Cosa succederebbe se tutte le nostre azioni fosse controllate da una coscienza che vive in un’altra dimensione? Cattiva Coscienza è una commedia che mescola il reale con il fantascientifico ed è disponibile su Prime Video.
Cast e Trama
Francesco Scianna diventa un novello Grillo Parlante e interpreta Otto, la coscienza perfetta che vive nell’Altro Mondo e cerca di riportare sulla retta via Filippo (Filippo Schiccitano). Matilde Gioli è Valentina, una ragazza che vive senza coscienza e che porta sulla “cattiva strada” Filippo. Beatrice Grannò è Luisa, antitesi di Valentina e storica fidanzata di Filippo. Giovanni Esposito è Trentanove, coscienza di Eriberto (Alessandro Benvenuti). Caterina Guzzanti in questa pellicola diventa “l’antagonista” di Francesco Scianna: è Dodici, coscienza di Valentina. Drusilla Foer è La Presidente di tutte le coscienze.
La vita di Filippo è apparentemente perfetta grazie alla sua coscienza, Otto, che controlla ogni suo movimento. Quando la “coscienza perfetta” lascia da solo il suo protetto succede l’imprevedibile: Filippo manda a monte il suo matrimonio con Luisa e inizia una relazione con Valentina. A Otto non rimane altro che andare sulla Terra per assicurarsi che le cose tornino al proprio posto. Per farlo deve assicurarsi che Valentina tradisca Filippo affinché il ragazzo scopra che la ragazza non è adatta per lui.
Cattiva Coscienza – Vivere con coscienza
Cattiva Coscienza ricorda Inside Out e Vi presento Joe Black. Il mondo delle coscienze ricorda quello dell’emozioni della Pixar e Otto ha parecchie analogie con il personaggio di Gioia: deve tenere la vita del suo protetto sempre sotto una campana di vetro affinché non sbagli mai. Quando Otto si reca tra i terrestri per assicurarsi che Filippo torni con la sua storica fidanzata, notiamo invece delle analogie con il film di Martin Brest: rimane “impigliato” nella tela dell’amore, esattamente come accade a La Morte.
La pellicola ci porta a chiederci: è giusto vivere con troppa coscienza?
La vita di Filippo è perfetta, forse fin troppo. Allora perché lui sembra così infelice? La sua vita è piena di limiti, non ha mai avuto il coraggio di vivere davvero. O per meglio dire, Otto non gli ha mai permesso di farlo. Così come Gioia di Inside Out non permette a Riley di sperimentare nuove emozioni.
A Filippo non è concesso commettere errori. La sua esistenza è piena di rammarichi per le occasioni perse.
Quante opportunità ho perso? Perché non mi sono mai concesso il lusso di sbagliare? Probabilmente sono queste le domande che ci poniamo quando ci chiediamo se siamo davvero felici della nostra vita.
Nonostante la vita di Valentina sia imperfetta e incasinatissima, è molto più autentica e spontanea rispetto quella del protagonista. La ragazza vive fin troppo senza limiti, ma è proprio per questo motivo che sia Filippo sia Otto si innamorano di lei: il personaggio di Matilde Gioli rappresenta tutto ciò che loro non hanno mai avuto coraggio di essere.
Lo stesso Otto è costretto a ricredersi quando arriva sulla Terra. L’incontro con Valentina gli fa capire quanto sia importante vivere a pieno la propria vita; non tutto è concesso, ma non bisogna essere troppo rigidi.
Si poteva fare di più
Il connubio tra fantascientifico e commedia è interessante, ma Cattiva Coscienza è un film che poteva osare di più. Nonostante le buone interpretazioni degli attori, specialmente quella di Alessandro Benvenuti, la storia è piatta. Il soggetto offre spunti interessanti, ma i dialoghi e le situazioni vengono risolti in banalissimi cliché che non offrono nulla di nuovo nel panorama della commedia italiana. Le altre coscienze vengono esplorate pochissime, così come l’Altro Mondo. Si poteva tranquillamente fare a meno del personaggio di Drusilla Foer dato che alla narrazione non offre nulla.
Fin dall’inizio si capisce già quale sia il finale del film, dunque non c’è un vero effetto sorpresa. Si tratta sostanzialmente di una commedia degli equivoci vista e stravista.
In conclusione
Sicuramente Cattiva Coscienza non è una commedia volgare ai livelli dei cinepanettoni, ma non riesce a intrattenere appieno. L’idea di base è interessante, offre ottimi spunti di riflessione, ma manca qualcosa che permetta alla pellicola di fare il saltò di qualità.
Peccato per l’occasione persa.