La divina cometa è un film del 2023 che accompagna lo spettatore in un immersivo viaggio nell’arte in tutte le sue forme, dal teatro alla pittura, dalla letteratura alla fotografia, rivisitandole attraverso lo sguardo di Mimmo Paladino, uno dei più importanti esponenti della Transavanguardia italiana.
![La Divina Cometa](https://www.moviemag.it/wp-content/uploads/2024/06/La-Divina-Cometa-819x1024.jpg)
La Divina Cometa – Trama e cast
Tantissimi sono i volti noti che accompagnano lo spettatore in questo incredibile viaggio, tra loro Toni Servillo nei panni del Conte Ugolino, Francesco De Gregori, Nino D’Angelo e Alessandro Haber rispettivamente nei ruoli dei magi della musica, della poesia e del teatro, Sergio Rubini, Giovanni Veronesi, Peppe Servillo, Cristina Donadio e molti altri.
Un treno porta a destinazione un attore e una famiglia di senzatetto. Il loro viaggio non è solo la ricerca di una casa ma una messa in scena: l’attore prende le vesti di un Dante che nessuno accompagnerà nella sua discesa all’inferno, la famigliola vaga alla ricerca della casa promessagli. Di volta in volta, un numerologo prova a trovare un senso a tutta questa commedia, a raccontare il viaggio tra i gironi infernali e le grotte del presepe, tra l’arte popolare e quella di ricerca.
La Divina Cometa – Recensione
La Divina Cometa è il secondo film realizzato da Mimmo Paladino, dopo Quijote, uscito nel 2006, in cui celebrava l’opera di Cervantes. Questa pellicola è invece un tributo alla Divina Commedia di Dante Alighieri e la Natività. «Nel presepe ci può stare chiunque» risponde il padre alla domanda del bambino. Mimmo Paladino seguendo il viaggio di una personale cometa realizza il proprio omaggio al sommo poeta e al suo Inferno, tentando la fusione tra arte popolare e avanguardia.
Sullo schermo si intrecciano personaggi come Dante, una bambina che rappresenta la Cometa, Paolo e Francesca, il conte Ugolino, i Re Magi che in questa storia diventano storia diventano cinque e portano come dono un’arte: Musica, Pittura, Teatro, Poesia e il Nulla, dono più importante perché in esso può essere inserito tutto. Poi sono presenti altri illustri personaggi come Giordano Bruno, Pitagora, Glen Gould, una (forse sacra) famiglia che cerca ospitalità. Oltre a loro sono presenti persone che possiamo incontrare nella vita di tutti i giorni, ovvero un vetraio, un oste, un venditore di scarpe, un capo stazione che aspetta un treno che non arriverà mai e che, in un certo senso, può ricordare i protagonisti di Waiting for Godot di Samuel Beckett.
Il presepe diventa rappresentazione della società dell’arte. Non c’è una vera e propria narrazione lineare, i personaggi entrano ed escono di continuo e forse questa mancanza di continuità tra una linea narrativa e l’altra crea un po’ di confusione agli occhi dello spettatore. L’unico elemento che unisce le varie storie è la voce fuori campo di Carmelo Bene che recita un brano dell’Inferno.
In conclusione
La Divina Cometa è un film sicuramente gradevole da guardare, però forse ci sono state opportunità che potevano essere sviluppate meglio, specialmente dal punto di vista della sceneggiatura.
Forse bisogna avere occhi esperti per saperlo cogliere nella sua interezza, ma, i meno esperti di cinema, possono comunque godere dell’ottima fotografia di Cesare Accetta e la scenografia di Luigi Ferrigno.