HomeNewsJacques Audiard spiega la scelta del cast di "Emilia Perez"

Jacques Audiard spiega la scelta del cast di “Emilia Perez”

Il regista Jacques Audiard ha affermato che è stata una scelta piuttosto semplice assegnare il ruolo da protagonista per “Emilia Perez“. In questo suo ultimo film pluripremiato ad interpretare il ruolo principale, cioè l’Emilia Perez del titolo, è proprio una donna trans. Audiard, il cui film ha ottenuto il premio per la miglior attrice condiviso dal cast femminile al Festival di Cannes di quest’estate, ha scelto l’attrice trans spagnola Karla Sofía Gascón per interpretare una malvivente diventata attivista.

Audiard ha raccontato la sua motivazione al The Times of London questo weekend: “Ha perfettamente senso scegliere una donna trans per interpretare una donna trans. E l’aspetto particolare di Karla Sofía è che ha fatto la transizione a 46 anni, e questo contribuisce alla sua interpretazione. Cosa significa aver sofferto per 46 anni, e poi non soffrire più?

Emilia Perez

Jacques Audiard ha raccontato le motivazioni dietro la sua scelta di cast in “Emilia Perez”

Riguardo alla possibilità di controversie legate al tema del film, Audiard ha detto: “Qui prendo una posizione molto specifica. Come artista sono libero di avere un’opinione e di dare il mio punto di vista su qualsiasi cosa, qualsiasi evento nel mondo. La mia unica linea rossa è: ‘Non ferire nessuno.’” Nel cast, accanto a Karla Sofía Gascón, c’è Zoe Saldaña nel ruolo di Rita Castro, l’avvocata e consigliera tenace di Emilia. Audiard ha spiegato il suo intento nella realizzazione del film, che è in parte musical, in parte commedia e in parte crime drama:

Pubblicità

“In definitiva, ciò che volevo fare era un film che mi facesse piangere. Viviamo in tempi così bui che è importante darci il permesso di essere collettivamente commossi e avere l’opportunità di piangere.” In passato, Audiard ha diretto film come “Tutti i battiti del mio cuore“, “Il profeta“, “Un sapore di ruggine e ossa“, “I fratelli Sisters” e “Parigi, 13Arr.

Jacques Audiard
Francesco Maggiore
Francesco Maggiore
Cinefilo, sognatore e al tempo stesso pragmatico, ironico e poliedrico verso la settima arte, ma non debordante. Insofferente, ma comunque attento e resistente alla serialità imperante, e avulso dai filtri dall'allineamento critico generale. Il cinema arthouse è la mia religione, ma non la mia prigione.

ULTIMI ARTICOLI