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Joe Berlinger dirigerà il remake di un film culto degli anni ‘60

Per Joe Berlinger arriva un film lontano dai suoi canoni, tra crisi nucleari e guerre da evitare

Il regista statunitense Joe Berlinger torna dietro alla macchina da presa per un progetto impegnativo. Riporterà, infatti, in scena un film degli anni ’60 del grande Sidney Lumet. Si tratta di A prova d’errore, trasposizione cinematografica di un romano del 1962, scritto da Burdick e Wheeler. Il film, ambientato durante la guerra fredda, raccontava della corsa contro il tempo per evitare una rappresaglia dell’URSS dopo un attacco. L’attacco avviene per un errore nei sistemi di rilevazione dell’esercito USA che fanno pensare a un errore. Per evitare la risposta dei sovietici, il presidente degli Stati Uniti, interpretato da Henry Fonda, è costretto a prendere una decisione tragica. A prova di errore ha già avuto un rifacimento in un film tv del 2000, con un cast d’eccezione. Il ruolo che era di Fonda venne assegnato a Richard Dreyfuss e al suo fianco Harvey Keitel, Hank Azaria, George Clooney, diretti da Stephen Frears.

Joe Berlinger: tra Blair Witch 2 e il true crime

Il regista Joe Berlinger non ha al suo attivo molte regie cinematografiche, se non nel campo dei documentari. Gli unici due film non appartenenti al genere che ha diretto sono: il secondo capitolo di Blair Witch e Ted Bundy – Fascino Criminale. Per quanto riguarda il secondo capitolo di Blair Witch, non riuscì a replicare il successo del primo capitolo (qui la recensione). Il film su Ted Bundy vedeva, invece, nel ruolo di protagonsta Zac Efron ed è in continuità con la carriera del regista.

Berlinger nel corso degli anni è diventato una sorta di punto di riferimento del cinema true crime, anzi, ne è in qualche modo l’antesignano. Ha realizzato una serie di documentari dal titolo Paradise Lost su alcuni dei più efferati casi di cronaca nera degli Stati Uniti. Il terzo di questi documentari gli è valso la candidatura agli Oscar nel 2014.

Stefano Minisgallo
Stefano Minisgallo
Si vive solo due volte come in 007. Si fanno i 400 colpi come Truffaut, Fino all’ultimo respiro come Godard. Il cinema va preso sul serio, ma non troppo. Ci sono troppi film da vedere e poco tempo, allora guardiamo quelli belli. Il cinema è una bella spiaggia, come nei film di Agnes Varda.

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