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Il mostro dei mari, la recensione

Il mostro dei mari (titolo originale The Sea Beast) è un film d’animazione del 2022 scritto, diretto e prodotto da Chris Williams, già co-regista di noti classici Disney come Bolt – un eroe a quattro zampe, Oceania e Big Hero 6, con il quale ha vinto l’Oscar al miglior film d’animazione del 2015. Il film è stato distribuito da Netflix l’8 luglio, dopo essere stato proiettato in alcuni cinema selezionati negli Stati Uniti.

Il mostro dei mari cast

Nel cast vocale del film si trovano Karl Urban (Jacob Holland), Zaris-Angel Hartor (Maisie Brumble), Jared Harris (Capitano Crow), Marianne Jean-Baptiste (Sarah Sharpe), Dan Stevens (Ammiraglio Hornagold), Jim Carter (il re), Doon Mackichan (la regina), Kathy Burke (Gwen Batterbie) e Helen Sadler (Miss Merino/Madame).

Il mostro dei mari trama

Le vicende de Il mostro dei mari sono ambientate in un immaginario regno marittimo e seguono le avventure del leggendario cacciatore di mostri Jacob Holland. Delle enormi creature marine popolano i mari di tutto il mondo e il compito di ucciderle è affidato ai cacciatori di mostri: la gratitudine dei marinai e dei viaggiatori ha elevato lo status dei cacciatori fino ad essere considerati dei veri e propri eroi a cui appellarsi durante i momenti di difficoltà e di crisi. Quando la piccola Maisie Brumble, una piccola orfana desiderosa di esplorare il mondo, si nasconde clandestinamente sulla sua nave, Jacob scopre in lei un’alleata inaspettata e insieme intraprendono un nuovo viaggio in acque sconosciute, alla ricerca del mostro più pericoloso di tutti.

Il mostro dei mari

Il mostro dei mari recensione

Il mostro dei mari si presenta al grande pubblico come un film dal target ben definito, un film d’animazione nel senso più tradizionale del termine. Il pubblico di destinazione è chiaramente quello dei più piccoli, dei giovanissimi, che possono godere di una pellicola intrisa di divertimento ma nella quale non mancano importanti insegnamenti anche per un pubblico più maturo. Il film riesce a coinvolgere ed emozionare tutti, indistintamente dall’età anagrafica.

Difficile non cogliere all’interno della storia elementi appartenenti a prodotti di più grande successo e, probabilmente, più ispirati. Infatti, tra navi, guerrieri e creature strambe, è impossibile non notare forti somiglianze tra Il mostro dei mari e quello che risulta essere a tutti gli effetti un suo antenato, il film del 2010 prodotto dalla Dreamworks Animation Dragon Trainer (titolo originale How to Train Your Dragon). Le similitudini tra le due pellicole non si hanno solo in termini narrativi, ma anche e soprattutto dal punto di vista strutturale. Non mancano i riferimenti anche ad ulteriori opere letterarie, a tema nautico e marino.

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Fatta questa (dovuta) premessa, Il mostro dei mari rimane comunque un esperimento riuscito, almeno in parte: la qualità dell’animazione è elevata e conferma lo standard positivo all’interno del panorama dell’animazione targata Netflix; la storia è ben costruita e nel procedere delle sue dinamiche vi è anche una costruttiva e non del tutto banale rappresentazione della diversità; infine, il finale del film riesce a regalare qualche spunto interessante, vi è quindi un margine di riflessione.

Il mostro dei mari

Tuttavia, ciò che delude particolarmente ne Il mostro dei mari è l’aspetto del character design: i personaggi creati e proposti nella pellicola non riescono pienamente a fare breccia nello spettatore, o quantomeno non riescono ad essere realmente incisivi, neppure nelle fasce di età meno mature. In un racconto che non abbonda di personaggi e in cui si fatica a trovare il vero villain della storia, le potenzialità per mostrare qualcosa di accattivante trovano il proprio sfogo nelle dinamiche che avvengono tra il trio protagonista: Jacob Holland e Maisie Brumble sono una coppia tanto improbabile quanto irresistibile, e l’evoluzione del rapporto tra i due non è così scontata. Anche la presenza della Bestia – chiamata nel film la Furia Rossa – è un ottimo collante, e il mostro risulta essere una buona risorsa per innescare quegli avvenimenti fondamentali per far procedere l’intreccio.

Dal punto di vista puramente tecnico, da sottolineare è la colonna sonora curata da Mark Mancina, già compositore delle musiche per diversi film di successo, sia in live action – Speed (1994), Bad Boys (1995), Training Day (2001) e Cry Macho (2021) su tutti – sia animati – si ricordino tra questi Tarzan (1999), Koda, fratello orso (2003) e Oceania (2016) -.

Il mostro dei mari ha ricevuto diversi consensi dalla critica e dal pubblico. In questa stagione dei premi, agli Annie Award, il premio per eccellenza nel campo dell’animazione americana, il film ha ricevuto quattro candidature – miglior film d’animazione, miglior scenografia, miglior montaggio e miglior voce a Zaris-Angel Hator -. Inoltre, il film è stato anche candidato agli Oscar del 2023 come miglior film d’animazione, insieme a Pinocchio di Guillermo del Toro, Marcel the Shell with Shoes On, Il gatto con gli stivali 2 – L’ultimo desiderio e Red.

Trailer

PANORAMICA RECENSIONE

Regia
Soggetto e sceneggiatura
Interpretazioni
Emozioni
Samuele Galleri
Samuele Galleri
Cinefilo di seconda generazione, amante soprattutto delle serie televisive e del cinema di animazione.

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