Le straordinarie interpretazioni di Cate Blanchett e Rooney Mara, nei panni di due donne che tracciano precariamente un percorso verso una relazione romantica nel 1952, rendono speciale Carol, l’adattamento esigente, intelligente e piacevole di Todd Haynes dell’audace romanzo di Patricia Highsmith. Per molti versi un pezzo complementare di “Lontano dal paradiso” dello stesso regista, che ha anche esaminato la storia di un “amore proibito” nell’America del secondo dopoguerra.
Carol e lo sviluppo lento di una relazione
Ambientato nel periodo delle vacanze di Natale / Capodanno nel 1952/53, Carol segue la storia e il rapporto di due donne, Therese Belivet (Rooney Mara) e l’incantevole Carol Aird (Cate Blanchett). Entrambe si trovano in un periodo solitario della loro vita.
La giovane Therese, una commessa pensierosa, è in una relazione stagnante ed è reticente sul suo futuro. Invece Carol è nel mezzo di un divorzio mentre lotta per ottenere la piena custodia di sua figlia. Entrambe sono affascinate l’una dall’altra quando si incontrano per la prima volta. Ma un flirt senza pretese si trasforma in qualcosa di bello e significativo.
La loro relazione si sviluppa in modo lento e credibile ed è evidenziata particolarmente attraverso gli sguardi, le espressioni facciali e il linguaggio del corpo. Haynes cattura le sottili sfumature della loro interazione. Entriamo rapidamente nel loro mondo e veniamo rapidamente assorbiti dalla loro situazione. Il modo in cui Haynes usa le immagini crea uno stato di sogno. L’approccio è più europeo che americano nello stile, e trova il tono perfetto per il suo argomento.
Come accennato prima, Carol è basato sul romanzo del 1952 di Patricia Highsmith che pubblicò la prima volta il libro con uno pseudonimo a causa del contenuto allora scandaloso. Il suo materiale è un lavoro femminista rivoluzionario poiché segue il rapporto tra due personaggi femminili meravigliosamente sviluppati e multi-strato che si fanno sentire a proprio agio e vivi allo stesso tempo.
È interessante che i conflitti all’interno della storia siano creati da uomini, che cercano costantemente di intralciare la loro felicità e di separarle. Richard (Jake Lacy), il fidanzato di Therese, cerca di convincerla a sposarsi, anche se chiaramente lei non lo ama. Harge (Kyle Chandler) è ancora innamorato di Carol ed è geloso della sua relazione con Therese. Per tutto il film, continua a cercare di riconquistarla attraverso sensi di colpa e ricatti, e potrebbe essere considerato il principale antagonista.
Cate Blanchett e Rooney Mara e la loro emozionante connessione
Sia Rooney Mara che Cate Blanchett brillano in Carol ed è difficile dire quale dia una prestazione superiore. Mara interpreta Therese con una delicata castità ed è completamente estasiata da Carol. Ma non è difficile capire perché la desidera. Cate Blanchett fa innamorare il pubblico della sua seducente eleganza e della sua voce roca, e colpisce il difficile equilibrio tra un personaggio presentato come espressione idealizzata di femminilità e una donna completamente sfaccettata.
Quando Blanchett e Mara sono sullo schermo separatamente sono raggianti. Ma quando sono insieme, la loro chimica e la loro attrazione magnetica trasudano vita, lussuria e sessualità. Le loro scene scoppiettano di elettricità e sono le parti migliori del film. La genialità nella direzione di Haynes sta nella sua decisione di lasciare che certi momenti siano lenti, indugino e durino a lungo, facendo eco al senso di desiderio che i personaggi hanno l’uno per l’altro. Therese e Carol bramano non solo l’una per l’altra, ma anche per il desiderio di essere capite e amate. La loro emozionante connessione è il cuore di tutto, ed è questo che rende il film fantastico.
Carol: colonna sonora, sceneggiatura e scenografia
Eppure il successo artistico di Carol non deriva solo dalla qualità delle performance e delle interpretazioni. La colonna sonora fa uno sfondo perfetto al film e ai personaggi. È difficile immaginare un’altra musica che racchiuda più accuratamente i sentimenti di Therese e Carol, l’una per l’altra. Carter Burwell è stato in grado di creare melodie inquietanti e commoventi che catturano il desiderio innocente e ritrovato nella loro relazione.
Anche la sceneggiatura di Phyllis Nagy è meravigliosa. Il suo dialogo è reale e organico, e fa emergere lentamente i sentimenti dolorosamente palpabili di ciascuno dei personaggi. Nagy è in grado di creare una connessione forte e potente tra Therese e Carol senza usare troppe parole. E questa è un’impresa incredibile.
Il design della produzione d’epoca è perfetto, così come i costumi e la scenografia degli anni ’50. Lo squisito lavoro di fotografia di Edward Lachman cattura ogni minimo dettaglio con una sensibilità virtualmente tattile che invita lo spettatore a cadere nell’inquadratura. Tutti questi elementi si uniscono e si incastrano perfettamente creando un film irresistibile.