Chanel e il suo Culture Fund, con una grande iniziativa a sostegno del cinema asiatico, stanno suscitando interesse a Hong Kong e in Thailandia unendo la vincitrice del premio Oscar Tilda Swinton e il vincitore della Palma d’Oro Apichatpong Weerasethakul in una collaborazione epocale. A Hong Kong l’iniziativa include il museo M+ che sta guidando un programma di restauro sotto la guida di Silke Schmickl (curatrice principale di Chanel per le immagini in movimento).
Il progetto restaurerà nove film della New Wave di Hong Kong, tre dei quali saranno presentati in anteprima ai principali festival internazionali nel 2025: The Arch (1968) di T’ang Shushuen, The System (1979) di Peter Yung e Love Massacre (1981) di Patrick Tam. A proposito della conservazione dei film, la Swinton ha spiegato che non crede che esista un film vecchio perché il cinema è il presente, quindi si può guardare un film creato nel 1923 e ritrovarsi lì. Si può anche immaginare un film che verrà realizzato tra cento anni e ci si ritroverà ancora lì.
Chanel e l’amore per l’arte
Le iniziative del Chanel Culture Fund, guidate da Yana Peel, responsabile globale per le arti e la cultura, presenteranno anche il debutto di Weerasethakul al Bangkok Experimental Film Festival con A Conversation with the Sun (VR), con la colonna sonora del defunto Ryuichi Sakamoto e immagini di Katsuya Taniguchi.
Il veterano regista di Hong Kong T’ang Shushuen ha commentato l’iniziativa sottolineando l’attrattiva universale del cinema. Ha spiegato che il cinema è come una finestra che si affaccia sulla condizione umana, quindi è un mezzo molto potente e per questo progetti del genere sono sempre importanti. Ha aggiunto che il lavoro del collega Weerasethakul è un cinema senza schermo dove il sole stesso diventa oggetto di contemplazione. Presentare A Conversation with the Sun al Bangkok Experimental Film Festival è secondo lui fondamentale affinché la città e la regione comprendano l’impermanenza.