Durante la diciannovesima edizione della Festa del Cinema di Roma, è stato presentato il film Bring Them Down, diretto da Christopher Andrews. Nel cast troviamo Barry Keoghan, Christopher Abbott e Colm Meany. Abbiamo intervistato il regista e l’attore Meany che qui interpreta Ray, un uomo anziano e invalido dal carattere burbero e violento. La prima domanda riguarda la genesi di questa pellicola, come è nata questa storia così profonda e travagliata. “Stavo camminando nel Lake District con il mio compagno e pensavo a quanto fosse un paesaggio così bello e quanto sia sotto stimato. Mentre stavamo discutendo, questo pastore uscii dalla nebbia e mi sentii come questo incredibile personaggio singolare, un po’ come Clint Eastwood con il cane sulle montagne”. Così ha dichiarato Andrews, aggiungendo che questo paesaggio lo ha ispirato a giocare e sperimentare con i personaggi biblici e la spiritualità.
“Abbiamo preso la parabola del buon pastore e ci siamo chiesti cosa succederebbe se il suo gregge venisse attaccato”, continua Andrews, raccontando anche di una gang particolare che attaccava gli animali. “Tagliavano le zampe delle pecore e le lasciavano sanguinare. Unendo queste cose è nato Bring Them Down”. Colm Meany interpreta Ray, un uomo anziano e invalido che sta seduto quasi tutta la pellicola. Meany scherza parlando della preparazione del suo personaggio: “Ero seduto tutto il tempo in questo film, perciò non è stato affatto difficile. Tuttavia ho dovuto rispolverare un po’ il mio irlandese, poichè Andrews ne voleva uno in particolare delle regioni dell’Ovest”. Meany, infine, parla di come il suo personaggio non sia nè divertente, nè piacevole, ma decisamente ben scritto e profondo.
Bring Them Down: l’intervista
Bring Them Down è un film che parla di violenza e di eredità della stessa, in due famiglie tormentate dall’odio e dal risentimento. Michael terrorizza Caroline, così come la madre di Michael era terrorizzata da Ray, il padre. Abbiamo chiesto al regista se per caso questo fosse un segno che indica che la storia si ripete e dunque una visione pessimistica di tutto. “Penso di sì, c’è sicuramente questa idea di lui come un essere umano modellato e danneggiato e le azioni che terrorizzano Caroline, terrorizzano anche lui stesso. Penso che l’ottimismo sta nel fatto che non trova scuse per il suo comportamento. Si scusa, ma lo fa diciamo perché Jack ha fatto questo e perché Gary ha fatto quest’altro”.
Una particolarità di questo film è che il personaggio di Jack, interpretato da Barry Keoghan, spesso ascolta musica trance o drum & base, che stona un po’ con il paesaggio bucolico. Questo perchè, pare, risollevare e distrarre il personaggio dal mondo che lo circonda. Abbiamo chiesto al regista come mai la scelta di questo particolare genere musicale. “Non doveva essere quello il genere musicale, ma Barry lo ascoltava molto e durante una ripresa, si stavano divertendo ascoltandolo, sembrava che si adattasse alla sua personalità. Abbiamo fatto una lunga sequenza di guida con Barry e Aaron mentre guidano, e si stavano divertendo così tanto. Si adatta e basta. Poi una volta abbiamo deciso che sarebbe stato in una sequenza, sentivano il bisogno di quei suoni, questa è la musica che ascolta. Adoro la giustapposizione di questi splendidi paesaggi con questa musica urbana e piuttosto aggressiva. Penso che sia un altro livello della responsabilità o dell’effetto che quella cultura, musica e cinema e la narrazione può avere su una persona e il modo in cui si sentono”.