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Il Momento di Uccidere, recensione del legal-drama

Il Momento di Uccidere, dramma legale del 1996, diretto da Joel Schumacher è da poco stato inserito tra i titoli di Netflix. Il lungometraggio è tratto dall’omonimo libro di John Grisham e affronta il tema del razzismo nell’America rurale.

Il momento di Uccidere: trama

Nel Mississippi, in una piccola comunità chiamata Canton una bambina di colore viene sequestrata e violentemente stuprata da due uomini bianchi. Dopo aver concluso la loro spregevole azione, la ragazzina viene abbandonata morente sul ciglio della strada, riuscendo però a sopravvivere. Il padre della vittima, Carl Lee (Samuel L. Jackson) sconvolto e affranto, incapace di accettare una tale ingiustizia, decide di reagire. Mentre i due bifolchi stanno per essere processati, li uccide con un fucile di fronte ad una cospicua folla di persone. Il gesto estremo dell’uomo genera grande scalpore all’interno della comunità e il processo a cui verrà sottoposto per omicidio attira l’attenzione mediatica. L’opinione pubblica si divide tra chi giustifica la sua azione e chi la condanna. La situazione si complica ulteriormente con l’arrivo dell’estremista Ku Klux Klan.

Il momento di Uccidere

Il momento di Uccidere: recensione

Con una cast stellare che include Matthew McConaughey, Samuel L. Jackson, Sandra Bullock, Donald Sutherland e Kevin Spacey, Il Momento di Uccidere è un legal-drama che ha riscosso grande successo tra il grande pubblico. Oltre ad essere tratto dal romanzo di uno degli autori più famosi di sempre, affronta in modo brutale il delicato tema del razzismo negli Stati Uniti.

Il film è una rivisitazione moderna di romanzi quali Il buio Oltre la Siepe. Un processo il cui esito sembra già essere stato stabilito in partenza, a causa di pregiudizi radicati all’interno di una piccola comunità rurale, lontana dalla modernità. Uno spaccato quotidiano di realtà che purtroppo continuano ad esistere dove la discriminazione e il razzismo sono all’ordine del giorno. Divisione è il termine più calzante da attribuire a Il momento di Uccidere, tra persone di colore che desiderano l’integrazione all’interno della società ed estremisti quali i membri del Ku Klux Klan completamente contrari a qualsiasi forma di tolleranza.

Nonostante a tratti il ritmo della narrazione possa risultare lento, tutto ciò che accade è significativo per giungere all’arringa finale. Il film è volutamente ambiguo con l’obiettivo di far intendere la complessità della natura umana e le sue numerose sfaccettature. Nessun personaggio è libero dal giudizio, tutti commettono azioni discutibili e condannabili. Esplorando il tema della giustizia privata e di atti estremi quali lo stupro e l’omicidio il Momento di Uccidere invita lo spettatore a riflettere sulla giustizia e il potere della legge in una società dominata dal razzismo.

Il Momento di Uccidere

Il Dualismo del protagonista

I personaggi di Il Momento di Uccidere sono uno dei punti forti del lungometraggio, nessuno è mai completamente buono o cattivo. Anche il protagonista Jake Tyler Brigance, un avvocato guidato da forti valori morali, si rivela diverso rispetto alle aspettative. In certi momenti infatti sembra cedere alla avance della sua assistente. Inoltre, le motivazioni che lo portano a difendere l’amico non sempre sono guidate dalle migliori intenzioni. Brigance è infatti desideroso di accrescere la propria fama, in quanto il suo studio legale non ha molti clienti trovandosi per questo sull’orlo del fallimento. Non solo, l’avvocato sembra provare delle remore anche nei confronti della comunità dell’amico Carl Lee, dimostrandosi seppur in maniera latente, razzista a sua volta.

Il Momento di uccidere

Il processo (spoiler)

Tra i momenti più toccanti e significativi di Il Momento di uccidere è sicuramente necessario citare l’ultima fase del processo, poco prima del verdetto della giuria. Brigance comprende che l’unico modo per vincere il processo è pensare come un “bianco”, ricordando le parole dell’amico Carl Lee. Per questo motivo, l’avvocato inizia a descrivere a tutti i presenti nei minimi dettagli il momento in cui la bambina è stata violentemente stuprata e martoriata, per sempre impossibilitata ad avere figli e quasi uccisa da due criminali. Dopo aver raccontato la vicenda, invita i membri della giuria ad immaginarla bianca, sottolineando una volta per tutte come il razzismo abbia influenzato negativamente il processo e il conseguente verdetto. Carl Lee viene alla fine scagionato, nonostante l’omicidio e Brigance riesce a salvare il proprio matrimonio.

Il Momento di Uccidere: conclusioni

Il film porta il pubblico a riflettere su un fenomeno ancora profondamente radicato nelle comunità rurali degli Stati Uniti, fortemente conservatrici e ignoranti. Una lotta tra due schieramenti che continua a dividere il paese, una realtà presente in numerose aree, nonostante spesso cerchino di nasconderlo all’occhio mediatico. Il Momento di Uccidere porta ogni persona a mettere in discussione la sua moralità e comportamento nei confronti del prossimo. Il lungometraggio evidenzia la complessità della natura umana e le mille diverse sfaccettature di giusto e sbagliato, mostrando un sistema legale molto lontano dalla giustizia. Nonostante il ritmo della narrazione sia a tratti lento e alcune scene avrebbero potuto essere accorciate, è sicuramente consigliabile guardarlo.

Trailer e dove vederlo

Il Momento di Uccidere è disponibile su Netflix con la possibilità di vederlo gratuitamente tramite la settimana di prova.

PANORAMICA

Regia
Soggetto e Sceneggiatura
Interpretazioni
Emozioni

SOMMARIO

Il Momento di Uccidere è un legal-drama convincente che racconta in modo brutale una realtà ancora profondamente radicata nell'America rurale. Il lungometraggio porta a riflettere sulla complessità umana e sul concetto di giusto e sbagliato. Consigliata la visione anche se lento a tratti.
Lucrezia Lugli
Lucrezia Lugli
La passione per il cinema mi ha accompagnato dall’infanzia all’età adulta, ma ho impiegato più del previsto a capire che sarebbe diventata la mia strada. Guardo ogni genere di contenuto da film a serie tv, questo comprende anche i più grandi successi delle piattaforme streaming.

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