Se Pennywise fosse ricomparso, tutti i membri del club dei perdenti sarebbero tornati a Derry per sconfiggerlo nuovamente. Lo avevano promesso solennemente, siglando un patto di sangue. E’ così, che ventisette anni dopo, a causa di alcuni delitti misteriosi, i ragazzi ormai adulti del losers club, si ritrovano nella loro piccola città natale, dove tutto era cominciato.
Questo è l’incipt del sequel di IT film campione d’incassi del 2017 firmato da Andrés Muschietti, giovane regista argentino che quattro anni fa accetta coraggiosamente di portare sugli schermi cinematografici IT, l’opera letteraria più popolare del maestro dell’horror Stephen King. Scritto all’inizio degli anni Ottanta, il romanzo, ambientato in una fittizia cittadina del Maine, vede protagonisti un gruppo di adolescenti che devono vedersela con una terribile creatura multiforme che vive nelle fogne della città e che si ciba dei suoi abitanti.
Le vittime preferite sono i bambini. It legge la loro mente, ne individua le paure più nascoste e ne assume materialmente la forma. Convincendosi che ciò che vedono sia reale, le paure dei losers avranno spesso la meglio. Il potere di IT Capitolo Due però si rivelerà essere un’arma a doppio taglio. I perdenti dopo aver compreso che per battere l’orribile pagliaccio occorre solo convincersi di fargli del male, saranno in grado di sconfiggerlo.
Chi ha letto il libro (un tomo di oltre mille pagine) è ben consapevole della complessità dell’intreccio. IT non è solamente una storia tra fantasy e horror con un raccapricciante mostro millenario che ama cibarsi di bambini. E’ soprattutto un romanzo di formazione che racconta la difficile crescita di un gruppo di teen agers emarginati, alle prese con una banda di bulli e con legami familiari complessi: genitori assenti, madri iperprotettive e padri alcolisti e violenti. Grazie all’amicizia e al senso di protezione reciproco, i losers affronteranno a testa alta le loro paure sconfiggendole definitivamente.
Con IT Capitolo 2 Andrés Muschietti realizza un’ambiziosa mini-saga che conserva però solo in parte lo spirito del romanzo. Sebbene il cineasta, infatti, si soffermi sulle vite dei Perdenti ormai adulti e sulle loro ferite non ancora rimarginate, sembra sempre prediligere l’aspetto orrorifico della storia.
Il film si apre ad esempio con un’aggressione omofoba mostrata in tutta la sua crudeltà e ferocia.
Il cineasta Xavier Dolan si presta per il ruolo del ragazzo omosessuale pestato a sangue sotto gli occhi del compagno e poi gettato nel fiume da un gruppo di ragazzi. Se l’efferatezza di questa scena (voluta fortemente dal regista) ha una sua ragion d’essere, la crudeltà e l’orrore visivo delle sequenze successive appaiono spesso eccessive e gratuite.
IT Capitolo 2, com’è noto, dura circa tre ore, tante per una pellicola del genere. La prima parte, quella più convincente, vede il club dei Perdenti ritrovarsi nella piccola città di Derry. L’atmosfera nostalgica del loro primo incontro ricorda per alcuni versi quella del celebre film di Lawrence Kasdam Il grande freddo: i piccoli losers ora adulti fanno un bilancio delle loro vite e riscoprono il valore della vera amicizia che il tempo e la distanza sembravano avere cancellato.
Da questo momento in poi però il film annoia parecchio e neanche le apparizioni di IT, sempre più raccapriccianti riescono a sollevarlo da una sorta di tedio perenne che lo accompagna fino alla fine. Il pagliaccio ballerino prenderà sempre più le sembianze di esseri orripilanti e putrefatti che in realtà impauriscono poco perché, diciamocelo, nell’ horror ciò che fa più paura non è tanto la creatura spaventosa ma l’idea della sua presenza accanto a noi. Funzionano però i jumpscare che spesso si succedono con una tale velocità da non permettere allo spettatore di riprendere fiato.
Quelli più riusciti appartengono alla celebre scena mostrata nel trailer del film diffuso sui social sin da quest’estate. Beverly Marsh, l’unica ragazzina del gruppo, interpretata da un splendida Jessica Chastain si reca nella sua vecchia casa ora abitata da una vecchietta: l’inquietante signora Kerch.
Il loro incontro genera una serie di situazioni grottesche e comiche (si spera volutamente) al tempo stesso. Rispetto alla pellicola del 2017 in IT Capitolo 2 c’è maggiore spazio per la comicità affidata ad alcune circostanze e alle battute dei personaggi, in particolar modo a quelle dell’ipocondriaco Eddie (James Ransone) e del cinico Richie interpretato da un noto attore comico del Saturday Night Live Bill Hader, per il quale pare si parli già di un sua candidatura all’Oscar per la sua ottima interpretazione. Tutto il cast comunque convince e la somiglianza tra gli attori che interpretano i losers da ragazzini e quelli che invece vestono i panni degli adulti è davvero impressionante.
Occorre menzionare anche il cameo di Stephen King che dopo aver dichiarato più volte di aver apprezzato questo adattamento cinematografico del suo romanzo, ha deciso di prenderne parte. Nel ruolo di uno stravagante proprietario di un negozio di antiquariato, egli rimprovera uno dei perdenti, Bill (James McAvoy), scrittore in crisi, poiché i finali dei suoi romanzi sono poco convincenti.
Questa è una delle maggiori critiche che Stephen King ha ricevuto nel corso della sua carriera. Il personaggio dello scrittore non compreso è dunque ispirato sicuramente a lui. Come non citare infine l’interpretazione davvero eccellente di Bill Skarsgård nei panni di Pennywise. Il suo pagliaccio è spaventoso, terrificante soprattutto per il suo occhio mobile ed il sorriso beffardo. La bravura di tutto il cast però non riesce a sollevare le sorti di un film che ambisce a trasporre sullo schermo un complesso romanzo di formazione ma che in realtà è solo un puro horror d’intrattenimento.