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C’è ancora domani arriva sulle pagine del New York Times

C’è ancora domani (quì la recensione), il caso cinematografico italiano continua a fare incetta di record e riconoscimenti. Il film di Paola Cortellesi ha da poco superato i 28 milioni di dollari, diventando il secondo maggior incasso della stagione italiana (davanti solo Barbie). Oltre a questo è arrivata anche la consacrazione dagli Sati Uniti. Il celebre quotidiano New York Times ha parlato del successo del film, analizzando il modo in cui l’opera è riuscita ad essere contemporaneamente straziante ed edificante.

“Il film di un amata comica sugli abusi domestici attira gli italiani in massa”. Questo il titolo dell’articolo che vede protagonista la regista romana, ora elogiata anche da una delle più importanti testate del mondo. Nell’articolo, la docente di storia del cinema Chiara Tognolotti esamina come la Cortellesi sia riuscita a ritrarre delle “donne che cercano di cambiare la loro esistenza”, esplorando la tensione tra la “struttura patriarcale su cui si basa la società italiana” e il desiderio di riconoscere l’importanza del ruolo sociale delle donne.

c'è ancora domani
Paola Cortellesi

Le parole della regista di C’è ancora domani

“Certamente sono sorpresa, è un buon film, e sono soddisfatta del mio lavoro. Ho voluto realizzare un film contemporaneo ambientato nel passato, perché penso che purtroppo molte cose siano rimaste le stesse. Naturalmente ci sono stati dei progressi, sono cambiati i diritti, sono cambiate le leggi, ma non del tutto, non nella mentalità”.

Un fenomeno tutto italiano che non ha molti precedenti. Un debutto alla regia inaspettato che punta il dito contro al patriarcato, in un momento in cui il tema e stato toccato in lungo e in largo per via dei tristissimi fatti di cronaca avvenuti, ha portato C’e ancora domani in una posizione di lustro e ammirazione anche oltreoceano. Dopo questa importante citazione chissà che per il film si possano aprire le strade verso una larga distribuzione estera.

Davide Secchi T.
Davide Secchi T.
Cresciuto a pane e cinema, il mio amore per la settima arte è negli anni diventato sempre più grande e oltre a donarmi grandissime emozioni mi ha accompagnato nella mia maturazione personale. Orson Welles, Ingmar Bergman, Akira Kurosawa e Federico Fellini sono gli autori che mi hanno avvicinato a questo mondo meraviglioso.

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