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Heartstopper 3: un modo sano per conoscere l’amore

Da poche settimane è uscita su Netflix la terza stagione di Heartstopper, serie teen (con la regia di Euros Lyn) tratta dai fumetti di Alice Oseman che racconta la storia d’amore di Nick Nelson e Charlie Spring. Le prime due stagioni hanno riscosso molto successo facendo affezionare migliaia di ragazzi ai due dolci coetanei. Già da ora i fan sperano anche in una quarta stagione che, se dovesse esserci, sarebbe l’ultima.

Heartstopper 3 – Trama

Con la prima stagione avevamo assistito al loro innamoramento e con la seconda al coming out di Nick in quanto bisessuale. Adesso Nick e Charlie sono usciti allo scoperto e sono più innamorati che mai. La prima difficoltà di questa nuova fase della relazione? Trovare il coraggio di dirsi ‘ti amo’. Purtroppo però ci sono anche problemi ben più complessi che attanagliano i due sedicenni, come il disturbo alimentare di cui soffre Charlie. Durante gli episodi attraversiamo e viviamo la preoccupazione, il senso di impotenza e la cura di Nick, il dolore, la forza e la rinascita di Charlie, l’affetto di tutti gli amici, la comprensione delle famiglie. Attorno a loro altre vicende si sviluppano e si intrecciano toccando con delicatezza temi essenziali come la sessualità, l’identità, la parità, l’adolescenza e il futuro.

Heartstopper

Recensione

Le prime due stagioni di Heartstopper erano state più “spensierate”. Nonostante l’importanza cha la serie ha avuto sin dall’inizio (in quanto rappresentazione autentica della comunità queer) era riuscita a mantenere come cifra stilistica la leggerezza della gioventù. In questa terza stagione si fa carico di un’altra grande responsabilità: parlare di salute mentale. La serie ad un tratto diventa più seria, più profonda, più commovente sorprendendo positivamente i fan perché la gioventù è anche questo: conoscere se stessi e gli altri andando incontro a cose spesso più grandi di quanto ci si aspettasse.

Inoltre di salute mentale, di come prendersene cura, di come accettare l’aiuto di figure professionali, di come non sentirsi colpevoli di soffrire, di come imparare a considerarla fondamentale tanto quanto la salute fisica non se ne parla mai abbastanza quindi ben venga. In più Heartstopper è indirizzata alla fascia più colpita, a tutti quegli adolescenti che hanno bisogno di sentirsi dire le parole giuste, di avere le indicazioni giuste che, finché non saranno la scuola (con corsi di educazione sessuale, affettiva, ed emotiva) o i genitori (ancora troppo spaventati da certi “tabù”) a pronunciare, è bene che siano sostituite da qualcos’altro.

Heartstopper 3: un messaggio chiaro e importante

Elle è una ragazza trans, Darcy capisce di essere non-binary, Isaac pian piano accetta di essere asessuale e aromantico, Imogen realizza di essere lesbica. Ogni personaggio va incontro ad un enorme crescita personale fatta di scoperte e paure. Malgrado i vari tentativi non sono molti i prodotti televisivi o cinematografici che riescono a descrivere questi percorsi di vita senza renderli forzati o stereotipati, Heartstopper invece ce la fa ed è per questo che è così tanto apprezzato. Sii chi vuoi essere e ama chi vuoi amare, questo è il messaggio che arriva forte e chiaro e che tutti noi vorremmo sentire sempre più spesso.

Cast

Dei talentuosi Kit Connor (Nick) e Joe Locke (Charlie) dimostrano ancora una volta di avere una chimica speciale grazie anche alla stretta amicizia che i due hanno costruito nel tempo. Per loro Heartstopper è stato un trampolino di lancio e ora sono entrambi impegnati in nuovi e importanti progetti. Il primo a Broadway con Romeo + Juliet, il secondo sempre a Broadway con Sweeney Todd e su Disney + con la nuova serie Agatha All Along (di cui trovate qui la recensione).

Nelle prime stagioni a interpretare la madre di Nick c’era la meravigliosa Olivia Colman che però non è potuta ritornare ed è stata “sostituita” da una amorevole zia interpretata da Hayley Atwell. Il vero asso nella manica della serie però sono proprio tutti i giovani attori (tra cui soprattutto Jenny Walser) di cui sentiremo ancora parlare. Infine William Gao (Tao) fa parte del duo musicale Wasia Project e la loro emozionante canzone ur so pretty ha chiuso la seconda stagione. Speriamo allora, nell’eventualità di una quarta stagione, di sentire altri loro pezzi nel corso degli episodi.

Heartstopper

Heartstopper: l’amore adolescenziale che tutti avremmo desiderato

Ma cos’è che rapisce davvero l’attenzione (anche di spettatori un po’ più maturi) e tieni incollati allo schermo? Semplice, l’amore. L’amore che provano Nick e Charlie l’uno per l’altro è quello che tutti noi avremmo desiderato durante la nostra adolescenza. È un amore puro, genuino, sincero, accogliente così come la loro prima volta (che costituisce l’ultima scena della terza stagione). Un momento estremamente tenero e travolgente in cui entrambi accettano e, anzi, esaltano le fragilità dell’altro dando vita all’incontro di due corpi che non è solo un mero esercizio di piacere ma molto di più.

In uno dei periodi più turbolenti della vita chiunque avrebbe desiderato una persona pronta a comprenderci, ad accompagnarci nelle sfide quotidiane, ad apprezzare il nostro io che come un timido germoglio iniziava a prendere forma. La relazione sana di Nick e Charlie è l’esempio che i ragazzi dovrebbero seguire per contrastare tutta la tossicità che si vede sul web e di cui oggi i rapporti (di qualunque tipo) sembrano essere sempre più prigionieri. Dunque Heartstopper può fungere da “guida” per chi, adolescente, vuole intraprendere una relazione ma anche per chi, ormai grande, quella relazione fanciullesca non l’ha avuta e, come una carezza ritardataria, la vive attraverso esso.

PANORAMICA RECENSIONE

Regia
Soggetto e Sceneggiatura
Interpretazioni
Emozioni

SOMMARIO

La terza stagione della serie teen Heartstopper mantiene un livello molto alto affrontando temi come l'amore e la salute mentale di cui i giovani hanno bisogno di sentir parlare in modo sano.
Sveva Serra
Sveva Serra
Classe 2004, metà napoletana e metà romana, credo nel potere delle parole e dell'onestà. Il cinema mi insegna sempre qualcosa e io non voglio far altro che imparare.

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