HomeNewsJames Gunn risponde ai fan preoccupati per Superman: Legacy

James Gunn risponde ai fan preoccupati per Superman: Legacy

James Gunn è stato chiamato all’impresa. Dirigerà Superman: Legacy, il nuovo ed ennesimo film sull’uomo d’acciaio.

Disponibile in sala dal Luglio del 2025, sarà ispirato ai fumetti di Grant Morrison e Frank Quitley. Verterà su una nuova versione di Clark Kent, dopo ben dieci anni dal film stand alone che aveva soddisfatto critica e pubblico.

James Gunn è chiamato quindi, a quanto sembra, a cercare di rappresentare un personaggio che vive nel tentativo di bilanciare la sua vita terrestre con una natura essenzialmente cryptoniana.

Regista sempre attivo sui social, uno che non si è mai tirato indietro dal confronto, il regista ha approfittato di un attimo di stop dai set per dare rassicurazioni in merito a un dato sul nuovo film che fa preoccupare i fan.

Una delle tante riguarda la presenza nel nuovo film di tanti, forse troppi, personaggi dell’universo Dc che si troverebbero a convivere in scena.

James Gunn ha per l’appunto colto l’occasione per rispondere a un utente Instagram che sottolineava quest’istanza.

La risposta è semplice ma comunque d’effetto. Secondo il regista ci sarebbero molte meno figure in Superman: Legacy che in Guardiani della Galassia: Vol. 3.

La premessa è che la volontà del direttore d’orchestra è quella di creare un personaggio che sia molto più umano delle precedenti rappresentazioni. Di farlo evolvere emotivamente, tanto da rendere sottili alcuni suoi aspetti caratteriali.

Sta di fatto quindi che ci sarebbe bisogno di tante figure diverse, di contraltari necessari per proporre un confronto. James Gunn probabilmente ha vissuto questo piccolo attacco social come una mancanza essenziale di sensibilità.

Non vuol dire per forza che un film legato ai supereroi debba per forza non aver niente da raccontare. Oltre a voler rilanciare il Dcu, il regista vuole dare una sua lettura al tutto. Che sia con tanti personaggi o con pochi, la qualità sarà sicuramente garantita.

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Federico Favale
Federico Favale
Anche da piccolo non andavo mai a letto presto. Troppi film a tenermi sveglio. Più guardavo più dicevo a me stesso: "ok, la vita non è un film ma se non guardassi film non capirei nulla della vita".

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