Per la regia di Justin Simien, La casa dei fantasmi è il nuovo film della Walt Disney Pictures. Ispirato all’attrazione di Disneyland “Haunted Mansion”, il film è un prodotto di genere fantastico con al suo interno delle leggere tinte horror, destinato principalmente ai giovani ragazzi. Un prodotto con alla base lo stesso principio di Pirati dei Caraibi – La maledizione della prima luna, ovvero quello di cercare di trasmettere emozioni simili a quelle che si possono provare avventurandosi nelle omonime attrazioni dei parchi tematici.
La casa dei fantasmi verrà presentato in anteprima al Giffoni Film Festival il 27 Luglio, per poi approdare nelle sale il 23 Agosto.
La casa dei fantasmi: trama
Ben Matthias (Lakeith Stanfield) è un fisico ed esperto del paranormale che da molti anni ha lasciato i suoi studi e ora si dedica a fare da guida turistica a New Orleans. Un giorno però, un prete di nome Kent (Owen Wilson) contatta Ben per offrirgli un lavoro da parte di Gabbie (Rosario Dawson) che, appena trasferitasi con il figlio, ha acquistato una casa che sembra essere popolata dai fantasmi. La medium Harriet (Tiffany Haddish) e il docente Bruce (Danny DeVito) si uniscono a Ben per “disinfestare” la casa più sinistra di tutto il mondo.
Identità non pervenuta
Una bussola rotta, che invece di puntare fissa verso Nord, indicando al viaggiatore la direzione da seguire, cambia spesso di direzione, portando a dei momenti di vera perplessità e confusione. Così è riassumibile La casa dei fantasmi, un film che non si capisce proprio dove vada a parare. Justin Simien non riesce a tracciare un percorso alla propria opera che, in molti momenti, mostra una natura indefinita.
La prima parte del film risulta soporifera, lenta e a tratti noiosa. Una cosa che per nulla si addice a un prodotto destinato ad un pubblico giovanile. Non benissimo il secondo tempo, più coinvolgente del primo, ma che invece pecca di un eccessiva frettolosità, con un finale che si conclude con un piede sull’acceleratore. Le risate e i brividi non son pervenuti in questo film che, ricco di un cast da fare invidia alle grandi produzioni, non ha ben chiara la propria natura.
Una lancia da spezzare a favore de La casa dei fantasmi è però l’aver affrontato in maniera matura e adulta temi quali la mancanza e il lutto. Il protagonista ci ricorda infatti di come la perdita di una persona amata non sia la fine, ma l’inizio di una nuova vita, in cui certamente è presente un vuoto incolmabile, ma da cui bisogna trarre forza per avere il coraggio di iniziare a correre verso nuove mete e orizzonti. Peccato che tutto questo sia però spezzato da battutine e scenette poco divertenti e che non si amalgamano con il resto.
La casa dei fantasmi: un cast di stelle oscurate
Nonostante la presenza di performer abituati a calcare i red carpet delle cerimonie di premiazione più prestigiose, il livello di recitazione qui presente non è assolutamente positivo. Salvo qualche battuta azzeccata di Owen Wilson e Danny DeVito, il resto del cast e fuori forma. Jamie Lee Curtis, Jared Leto e Winona Ryder servono solo ad arricchire i titoli di testa. Destino medesimo sembra colpire anche i protagonisti che, salvo in quei rari momenti in cui anche la sceneggiatura funziona, sono relegati a ruoli che non gli appartengono e, di conseguenza, non riescono a calzare.
Certo che i Disney Studios e Justin Simien avranno molto da recriminarsi, perchè un cast con all’interno due premi Oscar e numerose nomination non è così semplice da mettere in piedi. Il tutto sarebbe dovuto essere gestito in maniera più congrua, magari poggiandosi su una scrittura più solida, al servizio degli interpreti e che facesse fare qualche risata in più.
In conclusione
Se l’operazione era quella di realizzare un prodotto che richiamasse cult anni ’80 come Ghostbusters o Beetlejuice – Spiritello porcello, l’operazione non è andata a buon fine. Non solo La casa dei fantasmi non diventerà un cult, ma difficilmente riuscirà a ottenere dei buoni risultati al box office. Inoltre, a fronte di un budget di più di 150 milioni, la scalata verso risultati economicamente profittevoli si presenta come scivolosa. Ma perchè, visto il largo budget e la schiera attoriale messa in atto, La casa dei fantasmi non convince?
Dall’analisi sopra fatta le motivazioni sono riassumibili in: una sceneggiatura che non è né carne né pesce, dove la profondità di alcuni tempi trova poco spazio a fronte di una mancata vena dark comedy. Un ritmo poco coinvolgente, soprattutto nella prima ora di visione, che nel finale cerca invano di risollevarsi. Ed infine un comparto tecnico di poco pregio, non giustificato visti i mezzi produttivi messi in campo.