Blitz è un film del 2024 diretto, scritto e prodotto da Steve McQueen. Il film sarà disponibile a partire dal 22 novembre 2024 su Apple Tv+.
Tra i protagonisti Saoirse Ronan, Paul Weller, Elliot Heffernan, Harris Dickinson.
Blitz – La trama
La narrazione procede attraverso due piani: quello del passato e quello del presente. La storia che viene narrata è quella di una mamma e suo figlio durante la Seconda Guerra Mondiale. Durante la guerra molte mamme sceglievano di mandare i propri figli presso altre famiglie.
Rita (Saoirse Ronan) decide, su consiglio di suo padre Gerald ( Paul Weller) di mandare suo figlio George (Elliott Heffernan) fuori da Londra. Sceglie così di farlo salire su un treno per i bambini. Rita è una mamma single e ha paura per suo figlio.
George dal canto suo ha un rapporto simbiotico con la mamma e vive la scelta di Rita come un tradimento. Decide così di saltare dal treno. Inizia così per George un’avventura ai limiti del reale. E’ un bambino solo che vaga per i paesi inglesi cercando di tornare a casa.
Trova inizialmente aiuto in Ife (Benjamin Sainte-Clémentine) un militare che lo aiuta e lo guida. Ife diventa una sorta di figura paterna per George, ma purtroppo proprio prima di riuscire a ripotarlo a casa, sarà vittima del suo stesso altruismo perdendo la vita.
Nel mentre, tramite un flashback di Rita, si capisce che il papà di George, essendo di colore, è stato probabilmente deportato. Infatti il compagno di Rita stava cercando di difendere la moglie da un gruppo di ubriachi. I poliziotti intervenuti vedendo il colore della sua pelle l’avevano portato via, e di lui non si sa più niente.
George nel mentre perde la guida che aveva trovato in Ife. Divorato dalla fame viene addescato da Doris (Erin Kellyman). Doris fa parte di una banda di rapinatori che approfittano dei bombardamenti e dei crolli delle case per rubare i beni di lusso intrappolati tra le macerie.
Dorsi poi si pentirà e riuscirà a farlo fuggire da Albert (Stephen Joseph Graham), il capo della banda che ormai aveva praticamente rapito l bambino.
Blitz – La recensione
Blitz è un film di guerra. Narra la Seconda Guerra Mondiale tramite gli occhi di un bambino e del viaggio che deve affrontare.
La vicenda arriva a un turning point in cui sembra che George venga trasformato in una sorta di Oliver Twist. La narrazione è molto interessante anche perché si svolge su due livelli paralleli: presente e passato. Questo duplice livello temporale trova anche sfocio in due diversi protagonisti, Rita e George.
La guerra viene raccontata sia dal punto di vista di un adulto che da quello di un bambino, trovando anche negli spettatori vari livelli di empatia.
La storia sicuramente cerca di raccontare il punto di vista dei più deboli, non a caso George è un bambino di colore. Subendo dei soprusi soprattutto per quest’ultima caratteristica.
Steve McQueen non è nuovo a questo tipo di narrazione, i suoi protagonisti sono personaggi della storia e sono i suoi protagonisti considerati come deboli che hanno cercato di cambiarla. Ad esempio appartengono a questo filone 12 anni schiavo, per il quale ha vinto l’Oscar, Hunger, Shame, Widows- Eredità criminale. Tra l’altro in tutti questi film un trai d’union è Michael Fassbender, che è una sorta di artista feticcio per il regista.
A livello visivo i suoi film riescono a colpire trasportando lo spettatore all’interno della pellicola. McQueen riesce a intraprendere questi risultati anche attraverso l’uso di soggettive. L’immaginario da lui creato è sicuramente reso possibile dal fatto che il regista venga dal mondo della videoarte.
Sicuramente a livello narrativo McQueen preferisce concentrarsi su storie che narrino la storia, quella con la S maiuscola. Storie di soprusi, degli ultimi. Sicuramente Blitz è il suo film più classico. Il regista riesce a modulare la storia facendola essere credibile agli occhi di un bambino. Il dramma per questo si trasforma in avventura, dall’avventura a una favola.
Blitz esplora anche vari tipi di amore, non solo quello materno, non solo quello di George verso sua madre, che è letteralmente il motore della storia. Ma l’amore nelle sue forme più complesse. George si affeziona a Ife, soldato nigeriano, che identifica e stima come suo padre. Nonostante il loro rapporto duri un giorno.
George infatti non avendo mai conosciuto suo padre grazie a Ife riesce a comprendere meglio anche la sua cultura, di sudamericano. Riesce anche a capire la condizione di inferiorità in cui viene spesso trattato rispetto a sua madre e suo nonno.
Il cast
Il protagonista è l’esordiente prodigio Elliott Heffernan. L’attore undicenne riesce a portare il peso di due ore di lungometraggio risultando sempre credibile in ogni minima espressione. Heffernan gira anche scene d’azione.
Nel ruolo di sua madre Saoirse Ronan. Spicca l’uso della sua voce, sia dal punto di vista materno, ad esempio nella sua dolcezza quando legge a suo figlio, che nella sua voce da cantante. Ci sono scene in cui il personaggio da lei interpretato, Rita, canta con George e Gerald, in scene dal forte valore affettivo.