Presentato alla Festa del Cinema di Roma 2023, il docufilm Io, noi e Gaber, diretto da Riccardo Milani, regista ricordato per il recentissimo Grazie ragazzi, sarà al cinema con un evento speciale nelle date del 6, 7 e 8 novembre, distribuito da Lucky Red.
Il regista ha incontrato la stampa per parlare dell’importanza che ha per lui la figura di Giorgio Gaber, una delle voci più coraggiose del ‘900.
A vent’anni dalla scomparsa
Chi lo ama ha una forte nostalgia di Giorgio Gaber, artista del teatro-canzone e di cui, quest’anno, ricorrono i vent’anni dalla scomparsa.
Pensando al celebre verso “Libertà è partecipazione” ci torna alla mente l’onestà intellettuale di questo artista che aveva ben compreso la realtà in cui viveva e con lungimiranza guardava al futuro denunciando le ipocrisie ideologiche del suo tempo.
Dapprima con le canzoni popolari e poi con il teatro, Gaber metteva la sua arte al servizio della politica, talvolta risultando “scomodo” ai suoi colleghi contemporanei.
Giorgio Gaber offriva sempre un punto di vista indipendente sulla realtà contemporanea: la sua musica e i suoi monologhi erano sostenuti da un’etica e da un’ideale di società migliore.
Io, noi e Gaber: l’artista come maestro di vita
In Io, noi e Gaber vedremo l’arco della carriera di Giorgio Gaber, spesso tramite le testimonianze dei suoi familiari, amici e colleghi.
Riccardo Milani ha deciso di prendersi a cuore un progetto che prevedesse la visione di così tanto materiale d’archivio e le interviste di molti conoscenti dell’artista, perché la figura di Giorgio Gaber ha per lui un’importanza pressoché impareggiabile.
È lo stesso regista a dichiararlo all’inizio dell’incontro con la stampa nell’occasione della presentazione del docufilm: “Gaber è stato un uomo importante per la mia formazione. (…) ero bambino quando cantava (…) canzoni leggere (…). L’ho seguito anche quando è diventato (…) un uomo di teatro. (…) ci ha detto cose importanti in decenni molto significativi per la storia del nostro paese (…)”.
E ancora Milani parla di quanto il genio artistico e l’anticonformismo di Gaber sia stato per lui una scuola di vita: “(…) già allora di Gaber apprezzavo il coraggio, che poi è la qualità che fa dire cose scomode anche quando non conviene. (…)“.
Io, noi e Gaber: un film per tutti
Giorgio aveva la virtù di capire il mondo che lo circondava con una modernità disarmante, continua il regista: “(…) Gaber ha detto: ‘Quando è moda è moda, svegliatevi!’, e lo ha detto a una generazione che (…) non è solo la mia. (…) e in questo senso i testi di Gaber sono profondamente attuali (…). Gaber (…) sapeva parlare a tutti, virtù indispensabile per far aprire gli occhi alle persone“.
Io, noi e Gaber insomma è davvero un film per tutti: chi lo ammira da sempre sarà entusiasta di rivederlo sullo schermo del cinema, mentre chi non lo ha mai conosciuto potrà, con questo documentario, iniziare a sperimentare il suo impegno intellettuale.
Il regista Riccardo Milani si augura che questo film abbia una risonanza nella nostra società, giudicata da lui stesso opportunista e accomodante: “Mi auguro che tutti (…) vedendo questo film, trovino lo slancio per dire no (…), di difendere le verità al di là dell’opportunismo. (…) credo che all’epoca si vivesse una libertà maggiore, mentre adesso mi pare che ci sia (…) una serie di costrizioni che per comodità accettiamo (…)“.