Daniel Craig ha parlato in modo approfondito del suo ruolo in Queer di Luca Guadagnino in un’intervista a Variety. L’attore ha minimizzato le difficoltà della realizzazione di scene di sesso, in particolare quella col cantante Omar Apollo, al suo debutto cinematografico. L’ormai ex James Bond si è detto anche molto felice di aver lavorato col giovane co-protagonista Drew Starkey. La chimica tra i due interpreti è stata immediata anche se Craig ha ammesso di non aver visto Outer Banks, serie che ha lanciato Starkey. Tratto dal romanzo di William S. Burroughs, Queer è un film che racconta della storia tra lo scrittore William Lee e il giovane Eugene Allerton. L’attore, proseguendo nella sua intervista, ha detto che pur senza pretese documentaristiche il film doveva necessariamente raccontare anche il rapporto tra Lee e l’alcool.
Daniel Craig: il dopo Bond sembra luminoso
Mentre Queer si appresta ad affacciarsi alle sale cinematografiche dopo la presentazione veneziana, la carriera di Daniel Craig procede. Tornerà per la terza volta a vestire i panni dell’eccentrico investigatore Benoit Blanc nella saga Knives Out. Anche in questo nuovo capitolo, Blanc sarà accompagnato da un cast d’eccezione, alla stregua dei precedenti capitoli. Knives Out è stato sicuramente uno dei ruoli che ha messo in luce maggiormente le capacità attoriali di Craig. Naturalmente il suo nome è legato strettamente ad un altro franchise, quello di 007. Solo i leggendari Sean Connery e Roger Moore hanno prestato più volte di lui il volto all’agente segreto più famoso del cinema. A tre anni dall’uscita di No time to die non si sa ancora chi prenderà il suo posto.
Daniel Craig aveva espresso la volontà di sganciarsi dal ruolo di Bond, pur con la gratitudine per la carriera che gli aveva permesso di avere. Adesso l’attore britannico sembra concentrato a ritagliarsi ruoli che gli possano permettere di mostrare al mondo le sue grandi capacità e la sua versatilità. Oltre l’abito elegante di un agente al servizio di Sua Maestà.