Tratto dall’omonimo romanzo di Iain Reid, Il nemico (Foe) è il nuovo film di Garth Davis da poco approdato sulla piattaforma streaming Amazon Prime Video. Passato in sordina per via del fenomeno Saltburn, Il nemico si è preso pian piano il proprio spazio, posizionandosi nella top ten italiana dei film più visti su Prime.
Il nemico: trama
Anno 2065. In un mondo ormai collassato, proiettato verso la colonizzazione spaziale, Junior (Paul Mescal) e Henrietta (Saoirse Ronan) conducono una vita solitaria nella loro fattoria isolata dal resto del mondo. La coppia di coniugi un giorno riceve la visita di Terrance (Aaron Pierre) un membro di un importante gruppo spaziale che ha selezionato Junior per una missione extraterrestre, che lo occuperà per diversi anni. Come se tutto questo non fosse già abbastanza sconvolgente, Terrance espone ai due un progetto che vede un “sostituto biologico” di Junior, incaricato di fare le veci di quest’ultimo nella vita coniugale di Henrietta.
Il nemico: una visione catastrofista del mondo attuale
Sostituzione biologica, siccità, catastrofi climatiche e spopolamento terrestre, con questo suo nuovo film Garth Davis porta all’estremo le problematiche del mondo odierno, proiettando lo spettatore in una realtà ai limiti dell’apocalittico. L’umanità risiede in una terra ormai morta e il morto spazio è l’ancora di salvezza alla quale aggrapparsi. L’intelligenza artificiale è ormai a livelli senzienti, capace di amare, un amore corrisposto perfettamente dall’altra parte, anche se composto da tessuti carnosi e non sintetici.
Il nemico attinge a piene mani da alcuni grandi film di fantascienza degli ultimi anni. In quest’opera c’è un po’ di Intestellar, così come non mancano le riflessioni sull’AI tipiche di fine anni ’80 e primi anni ’90. Una discreta opera che però manca totalmente di originalità e coinvolgimento. E’ davvero difficile giudicare Il nemico come un film “brutto”, ma è altrettanto complicato delineare in quest’opera un ritratto ben contornato. L’amore di coppia e il dramma matrimoniale non trovano la loro giusta collocazione in questo spazio che, in maniera affrettata, mette un po’ troppa carne sul fuoco, finendo per bruciare il tutto. Stessa cosa è da dirsi per gli aspetti più fantascientifici e filosofici, accantonati per quasi tutto il film per poi essere ripresi solo nelle battute finali in maniera grossolana.
I risvolti erano purtroppo già chiarissimi dall’arrivo di Terrance nella tenuta in campagna, quando l’ombra del clone innamorato ha iniziato a imperversare nella vita della coppia. Questo ha inevitabilmente sottratto al film tutta la potenza magnetica che avrebbe dovuto avere. I soliti clichè da sci-fi love story hanno fatto poi il resto. Poco cuore, poca anima e carenza di spirito per un film che aveva sicuramente delle buone carte da giocarsi, ma che purtroppo però sono state messe sul banco in maniera sbagliata.
La coppia Mescal-Ronan
Saoirse Ronan e Paul Mescal sono due dei volti più promettenti del futuro cinema americano. La prima è da ormai quindici anni che mostra il suo talento, e con film come Espiazione e Ladybird è riuscita ad ottenere importantissimi riconoscimenti internazionali. Mescal invece è diventato noto al grande pubblico da un annetto, grazie all’ottima performance mostrata in Aftersun, che gli è valsa anche una nomination ai premi Oscar 2023. Anche in questo caso i due non deludono le aspettative, la loro chimica e interazione sono quanto di meglio Il nemico possa offrire.
I due innamorati rappresentano una visione di coppia certamente non inedita, ma che grazie alla forza dei suoi interpreti mostra la tempra femminile e punti di debolezza del genere maschile. Lei è una giovane donna, forte nel corpo e nello spirito, pronta ad accettare le conseguenze che la partenza di Junior porterà nella vita di entrambi. Una forza che la porterà poi a voltare definitivamente pagina, abbandonando i suoi amori e la sua casa. Lui è invece vinto dalla gelosia, conscio di essere stato sostituto da un essere che egli ritiene non al suo pari, ma che nonostante questa presunta inferiorità è riuscito a prendersi il cuore di sua moglie.
Come nelle migliori love story tormentate c’è poi un terzo incomodo, questa volta mostrato in chiave un po più sci-fi. Esso infatti è un non umano che inconsapevolmente gioca a fare l’umano, e che a quanto sembra ci riesce fin troppo bene. Come già ampliamente detto nulla di nuovo e nessuna novità, ma le due interpretazioni rimangono comunque notevoli e confermano l’ottima forma delle nuove leve del cinema hollywoodiano.
In conclusione
Il nemico è una pellicola che si potrebbe quasi definire disordinata. Gli elementi che avrebbero potuto portare alla realizzazione di un ottimo film ci sono tutti, ma questi mancano di una gestione all’altezza di porre ordine ed equilibrio. Il soggetto avrebbe dovuto certamente subire qualche modifica, per essere reso maggiormente appetibile per i frequentanti della settima arte, ormai frastornati da sceneggiature con alla base il post-apocalittico, la migrazione verso altri mondi e il non umano che eguaglia l’umano stesso. Paul Mescal e Saoirse Ronan funzionano benissimo insieme, ma questo non è certo una notizia che può destare stupore.