I registi Riccardo Cremona e Matteo Keffer hanno presentato all’ultima Festa del Cinema di Roma il documentario Come se non ci fosse un domani. La pellicola racconta con uno sguardo inedito i protagonisti del movimento ambientalista rivoluzionario Ultima Generazione. Abbiamo intervistato i registi e i produttori. Il film racconta le azioni, le discussioni, i dubbi, le speranze del gruppo di attivisti climatici impegnati da anni in una campagna di disobbedienza civile non violenta, che ha attirato l’attenzione dei media e della politica tramite iniziative controverse come blocchi stradali e imbrattamenti di palazzi istituzionali e opere d’arte. Una narrazione onesta ed equilibrata ci racconta quello che succede dietro le quinte delle loro proteste attraverso il punto di vista e le storie personali di cinque protagonisti del movimento che si intrecciano con gli eventi della cronaca.
I ragazzi che fanno parte di Ultima Generazione hanno fatto arrabbiare molte persone e hanno ricevuto molti insulti. “Uno degli enormi problemi che hanno i movimenti per il clima è che è difficile raccontarla questa storia”. Così inizia Riccardo Cremona, uno dei registi. “Perchè è una cosa di cui le non persone non hanno voglia di sentir parlare, perchè implica incertezza ulteriore. Molto banalmente siamo programmati per preoccuparci delle cose che vediamo”. Come se non ci fosse un domani nasce per dare visibilità e comprensione a dei ragazzi che lottano per costruire un mondo miglior e, semplicemente, dare un futuro alle ultime generazioni che verranno.
Intervista per il documentario Come se non ci fosse un domani
Molto odio e risentimento si è mosso nei confronti dei ragazzi di Ultima Generazione, raccontati da Riccardo Cremona e Matteo Keffer all’interno di Come se non ci fosse un domani. “Viviamo in un sistema di comunicazione di cui la gogna è l’espressione più frequente. Da questo poi nascono le shitstorm sui social” affermano i registi. Infatti, in una scena del film, è possibile vedere una delle attiviste che legge i commenti che le vengono rivolti in seguito alla sua presenza in un programma televisivo. Si affronta, quindi, non solo la difficoltà di diffondere un messaggio così importante, se pur poco tangibile, ma anche il ruolo dei social in tutto ciò. “Vengono chiamati ‘ecodementi’ e portati in televisione per farsi beffe di loro” dichiara Cremona.
Ultima Generazione ha creato scandalo e rabbia nelle persone, con il solo scopo di puntare i riflettori sull’inevitabile cambiamento climatico. Risulta necessario, per loro, aprire gli occhi alle persone e far capire che il pianeta sta morendo e con lui il genere umano. “Un movimento che abbiamo cercato di raccontare senza sposarlo troppo” dichiara Keffer. Infatti, lo sguardo del documentario deve essere imparziale, ma raccontare a fondo ogni dettaglio. “Chi ne soffrirà alla fine sono le fasce fragili, quelle di cui non interessa nulla a nessuno” conclude Ottavia Virzì. Il documentario è prodotto da Ottavia e Paolo Virzì e uscirà prossimamente nelle sale distribuito da Maestro Distribution.