La Giuria di Cannes 2023: come sarà organizzata
La Giuria di Cannes 2023, con a capo Ruben Östlund, due volte vincitore della Palma d’oro, è pronta per l’inizio del Festival. La 76esima edizione è stata al centro di numerose polemiche per la presenza di attori quali Johnny Depp, avverso a numerosi movimenti femministi. A prescindere da ciò, quest’anno si è registrato un ritorno del cinema italiano, con ben tre titoli in concorso.
In una recente intervista il regista svedese ha affermato come vorrebbe che la sua giuria fosse organizzata: “Voglio che tutti dicano sempre quello che gli passa per la testa, soprattutto non voglio che nessuno di noi debba sentirsi in dovere di dire cose intelligenti, che le discussioni diventino una gara a chi è più profondo e intellettuale. Voglio scoraggiare il consenso, le dinamiche di gruppo, e lasciare che ognuno esprima il primo istinto che si ha quando si vede un film. È noioso quando tutti la pensano allo stesso modo: se siamo qui è perché siamo tutte persone diverse, con bagagli di esperienza diversi, e ognuno deve portare il suo contributo soggettivo. Voglio che ognuno combatta per il film che pensa contenga una verità. Tutti devono partecipare al dibattito, nessuno si potrà tirare indietro. E faremo una riunione per ogni tre film, al massimo, che vedremo. Questa poi sarà la prima giuria della storia di Cannes che non darà modo agli uffici stampa di far partire voci o pettegolezzi sui premiati: terremo tutti la bocca chiusa con chiunque, fino alla fine“.
Nanni Moretti e Julia Ducournau
Nella giuria di Cannes 2023 troviamo anche la regista francese Julia Ducournau, che nel 2021, dopo la prima partecipazione al concorso aveva vinto la Palma d’oro con Titane. Nello stesso anno Nanni Moretti, aveva presentato il suo capolavoro Tre Piani, che sfortunatamente non aveva ottenuto il premio. Questo, dopo la sua sconfitta, aveva pubblicato una foto sui social, in cui mostrava tramite una faccia buffa, la contrarietà per il mancato riconoscimento. Era per questo inevitabile chiedere a Ducournau come avrebbe giudicato il film di Moretti Il sol dell’avvenire, in concorso quest’anno. La risposta della regista è stata estremamente vaga:
“Il ruolo di giurato a Cannes richiede di dover esecitare il massimo della tua apertura mentale, e io per esempio non voglio sapere nulla dei film che andrò a vedere, non ho letto trame né visto trailer, voglio arrivare in sala completamente vergine. E il film di Nanni Moretti lo guarderò come guarderò tutti gli altri film del concorso, con lo stesso atteggiamento“.