, è una maschera grottesca al massimo, che riesce a divertire e, allo stesso tempo, è l’emblema del ridicolo.
Come ha detto Paolo Borsellino, bisogna parlare della mafia. Ficarra e Picone parlano della mafia attraverso il cinema e la denunciano attraverso un’arma potentissima: la comicità.
La matassa – In conclusione
Dopo 15 anni, La matassa rimane ancora il film migliore di Ficarra e Picone. I temi presenti sono importanti e delicati e vengono affrontati con assoluta maestria.