Derailed è un film del 2005 per la regia di Mikael Håfström. L’opera è colpevolmente andata perduta nei meandri del tempo che, in fatto di cinema, sappiamo non perdona. Un titolo passato quasi inosservato e relegato soltanto al noleggio fisico (almeno in un’epoca in cui si poteva ancora).
Può essere recuperato su Apple Tv e la visione vale davvero la pena: un thriller psico-crime che ha pochi eguali in fatto di resa scenica. Le palpitazioni insospettabili che colpiscono lo spettatore avvicina Derailed ad alcuni dei film più eminenti del genere. La brillantezza propria della prima parte del film andrà smarrendosi lungo il corso degli eventi ma una piccola perdita di qualità non giustifica la mancanza di stima che il prodotto di Håfström ha dovuto esperire.
Basta guardare agli attori coinvolti: Clive Owen (in una delle sue più memorabili performance) Jennifer Aniston e soprattutto Vincent Cassel (vero mattatore della situazione). Si rimane quasi a bocca aperta nel vederlo nel ruolo dello psicopatico calcolatore che darà il via a un vortice di violenza e colpi di scena continui.
Con la semplicità che sempre è apprezzata nella settima arte, Derailed racconta una storia verosimile: non vi è una portata scenica improntata all’iperrealismo (per carità) ma è palese come il messaggio del regista sia un inconfondibile “attenzione a ciò che desideri”. Il resto lo fa la trama che costituisce un elegante gioco d’incastri con un finale deludente ma con tanti piccoli culmini sparsi nel corpo centrale dell’opera che appagano ad ogni modo il pubblico.
Derailed – La Trama
Quante volte è stata pronunciata questa frase durante svolgimento della vita quotidiana? Almeno un centinaio di volte a testa. Ogni giorno si va a lavoro, si ride e si scherza, si porta avanti la propria vita con un’inerzia al limite dell’apatia. Un incontro o anche un singolo evento possono cambiare la natura di una giornata e successivamente anche il corso di una vita itera.
Questo è proprio il caso di Derailed che ha il suo protagonista in Charles (Clive Owen) alle prese con una vita frustrante. Sua figlia è malata e le cure costano molto: eccolo che dunque deve prendere il treno ogni giorno per recarsi a lavoro e dare sfogo di tutto il suo expertise. Non ce la fa più.
In una giornata come tante, deve acciuffare il treno all’ultimo per non rimanere appiedato e, sprovvisto di biglietto, sta per ricevere una multa particolarmente salata. Sullo stesso vagone viaggia Lucinda (Jennifer Aniston) che si offre di pagare per lui. I suoi sogni sembrano improvvisamente realizzarsi: un lampo che fa breccia nella sua apatia e che lo scuote enormemente.
Colpito dalla brillantezza della ragazza inizia una vera e propria relazione fedifraga che culminerà con la volontà di entrambi di consumare un rapporto sessuale nell’hotel sgangherato del centro cittadino di Chicago. Qui interviene LaRoche (Vincent Cassel) la stella più brillante di Derailed. Entra in camera e rapina i due amanti, lasciando Charles in un mare di sangue e Lucinda a un destino ancora più pesante. Verrà infatti violentata.
Mikael Håfström riveste quindi il film, con somma maestria, di una matrice psicologica inaspettata. Le avversità che dovrà affrontare Charles per soddisfare economicamente il suo ricattatore (LaRoche) nulla valgono a confronto dei sensi di colpa che lo stesso prova; in primis per sua figlia (tutti i soldi che guadagna sono destinati alle sue cure) e poi per Lucinda che, si verrà a sapere, sarà costretta ad abortire.
Non si sa mai chi si ha davanti
Derailed non sarà mai paragonabile a thriller del calibro de Il collezionista di ossa o The Manchurian candidate ma brilla di luce propria per la sincerità proposta. Il regista, che si confermerà successivamente anche con 1408, è un ottimo maneggiatore di suspense; la stessa, viene elargita con grande generosità e fa sempre un effetto puntuale.
Si può definire la direzione di Håfström come proficua: prende il concetto di non fidarsi degli sconosciuti per mettere su schermo un thriller godibile. Il tutto corroborato da quel tocco di disperazione che attanaglia la vita degli adulti. Nell’era moderna regna sovrana l’insoddisfazione più assoluta e quando questa si tramuta in totale disperazione, i rimedi sono estremi.
Estremo è il tentativo di vivere una relazione fuori dal matrimonio sulla base solo di uno slancio emotivo giornaliero. Estrema è la situazione di barcamenarsi tra ricatti e estorsioni solo per non far scoprire tutto alla famiglia (minacciata anch’essa dalla follia omicida di LaRoche).
Ma la bravura del regista è nel significare al pubblico che chi non deve godere di fiducia è proprio Lucinda; lei si rivelerà la traditrice. Vincent Cassel poi è la punta di diamante del tutto: è dai tempi de L’Odio che il suo carisma non sprizzava così genuinamente.
I suoi occhi sono intrisi di malvagità e le sue azioni peggio. Lui lo snodo cruciale delle vicende, l’ingranaggio che fa funzionare bene il tutto. Di contro da segnalare una Jennifer Aniston fuori ruolo: abituati a Friends o altre commedie di spicco, il ruolo da ingannatrice non le si addice e dona alla stessa un’aria smorta; poco efficace.
Derailed necessariamente si perde verso la fine; Charles chiederà aiuto ma a un certo punto dovrà affrontare il suo nemico da solo. Nel giro di una manciata di scene lo si vede passare da preda a predatore. Servirà a LaRoche una vendetta costruita su un piatto freddissimo, ma scenicamente insoddisfacente.
Viene palese pensare che la direzione non si sia mostrata saggia ma che abbia avuto quasi fretta nel chiudere un cerchio con escamotage narrativi scontati e concretamente prevedibili. L’anima di Derailed attiene più ai contenuti che alla forma; un puro progetto di intrattenimento che culmina con una palpitazione fuori dal comune ma che conclude l’arco narrativo con irridente normalità.
Se si vuole far luce più sui pregi, può dirsi che la fobia generale di incontrare psicopatici è stata snocciolata alla grande. Il concetto è stato assunto, neanche troppo allegoricamente, come perno portante dell’opera che dona emozioni più che messaggi. Porta già al fatto compiuto.